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Microsoft: la battaglia legale per l'acquisizione di Activision potrebbe durare anni per gli esperti

Ci potrebbero volere anni per mettere fine alla battaglia legale per l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   23/02/2023
Microsoft: la battaglia legale per l'acquisizione di Activision potrebbe durare anni per gli esperti

Secondo alcuni esperti contattati da IGN.com, la battaglia legale per l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft potrebbe durare anni. L'affare da circa 69 miliardi di dollari è diventato oggetto di forti scrutini da parte delle autorità antitrust mondiali, con contenziosi aperti in Europa e negli Stati Uniti. In particolare l'FTC americana ha deciso di adire alle vie legali per risolvere la situazione.

Il rischio, secondo gli organi antitrust, è quello di una riduzione della concorrenza sul mercato con la rimozione della serie Call of Duty dalle piattaforme concorrenti di Xbox e con lo stabilirsi di una supremazia inarrivabile in ambito cloud gaming.

Microsoft di suo ha già risposto firmando un accordo con Nintendo per portare la serie Call of Duty sulle sue piattaforme per dieci anni (un accordo simile è stato rifiutato da Sony) e annunciando l'arrivo di tutti i suoi titoli PC su GeForce Now, il servizio di cloud gaming di Nvidia.

Secondo Sam Castree della compagnia Sam Castree Law, l'acquisizione andrà a buon fine e sarà un duro colpo per la credibilità della FTC: "Ritengo che il piano della FTC di definire una serie di sottomercati iper-specifici all'interno dell'industria dei videogiochi sia semplicemente sbagliato, e sono stato colpito da una serie di affermazioni incerte o imprecise scritte nella loro denuncia. Non credo, ad esempio, che i servizi di abbonamento al cloud gaming siano di per sé un mercato rilevante. Inoltre, anche se ha un prezzo e specifiche tecniche diverse rispetto a Xbox, non si trova in un altro mercato. Switch, dispositivi mobile e PC sono tutti concorrenti rilevanti e alternative a Xbox e PlayStation".

Di parere completamente opposto l'avvocato Mark A. Lemley, che ritiene la potenziale esclusività di Call of Duty il motivo per cui la FTC prevarrà in tribunale: "Microsoft ha fatto alcune concessioni per tenere aperti dei giochi come Call of Duty, ma non è chiaro se manterrà le promesse." Secondo lui da esperienze precedenti si è capito come sia meglio attuare delle soluzioni strutturali durante le fusioni, invece che affidarsi a delle promesse.

Come dicevamo, il punto su cui tutti gli esperti sono d'accordo è che il procedimento legale potrebbe andare avanti per anni, superando luglio 2023, il mese indicato da Microsoft per la conclusione dell'affare. Dopo la sentenza sulla causa con l'FTC infatti, i perdenti potranno fare appello fino a chiedere il verdetto della Suprema Corte americana. Inoltre ci sono ancora in ballo le approvazioni del Regno Unito e dell'Unione Europea. Stando a David Hoppe di Gamma Law, i costi e l'incertezza della situazione potrebbe addirittura spingere Microsoft a chiamarsi fuori e a pagare la multa per la rottura dell'accordo ad Activision.

Un'altra opzione sul piatto per Joost van Dreunen, il CEO della compagnia SuperData, è lo scorporamento dall'affare di Blizzard, in modo da diminuire i contenuti con cui Microsoft potrebbe arricchire il suo ecosistema cloud, in particolare World of Warcraft. In questo modo Microsoft potrebbe inoltre spingere maggiormente sul settore mobile.

Come finirà? Difficile dirlo. L'unica certezza, per ora, è che chi vedeva l'affare come facile e lineare è stato ampiamente smentito dai fatti, visto che Microsoft sta incontrando non poche difficoltà sulla sua strada.