L'Institute for Human-Centered Artificial Intelligence dell'Università di Stanford ha pubblicato il suo rapporto annuale AI Index, relativo al 2023, che misura il progresso delle intelligenze artificiali rispetto agli esseri umani. Bene, sappiate che siamo stati raggiunti e superati in moltissimi campi, con progressi enormi anche lì dove le macchine sono ancora deboli, tanto che si stanno progettando dei nuovi test per cercare dei campi in cui gli uomini siano ancora avanti.
Un futuro di IA
Il rapporto sottolinea come le IA abbiano superato gli umani in diversi ambiti, come nella classificazione delle immagini o nella comprensione dell'inglese. È ancora indietro per quanto riguarda dei compiti molto complessi, come nella risoluzione di complessi problemi matematici, nel ragionamento basato su criteri visivi associati al buon senso e nella pianificazione.
Il settore industriale si è dimostrato il più interessato allo sviluppo di intelligenze artificiali, creando 51 modelli di machine learning di alto livello, mentre l'ambito accademico ha contribuito soltanto con 15. Ottimi anche i risultati della collaborazione dell'ambito accademico con l'industria, che ha fruttato 23 modelli di alto livello.
Non ci sono solo notizie positive, comunque, visto che addestrare questi modelli sta diventando sempre più costoso e probabilmente lo diventerà ancora di più in caso di inasprimento delle leggi sull'uso di opere coperte dal diritto d'autore (leggasi: non si potranno più rubare opere protette da copyright per l'addestramento). Ad esempio l'addestramento del modello GPT-4 di OpenAi potrebbe essere costato 78 milioni di dollari, mentre quello di Gemini Ultra di Google 191 milioni di dollari. Si tratta in ogni caso di stime, oltre che di cifre minuscole se confrontate al giro d'affari prospettato per queste tecnologie, con gli investimenti che nel corso dell'ultimo anno hanno raggiunto la cifra stratosferica di 25,2 miliardi di dollari.
I paesi trainanti dello sviluppo di intelligenze artificiali sono gli Stati Uniti (61 modelli di alto livello nel 2023), l'Unione Europea (21) e la Cina (15).
Stando ai dati raccolti nell'AI Index, le intelligenze artificiali hanno effetti positivi sulla produttività dei lavoratori umani, velocizzando il completamento dei loro compiti e migliorando la qualità complessiva degli stessi. Inoltre utilizzandole viene ridotta la distanza tra i lavoratori con più abilità e quelli con meno. Va detto che lo studio rivela anche che le intelligenze artificiali possono portare a peggioramenti del lavoro, senza un'accurata supervisione.
Il rapporto parla anche di miglioramenti scientifici in tutto il mondo grazie all'uso delle IA, ma anche all'aumento di leggi in materia, con la crescita delle preoccupazioni sociali. Stando a un sondaggio dell'istituto Ipsos, nel giro di un anno le persone che ritengono di poter subire un grosso impatto dalle intelligenze artificiali sono cresciute dal 60 al 66%, con il 52% dei rispondenti (13% in più rispetto al 2022) che ha espresso nervosismo verso i prodotti e i servizi realizzati con le intelligenze artificiali. Stando alla compagnia di analisi Pew data, il 52% degli americani ha espresso più paura che eccitazione per le IA, con una crescita netta rispetto al 2022, quando il 28% dei rispondenti aveva espresso ansia per queste nuove tecnologie.