Lars Wingerfors, il CEO di Embracer Group, ha pubblicato un comunicato ufficiale a nome della compagnia in cui ha commentato l'investimento di 1 miliardo di dollari del fondo d'investimento pubblico saudita, controllato dal controverso principe Mohammed Bin Salman, nelle azioni del gruppo.
Si tratta di un tentativo di rispondere alle paure sollevate dalla notizia. Molti temono infatti che il fondo possa influire sulla gestione dei progetti in corso e futuri. Stando al comunicato però, Embracer continuerà a operare in modo completamente autonomo, ossia i soldi sauditi non andranno a toccare le operazioni stabilite da Wingerfors e i dai vari gruppi dirigenziali, perché la maggioranza dei voti nel consiglio di amministrazione sono ancora in mano alla gente che lavora nel gruppo.
Il fondo saudita avrà solo il 5% dei voti, e l'8% del capitale sociale e ha deciso di investire in Embracer perché supporta le sue strategie e la sua leadership. Wingerfors ha anche spiegato che questa non è la prima e non sarà l'ultima volta che delle realtà mediorientali investiranno nel settore dei videogiochi.
"Negli ultimi giorni mi è stato chiesto perché accettiamo investimenti di un ente di un paese non democratico. Per iniziare, dobbiamo guardarci allo specchio, siamo una società per azioni e abbiamo già molte centinaia di istituzioni da tutte le parti del mondo come azionisti, inclusi investitori dal Medio Oriente e dall'Africa (MENA) e dalla regione asiatica." Dopo aver illustrato il quadro generale, Wingerfors ha aggiunto: "abbiamo appreso che la società madre di SGG, PIF, è uno dei maggiori investitori al mondo, con notevoli proprietà anche in altri editori più grandi di noi. Crediamo sinceramente che SGG abbia ambizioni all'interno dell'industria dei videogiochi che sono autentiche nel supportare l'ecosistema globale e che rispettano la cultura della nostra industria."
Sarà davvero così? Solo il tempo potrà dircelo.