Non sentite il bisogno di un evento che presenti le produzioni first party dei PlayStation Studios? Che ci faccia sognare il futuro di PS5? Che chiarisca finalmente dove vuole andare Sony con editore di videogiochi?
Chi ha amato God of War come fa a non attendere God of War Ragnarok? Per semplice inerzia, è uno dei giochi potenzialmente migliori dell'anno, uno di quelli che ti fanno ricordare perché a un certo punto tra l'uncinetto e il controller hai scelto il secondo. Magari hai sbagliato, ma te ne accorgerai solo in punto di morte, quindi importa poco.
Ora però sarebbe il momento di sapere cosa ci sarà dopo la nuova avventura di Kratos in casa PlayStation. Lo State of Play di giugno è stato sicuramente solido, a Stray abbiamo giocato con gran gusto pure se siamo allergici ai gatti, PS VR 2 ci intriga, il remakaster di The Last of Us ha senso in chiave di espansione del franchise, ma il resto?
Sinceramente speravamo di arrivare alla fine dell'estate con qualcosa di concreto di cui parlare riguardo alla futura line-up di PS5. Il 2022 della console è stato complessivamente ottimo, siamo certi che i PlayStation Studios stiano sviluppando tanti potenziali capolavori, ci piace la strategia sempre più aggressiva della multinazionale giapponese riguardo al PC, ma oltre alla gestione del presente, vorremmo anche un po' di futuro. Quel tanto che basta per capire cosa ci aspetta nel 2023.
Sarà un anno a trazione VR? Saranno finalmente annunciati i vari live service in sviluppo? Ci sono sorprese in arrivo? Sono tutte domande legittime, che non mettono in dubbio che ci sia qualcosa che bolle in pentola, ma che nascono da una carenza comunicativa abbastanza evidente.
In effetti tra i tre produttori di console di massa, Sony è attualmente quella rimasta più silenziosa riguardo ai suoi giochi. Ha fatto annunci relativi all'hardware PC, ha presentato e lanciato i suoi nuovi servizi, ha dato palco alle terze parti, ma a differenza di Nintendo e Microsoft è stata molto più discreta sui progetti in sviluppo dai suoi first party. È vero che ormai sembra preferire di fare marketing su pochi progetti alla volta, in modo da concentrare l'attenzione su di loro, ma così viene a mancare un bel po' di prospettiva sul mercato dei videogiochi.
Va detto che di questi tempi è anche rischioso gestire gli annunci, che certi trogloditi ti spediscono foto del loro arnese anche solo per provare a conoscere una data d'uscita, ma tirateci del pane per favore, che abbiamo fame. O, almeno, dateci delle brioche.