David Rosen, il fondatore di Wolfire Games, lo studio di Overgrowth, ha sentito di non avere scelta prima di denunciare Valve per alcune clausole contrattuali di Steam che limitano la possibilità degli sviluppatori di intervenire sui prezzi dei loro giochi: "i videogiocatori e gli sviluppatori sono danneggiati dalla condotta di Valve."
La dichiarazione è arrivata in un post sul suo blog ufficiale, dove Rosen ha spiegato come alcuni elementi che sono entrati a far parte della causa, nascano dall'esperienza fatta da Wolfire Games con Overgrowth. Stando a lui, il suo studio avrebbe voluto avvantaggiarsi dei negozi che danno un margine maggiore agli sviluppatori, vendendo il gioco a un prezzo ridotto. Purtroppo l'obbligo contrattuale imposto da Valve di dover vendere i giochi fuori da Steam allo stesso prezzo della sua piattaforma, ha impedito di farlo.
Wolfire Games ha provato a contrattare, ma Valve gli ha notificato che nel caso fosse stato venduto in un altro store a un prezzo inferiore a quello di Steam, Overgrowth sarebbe stato bannato.
Lo stesso è successo a molti altri sviluppatori, che però non hanno avuto il coraggio di scagliarsi contro Steam. Per questo Rosen ha deciso di portare Valve in tribunale, per vedere se certe clausole contrattuali sono compatibili con la legge antitrust.
Secondo lui l'interferenza sui prezzi di Valve è uno dei motivi per cui molti negozi concorrenti non riescono a stare al passo con Steam. "I giocatori e gli sviluppatori dovrebbero poter fare le loro scelte liberamente."
Wolfire Games ha denunciato Valve all'antitrust il 27 aprile 2021. Staremo a vedere come andrà a finire la causa.