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NFT: giocatori sempre più arrabbiati per il New York Times, ma le vendite sembrano andare bene

Stando a un articolo del New York Times, i videogiocatori sono sempre più arrabbiati per l'inserimento degli NFT nel mondo dei videogiochi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   16/01/2022

Stando a un articolo del New York Times, i videogiocatori sono sempre più arrabbiati per l'inclusione degli NFT nel mondo dei videogiochi, che vedono soltanto come un altro modo trovato dagli editori per fare soldi a loro discapito.

Nonostante ciò, va detto che le prime vendite di NFT legate ai videogiochi sembra stiano andando bene, anche se non è chiaro chi li abbia effettivamente acquistati. Molti pensano che dietro a certe offerte, come quelle per gli NFT del 35° anniversario della serie Castlevania, ci siano degli speculatori e non dei videogiocatori, ma l'anonimato delle transazioni rende di fatto impossibile stabilire alcunché.

La sigla NFT sta per Non-fungible token e ne abbiamo parlato diffusamente in uno speciale dedicato ai giochi play-to-earn, cui vi rimandiamo per ulteriori informazioni in merito.

Comunque sia, i commenti raccolti dal New York Times sugli NFT sono largamente negativi. Ad esempio Matt Kee, un giocatore di 22 anni appassionato della serie Final Fantasy, li vede come un modo per mungere il più possibile i videogiocatori, senza in cambio dare niente di nuovo: "Non leggo da nessuna parte come questo possa beneficiare i videogiocatori, come possa migliorare il gameplay. Si parla sempre e solo di come poter fare altri soldi."

La tesi del New York Times è che l'odio di molti videogiocatori per gli NFT provenga in realtà da lontano e sia legato all'affermarsi delle microtransazioni: "Negli anni i produttori di videogiochi hanno trovato più modi per guadagnare dagli utenti facendo loro pagare per migliorare i personaggi o per far crescere il loro livello nei giochi. Alle persone sono stati chiesti soldi per oggetti digitali come vestiti o armi anche se avevano già pagato 60 dollari per l'acquisto."

Secondo molti editori, i videogiocatori hanno ormai digerito le microtransazioni e digeriranno anche gli NFT. Scopriremo in futuro se questo si rileverà essere un trend solido per l'industria dei videogiochi o se sarà solo un fuoco di paglia.