Jacob Navok, ex-capo di Shinra Technologies presso Square Enix, è stato intervistato da Stephen Totilo di Axios sull'attuale situazione economica del publisher, per la quale l'executive ha riferito che i producer non hanno colpa ma che la compagnia dovrebbe smettere con le esclusive PlayStation.
Secondo Navok, la recente mossa di aprirsi maggiormente a Xbox, come dimostrato dall'arrivo di Final Fantasy 14 e da quanto riferito dal nuovo CEO Takashi Kiryu è giusta e rappresenta un passio nella direzione da seguire, ma l'ex-capo di Shinra ha criticato il fatto di addossare le colpe ai producer.
Come abbiamo visto, Square Enix non naviga in buone acque da un po' di tempo a questa parte, con Final Fantasy 16 che, peraltro, non sembra riuscire a risollevare la situazione come sperava il publisher, considerando che la compagnia ha perso 2 miliardi di dollari in valore di mercato dalla sua uscita. Tra i motivi che hanno portato a questa condizione, alcuni analisti ed elementi interni al publisher hanno menzionato anche l'eccessivo peso dato ai producer nella scelta dei progetti da sviluppare.
I producer sono un valore
Navok sostiene che questo non è corretto, perché i producer di Square Enix sono molto capaci e rappresentano invece un valore aggiunto per l'azienda. Piuttosto, secondo Novak un grosso problema del publisher è il suo affidarsi troppo alle esclusive console, che vanno a determinare un problema agente-principale costringendo Square Enix a delle scelte che possono non essere vantaggiose per la compagnia.
"Quando sei un publisher che si affida molto alle esclusive per il successo ci si trova in una posizione di svantaggio, perché i singoli titoli hanno comunque un'importanza minore per il produttore di console rispetto a quanto ne hanno per il publisher", ha spiegato Navok.
Da questo punto di vista, l'apertura verso Xbox manifestata da Square Enix non sarebbe tanto rivolta all'idea di riuscire a vendere molte copie sulle console Microsoft, quanto piuttosto a slegarsi da questa condizione di subordinazione, che può essere identificata dalla particolare problematica suddetta.
L'ex-capo di Shinra Technologies ha riferito inoltre che non trova corretto vedere un problema anche nel lancio di molti giochi con livelli di produzione differente, altro elemento che è stato criticato dagli azionisti: la differenziazione dell'offerta è anzi un elemento importante per il successo.