The House of the Dead non è proprio il videogioco ideale da ridurre in forma cinematografica, nonostante sia arrivato al secondo adattamento. A dirigere la nuova pellicola è Paul W.S. Anderson, non certo nuovo a portare i videogiochi al cinema. Suoi sono infatti i film di Mortal Kombat, Resident Evil e Monster Hunter.
Per il nuovo film ha però scelto un approccio completamente differente. Del resto il punto di partenza è un rail shooter con pistole ottiche, quindi richiede un certo tasso di creatività per non diventare il solito action a base di zombi.
L'idea di Anderson
Parlandone con Variety, Anderson ha spiegato che la sceneggiatura è "quasi finita" e che le riprese dovrebbero iniziare entro la fine dell'anno. "Con questo film mi spingerò davvero al limite," ha affermato. "Per me sarà qualcosa di diverso."
Alla domanda se sarà o meno un horror vero e proprio, ha risposto:
"Sì, esattamente. Sarà coinvolgente e molto, molto spaventoso. Si svolgerà tutto in tempo reale, quindi rifletterà l'esperienza di giocare al videogioco. L'unico momento in cui si ferma è quando batti il gioco o muori. Quella sarà l'unica via d'uscita."
Chissà cosa avrà voluto dire. Considerando la serie da cui è tratto, potrebbe essere davvero di tutto. Il primo film di House of the Dead uscì nel 2003 senza lasciare il segno. Fu diretto da Uwe Boll, regista famoso per le sue pessime riduzioni da videogiochi molto famosi. Incassò 13,8 milioni di dollari per costi di produzione di 12 milioni di dollari. Il seguito, diretto da Michael Hurst, arrivò nel 2005 senza grossa risonanza. Da noi fu intitolato Cacciatori di zombi.
Proprio ieri abbiamo pubblicato il provato del remake di The House of the Dead 2, operazione che sta provando a riattivare la serie anche nel mondo videoludico. Chissà se ci riuscirà.
