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Batman, Superman, Harry Potter, i live service e la folle gestione di Warner Bros.

Dopo le ultime dichiarazioni del responsabile della divisione gaming di Warner Bros., facciamo il punto sulla fantastica gestione di Batman, Superman e Harry Potter.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   06/03/2024
Batman, Superman, Harry Potter, i live service e la folle gestione di Warner Bros.

Lanciare una nuova proprietà intellettuale è una delle cose più difficili che ci siano nell'attuale settore dell'intrattenimento, e non parliamo solo di quello elettronico. Lo sanno bene i ragazzi di Ascendant Studios con il loro Immortals of Aveum, per fare un esempio recente.

Un conto è produrre un progetto legato a un franchise già popolare e consolidato, un conto è partire da zero e sperare di ritagliarsi un posto in un mercato inevitabilmente dominato dai sequel, dai remake e dai reboot.

Dunque cosa fai quando sei un'azienda che possiede un catalogo di brand dal valore praticamente sconfinato? Dipende: se ti chiami Warner Bros. e fra i tuoi asset ci sono marchi come Batman, Superman o Harry Potter, potresti voler puntare su qualcos'altro, magari perché altrimenti sarebbe troppo facile incassare milioni e milioni di dollari.

L'artwork ufficiale di Hogwarts Legacy
L'artwork ufficiale di Hogwarts Legacy

È delle scorse ore la notizia che Warner Bros. vuole concentrarsi su live service e mobile nonostante il successo di Hogwarts Legacy che, per essere chiari, è stato il gioco più venduto in assoluto nel 2023. Ripetiamo nel caso non si fosse capito: il gioco più venduto in assoluto del 2023, ma loro vogliono concentrarsi su live service e mobile.

E Batman? Dopo la trilogia originale, che ha inventato il sistema di combattimento freeflow e le sessioni stealth in cui si eliminano i nemici uno alla volta da posizioni generalmente rialzate (una formula di cui Insomniac si è impadronita per Marvel's Spider-Man, vendendo decine di milioni di copie), Rocksteady Studios ha lavorato per qualcosa come nove anni a Suicide Squad: Kill the Justice League.

Ora, pur non essendo il disastro che molti dicono, è chiaro che l'ultimo progetto del team inglese appartiene a un'altra categoria rispetto ai vari Batman: Arkham, e peraltro sembra confermare che in questo momento in casa Warner Bros. l'idea migliore che hanno per sfruttare il loro personaggio più famoso sia quella di ammazzarlo, che si tratti di Gotham Knights o appunto di Kill the Justice League.

Faceva tanto schifo puntare su Arkham Origins?

Una delle tante sequenze evocative di Batman: Arkham Origins
Una delle tante sequenze evocative di Batman: Arkham Origins

La soluzione era lì, sotto gli occhi di tutti: consentire a WB Games Montreal (per inciso, gli autori di Gotham Knights) di portare avanti la serie inaugurata dal troppo spesso ignorato Batman: Arkham Origins all'interno dell'universo creato da Rocksteady, ripercorrendo i primi anni di attività del Cavaliere Oscuro fino agli eventi di Arkham Asylum.

E poi magari continuare dopo Arkham Knight, raccontare cosa ne è stato di Bruce Wayne in seguito al Protocollo Knightfall, magari a quel punto introdurre la Justice League e portare finalmente sullo schermo un Superman videoludico credibile, moderno, capace di capitalizzare la straordinaria popolarità del supereroe per eccellenza.

Insomma, ci ritroviamo nel 2024 con un publisher che, pur disponendo di un catalogo sconfinato di proprietà intellettuali di grandissimo valore e avendo ottenuto un grandissimo successo con un action adventure a base single player, sostiene che la strada giusta sia quella dei live service e dei mobile game.

Vogliamo parlarne?

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.