Prosegue il periodo complicato di Ubisoft, ora anche denunciata per aver condiviso dati degli utenti con Meta senza il loro consenso, almeno secondo l'accusa mossa di recente attraverso una potenziale class action in USA.
Come riferito da Bloomberg Law, Trevor Lakes (California) e Alex Rajjoub (West Virginia) sostengono che la sottoscrizione a Ubisoft+ comporta un trasferimento di dati personali e informazioni a Meta, attraverso un'interazione tra i due servizi che non è ben chiarita e di cui gli utenti non vengono informati.
Secondo l'accusa, i giocatori che acquistano un gioco sul sito ufficiale di Ubisoft attraverso lo Store digitale o che sottoscrivono un abbonamento a Ubisoft+ si ritrovano con alcuni dati personali che vengono automaticamente condivisi con Meta.
Uno scambio occulto
Ubisoft non rende noto, sul sito web, che le informazioni di identificazione personale degli utenti potrebbero essere condivise con Meta Platforms, Inc. Questo è il nodo su cui è incentrata l'accusa, in quanto "Le politiche di condivisione dei dati per un servizio o un abbonamento sono un fattore importante per gli individui che decidono se fornire informazioni personali a quel servizio", si legge nel resoconto.
La denuncia sostiene che questa pratica costituisce una violazione del Video Privacy Protection Act, introdotto originariamente nel 1988 per impedire ai negozi di videonoleggio di condividere le PII degli abbonati, perché potrebbe "collegare in modo specifico l'identità di un individuo" alla sua cronologia di acquisti.
L'accusa non si è ancora trasformata in Class Action e non sappiamo precisamente come possa evolversi la situazione, ma capita proprio in un periodo non propriamente semplice per Ubisoft, dopo la caduta del valore delle azioni in seguito a risultati poco convincenti, che ha portato anche a una possibile valutazione di buyout da parte di Tencent e della famiglia Guillemot.