Kotaku ha pubblicato un nuovo approfondimento sulle condizioni lavorative degli sviluppatori all'interno di Treyarch nel corso dello sviluppo di Call of Duty: Black Ops 4, facendo emergere un'altra storia piuttosto inquietante per quanto riguarda le condizioni lavorative dei dipendenti, a quanto pare sfruttati e trattati in maniere iniqua.
In particolare, una parte del documento si riferisce ai tester, ovvero coloro che si occupano del controllo qualità del gioco effettuando testing costanti sul gioco stesso. Sembra che questi vengano trattati in maniera differente dagli altri sviluppatori, con varie testimonianze che raccontano come questi non possano avere contatti diretti con gli sviluppatori interni, non possano accedere al cibo che viene fornito al piano di sotto dove lavorano gli sviluppatori (addirittura in qualche caso possono mangiare gli avanzi), vengano pagati 13 dollari l'ora senza possibilità di accedere ai bonus che hanno i dipendenti veri e propri e arrivino a lavorare 70 ore a settimana nei momenti più intensi, come successo nelle ultime fasi di sviluppo in Call of Duty: Black Ops 4.
Considerando che Activision ha staccato un assegno da 15 milioni di dollari per il nuovo CFO, Dennis Durkin, c'è da capire come mai nell'ambiente comincino ad emergere vari malumori. Tra le altre testimonianze sulle condizioni dei tester di Treyarch si parla anche della costrizione a parcheggiare l'auto in posti non riservati all'altro personale standard e molto più distanti dal luogo di lavoro e altre differenze di trattamento, come il fatto di aver potuto prendere parte alla piccola festa per l'arrivo dell'estate solo per venti minuti e senza poter bere birra perché dovevano comunque lavorare.
Tuttavia, non si tratta solo delle condizioni degli addetti al QA ma tutta la situazione interna a Treyarch sembra essere piuttosto critica: secondo quanto emerso da varie testimonianze, sembra che la decisione di eliminare la campagna single player da Call of Duty: Black Ops 4 sia giunta solo a sviluppo avanzato, costringendo tutti a una riorganizzazione del lavoro e alla cancellazione di numerose parti già sviluppate. Inoltre, intorno al medesimo periodo dei primi del 2018 è venuta fuori la necessità di inserire una modalità battle royale, il cui sviluppo è effettivamente iniziato solo circa nove mesi prima del lancio del gioco, tanto da far pensare a molti sviluppatori che sia stato "un miracolo" il fatto di essere riusciti a farla funzionare. Potete trovare tutte le testimonianze e il report completo di Kotaku a questo indirizzo, si tratta di una lettura decisamente interessante.