Dragon Age: The Veilguard è il nuovo nome del gioco precedentemente noto come Dragone Age: Dreadwolf, seguito di Dragon Age Inquisition.
Quando il team ha presentato il nuovo titolo, ha spiegato perché ha compiuto questa scelta. Ora, in una interista con Game Informer ha reiterato le motivazioni e approfondito la questione.
Le parole di BioWare sul nuovo nome di Dragon Age
La Game Director Corinne Busche ha spiegato che il team ha capito quale fosse l'anima del gioco man mano che lo stava sviluppando. Più precisamente, la risposta sono i compagni di Rook, il nostro personaggio. Il Dreadwolf, ovvero Solas che già conosciamo da Inquisition, non è il nucleo principale del videogioco quindi la scelta migliore era usare un sottotitolo diverso.
The Veilguard rappresenta veramente ciò che è al centro di questo nuovo Dragon Age, ma al tempo stesso questo non significa che Solas non avrà un ruolo importante. Semplicemente non è tutto dedicato a lui.
Anche John Epler - Creative Director - ha fatto eco a questo sentimenti e ha affermato che Dragon Age è sempre stato un gioco focalizzato sui personaggi e non solo sui cattivi. Il fulcro dell'avventura è il proprio team e man mano che The Veilguard veniva sviluppato, più diventava chiaro che non era il team a creare il gioco, ma il gioco a prendere forma da solo.
Solas è centrale, dice Epler, ma il nostro focus sarà soprattutto sulle persone che andremo a cercare per creare la squadra. Si tratta di "impedire la fine del mondo con un gruppo di specialisti", definiti come "personaggi interessanti e unici".
Gary McKay - General Manager - reitera il concetto, affermando che Solas è ancora una parte importante del gioco, ma i nostro compagni sono più importanti e i migliori mai creati per un Dragon Age, con storie profonde e capacità fondamentali per quanto riguarda il gameplay.
Vi segnalimo anche cosa ha detto l'ex-produttore di Dragon Age di The Veilguard: non ha usato mezze misure.