Facebook negli ultimi mesi è stato investito da un vero e proprio ciclone mediatico per quanto riguarda la privacy dei propri utenti, ma la sicurezza dei dati personali non è il solo punto chiave sul quale Mark Zuckerberg sembra sia stato (e sia tuttora) poco trasparente. Pare, ad esempio, che Facebook si dimostri parecchio indulgente con gli attivisti di estrema destra, anche in caso di gravi violazioni degli standard della comunità.
Facebook chiude quindi un occhio con attivisti particolarmente irruenti dell'estrema destra? Pare di sì, e lo dimostrerebbe una serie di documentari di Channel 4 del Regno Unito: un reporter avrebbe scoperto contenuti particolarmente violenti, abusi su minori e discorsi che incitano all'odio provenienti da esponenti dell'estrema destra inglese, ma Facebook non solo non sarebbe intervenuto, ma avrebbe deciso di ignorare apertamente il materiale senza bannare gli utenti interessati. La società ha ammesso di aver commesso errori in passato sui contenuti che richiedevano una più adeguata moderazione, e anche sullo scandalo Cambridge Analytica ma ha negato di essere coinvolta in questa situazione particolare.
Perché dunque Facebook non ha fatto nulla circa i contenuti violenti e contro le regole del gruppo di attivisti Britain First e del loro leader Stephen Yaxley-Lennon, anche noto come Tommy Robinson? Non è chiaro. Tuttavia è noto che le pagine appartenenti a determinati gruppi politici e sociali, soprattutto con legami governativi, godano di un doppio sistema di revisione da parte dei moderatori di Facebook: quello normale e poi un secondo con "un occhio di riguardo".
Sembra che Facebook chiuda un occhio sugli attivisti di estrema destra, anche se violano le regole
Facebook punisce anche severamente chi non rispetta gli standard della comunità, ma sembra abbia fatto parecchi sconti ad attivisti di estrema destra inglese