Si prospetta un risultato storico per LG Display: Apple ha approvato LGD come fornitore di schermi OLED per il suo prossimo iPhone 16 Pro Max, il modello di iPhone più avanzato in uscita quest'anno, prima di Samsung Display. Questo è quanto emerge da alcune indiscrezioni dalla Corea che, se confermate, farebbe registrare una prima volta assoluta.
Non era mai successo, infatti, che Apple approvasse LGD prima di SDC per gli schermi del suo flagship. Va tenuto presente che questo non significa che LG scalzerà Samsung come fornitore principali di display per iPhone, anche perché SDC ha una capacità produttiva molto più alta rispetto a LG. Un'approvazione così anticipata indica però che il divario tecnologico tra SDC e LGD è ormai minimo, se non del tutto inesistente.
A questo punto entrambe le società probabilmente produrranno pannelli per tutti e quattro i modelli di iPhone 16, e si dice che BOE fornirà alcuni pannelli per i due modelli standard di iPhone 16. Il produttore cinese BOE anche quest'anno è infatti rimasto fuori dalla corsa per per i modelli di punta, come vi raccontavamo qualche tempo parlando dell'approvazione degli schermi per i modelli Pro di iPhone 16 e della probabile adozione di schermi Tandem OLED per i Macbook Pro a partire dal 2026.
Bordi più sottili per iPhone 16 Pro e iPhone 16 Pro Max
E a proposito di indiscrezioni, pare che sia quasi certa la riduzione delle cornici negli iPhone 16 Pro e iPhone 16 Pro Max. I nuovi dispositivi dovrebbero infatti adottare la nuova tecnologia Border Reduction Structure per i display, rispettivamente da 6.3 e 6.9 pollici. Si tratta di un incremento significativo rispetto agli anni precedenti e sarebbe la prima volta che Apple aumenta la dimensione del pannello in questo modo.
Gli iPhone 15 Pro e 15 Pro Max, infatti, avevano schermi rispettivamente 6.1 e 6.7 pollici: nel caso questa scelta di riduzione delle cornici venisse confermata, lo spazio occupato si ridurrebbe lasciando più margine per lo schermo vero e proprio, una mossa logica che porterebbe a un aumento di 0.2 pollici per dispositivo. Non è ancora chiaro, invece, se questa scelta comporterà un aumento dei costi di produzione e quindi anche del prezzo al pubblico.