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TSMC Arizona travolta dagli ordini dopo i dazi di Trump: prezzi dei chip 4nm in aumento del 30%

Apple, AMD e NVIDIA si riversano sulla produzione statunitense per evitare gli effetti delle tariffe commerciali.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   18/04/2025
tsmc

Le politiche tariffarie dell'amministrazione Trump stanno avendo un impatto immediato sulla filiera globale dei semiconduttori, in particolare sul colosso taiwanese TSMC, che vede una crescita senza precedenti della domanda presso il suo stabilimento in Arizona. Secondo quanto riportato da DigiTimes, aziende come Apple, AMD e NVIDIA hanno già piazzato enormi ordini di chip negli Stati Uniti per anticipare l'incertezza commerciale e aggirare i dazi sulle importazioni dalla Cina.

L'accelerazione improvvisa nella richiesta sta mettendo sotto pressione la capacità produttiva dello stabilimento americano di TSMC, che ha una produzione stimata di 20.000-30.000 wafer al mese. Una cifra insufficiente a soddisfare la nuova ondata di ordini che ha travolto la fabbrica statunitense, creata originariamente per sostenere la diversificazione geografica dell'azienda.

Prezzi alle stelle: +30% per i chip da 4nm

Per rispondere a questo squilibrio tra domanda e offerta, TSMC aumenterà del 30% i prezzi dei chip a 4nm prodotti nel sito statunitense. Si tratta di un nodo tecnologico già considerato costoso, che ora subirà un rincaro notevole a causa dell'urgenza delle aziende di assicurarsi forniture non soggette ai dazi. Il cambiamento rappresenta un colpo significativo per le aziende che speravano in una transizione fluida verso la produzione locale, e potrebbe ripercuotersi anche sui prezzi finali dei dispositivi.

Qualcomm Snapdragon
Qualcomm Snapdragon

Nonostante l'impatto economico, questa mossa rappresenta una vittoria strategica per l'amministrazione Trump, che da mesi sta tentando di riportare la produzione hi-tech all'interno dei confini statunitensi, riducendo la dipendenza da paesi come la Cina e Taiwan.

AMD e NVIDIA puntano tutto su TSMC USA, Intel resta fuori dai giochi

Tra le aziende più attive in questa transizione c'è NVIDIA, che ha recentemente annunciato un investimento di 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, individuando proprio TSMC Arizona come fornitore chiave. Allo stesso modo, AMD ha confermato che i suoi processori server della linea Turin sono attualmente in fase di validazione nel sito statunitense di TSMC.

Curiosamente, Intel - il colosso americano per eccellenza nella produzione di chip - resta al momento escluso dal giro di interesse, nonostante l'attuale contesto favorisca aziende con stabilimenti domestici. Secondo gli analisti, questa situazione potrebbe cambiare con l'introduzione dei processi produttivi futuri di Intel, come il nodo 18A, ma per ora l'attenzione rimane concentrata su TSMC.