Ieri Microsoft ha annunciato l'intenzione di acquisire Activision Blizzard, un operazione che costerà al colosso di Redmond ben 68,7 miliardi di dollari. Un accordo clamoroso, ma che ha creato più di qualche dubbio, con alcune persone che affermano che l'Antitrust potrebbe bloccare l'acquisizione per evitare di creare una situazione di monopolio in favore di Microsoft. Ma è davvero un'operazione a rischio? Ecco cosa ne pensano gli analisti ed esperti del settore.
Perché l'acquisizione andrà in porto
Dan Ives, un'analista di Wedbush Securities, afferma che Microsoft sta approfittando del fatto di essere fuori dal mirino dei regolatori, in quando attualmente concentrati sui casi relativi a Meta (ex-Facebook), Google, Apple e Amazon, cosa che gli permetterà di portare a termine l'acquisizione di Activision Blizzard senza grossi problemi.
"Satya Nadella (CEO di Microsoft) ha visto un'opportunità per fare una scommessa importante, mentre le altre compagnie sono sotto i riflettori normativi e i regolatori non potrebbero perseguire un asset di questa portata", afferma Ives. Kirk Materne, analista di Evercore ISI, afferma che Microsoft potrebbe riscontrare delle difficoltà dal punto di vista burocratico ma che alla fine l'acquisizione si concluderà, "anche se potrebbe essere un lungo processo". Effettivamente, stando a quanto riportato dal colosso di Redmond, l'operazione verrà portata a termine nell'anno fiscale 2023.
"Anche se questo accordo riceverà molta attenzione dai legislatori data la sua portata, quello dei videogiochi è un mercato molto competitivo che abbraccia una serie di paradigmi, dai dispositivi mobile ai PC e le console", afferma Materne, aggiungendo che Microsoft ha dimostrato in passato di poter stringere accordi che possono promuovere un'ecosistema aperto per i giocatori, come nel caso dell'acquisizione di Minecraft nel 2014.
Anche per David Hoppe di Gamma Law, l'acquisizione di Activision Blizzard non dovrebbe comportare problemi per Microsoft, dato che, come nel caso di quella di Bethesda, si tratta di un'espansione verticale, in cui un distributore di contenuti (Xbox) acquista un creatore di contenuti.
"L'acquisizione è un altro esempio di "integrazione verticale" nell'industria dei videogiochi: un produttore di console che acquisisce uno sviluppatore. Naturalmente parliamo del più grande accordo nella storia dell'industria videoludica, ma storicamente i tribunali statunitensi in passato non sono stati propensi ad applicare principi antritrust per le transazioni verticali", afferma Hoppe. Riguardo all'eventuale esclusività delle IP Activision Blizzard per piattaforme Xbox a danno delle altre piattaforme aggiunge:
"È difficile applicare i principi della concorrenza legale quanto i "prodotti" sono opere creative come i videogiochi, ognuno dei quali a modo suo è unico e quindi non sono in concorrenza diretta. Sarebbe abbastanza ridicolo a questo punto provare a fare un caso antitrust sulla base del fatto che l'acquisizione comporterà una minore scelta da parte del consumatore nella categoria dei giochi sparatutto, per esempio."
Perché l'acquisizione verrà bloccata
Come riporta MarketWatch, al momento non è certo al 100% che Microsoft riesca a portare a termine l'operazione di acquisizione di Activision Blizzard.
Il prezzo pagato da Microsoft per azione è di 95 dollari, laddove il valore effettivo è di 82,31 dollari, un segno che l'accordo potrebbe riscontrare resistenze da parte di Wall Street. Per gli analisti di Cowen, il divario tra il prezzo di acquisto e il valore corrente significa che "il mercato prevede una possibilità su tre che l'affare venga bloccato."
Sempre secondo gli analisti di Cowen, l'acquisizione da parte di Microsoft delle IP di giochi di grande successo, come Call of Duty e Overwatch, permetterebbe al colosso di Redmond di avvantaggiare le proprie piattaforme e di escludere invece i sistemi dove tali giochi sono popolari, in particolare le console PlayStation.
"Riteniamo che l'obiettivo di Microsoft sia quello di sottrarre i franchise chiave di Activision a Sony (e altri potenziali concorrenti) e quindi migliorare il suo posizionamento competetivo. Sebbene Microsoft abbia affermato di voler supportare le comunity sulle altre piattaforme, se fossimo possessori di console PlayStation non ci sentiremmo molto a nostro agio da questa dichiarazione imprecisa", afferma un portavoce di Cowen, che tra l'altro aggiunge che Sony potrebbe intraprendere azioni legali per bloccare l'accordo, oltre che cercare di portare a termine a sua volta una grossa acquisizione.
"Ancora una volta, Microsoft, una delle più grandi aziende tecnologiche, sta divorando spudoratamente un concorrente per cercare di rafforzare la sua posizione di mercato", ha dichiarato Alex Harman avvocato delle politiche sulla concorrenza. "In nessun modo la Federal Trade Commission e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti dovrebbero consentire che questa fusione proceda. Se Microsoft vuole scommettere sul metaverso, dovrebbe investire in nuove tecnologie, non inghiottire un concorrente."