Il 6 novembre 2024, il sito ufficiale di Nintendo ha pubblicato la trascrizione della sessione di domande e risposte tenuta con gli investitori in occasione del recente resoconto finanziario, relativo alla chiusura del trimestre fiscale conclusosi il 30 settembre, durante il quale Shigeru Miyamoto, game director di Nintendo e creatore di serie di enorme successo come quelle Mario, The Legend of Zelda e Pikmin, ha tenuto un breve discorso sulla sua filosofia di design. Ha anche fornito alcune informazioni su come l'azienda forma le sue nuove leve.
Niente genio, ma metodo
Lo ha fatto rispondendo a un investitore che ha chiesto informazioni sul discorso che Miyamoto tiene ogni anno ai nuovi dipendenti, pratica di cui si è appreso nel Nintendo Museum di recente apertura. L'investitore ha anche chiesto le modalità attraverso cui Miyamoto crea i suoi giochi, affermando che, dal punto di vista di un esterno, sembrano frutto di pura genialità. In risposta, Miyamoto ha osservato che molti nuovi dipendenti gli si avvicinano dopo il suo discorso per dirgli che in realtà sembra essere una persona normale, cosa con cui concorda. Non è una questione di genialità, ma di mentalità, secondo lui.
Innanzitutto, afferma di pensare sempre a come rendere un gioco un successo di "cassa" e a come svolgere in modo efficiente il suo lavoro. Mentre molti nuovi dipendenti vogliono creare una versione più complessa o elaborata di un gioco che hanno apprezzato in passato, Miyamoto afferma che questa non è la giusta mentalità da avere. Dovrebbero invece guardarsi intorno e considerare cosa potrebbe rendere divertente un videogioco. Questo è il nucleo della sua filosofia di design. Quindi bisogna iniziare a valutare cosa è possibile fare, considerando ad esempio la potenza di calcolo necessaria per far girare il gioco e l'hardware che dovrà ospitarlo. Da qui parte il processo di sviluppo stesso, che va avanti per tentativi ed errori (trial and error).
Stando a Miyamoto, molte nuove leve non avevano mai pensato a un metodo simile e lo trovano decisamente interessante. Insomma, per il maestro creare giochi geniali non è una questione di genio, ma di metodo.