Mod Chips legali in Italia
Una Corte italiana ha vibrato un colpo decisivo nei confronti delle restrizioni di accesso al software richieste dai produttori di console, consentendo l'utilizzo dei famigerati Mod Chips in Italia e decretando che essi sono peraltro designati a "evitare posizioni monopolistiche". Il caso è nato da un sequestro di PS2 sottoposte a Mod da parte delle autorità italiane, sequestro ritenuto poi illegale dalla Corte, che ha ritenuto la pratica del tutto legittima. Ritenendo "assurda" la richiesta di Sony di limitare l'uso della PS2 con prodotti di altri mercati, in vista del fatto che il consumatore può "utilizzare a suo piacimento e discrezione il bene acquistato", la Corte ha aggiunto che "sarebbe come se la Fiat pubblicizzasse macchine che non potrebbero poi essere usate da guidatori non europei o fuori da alcune città". Il caso italiano va del tutto contro le aspettative dei produttori di console, notoriamente avverse al modding: le compagnie produttrici di hardware, infatti, basano le loro strategie sull'idea di vendere console quasi in perdita e restringere l'uso al solo software autorizzato per rifarsi con i diritti di licenza. Nel 2002 i Mod Chips avevano costituito l'oggetto di un contenzioso tra il sito d'importazione Lik Sang e Microsoft, mentre simili polemiche si erano verificate in Australia con la successiva legittimazione del modding. Il caso potrebbe avere ripercussioni su altri prodotti disponibili per il mercato italiano, come lettori DVD con blocco regionale, o esercitare un'influenza legislativa in altri mercati europei costituendo un precedente imitabile. Vi terremo informati sugli sviluppi.
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