Questa organizzazione ha fatto sapere che gli omosessuali non hanno intenzione di farsi rinchiudere in un "cassetto virtuale": "Siamo davvero in una nuova era", si legge nel comunicato, "e con le nuove tecnologie, arrivano nuove sfide. I gay, le lesbiche, i bisessuali e i transessuali hanno combattuto duramente per anni per poter uscire allo scoperto dalle gabbie del mondo reale - non accetteremo di venire rinchiusi di nuovo in quello virtuale".
A tale proposito il capo dei moderatori di Xbox Live, Stephen Toulouse ha risposto ufficialmente a nome di Microsoft, facendo presente di essere venuto a conoscenza del problema, e di essere attualmente al lavoro per cercare di risolverlo. Il problema principale, spiega Toulouse, è che la parola "gay" su Xbox Live è utilizzata nel 95% dei casi in senso offensivo, per questo dice che i riferimenti agli orientamenti sessuali sono banditi dai profili Xbox Live. "Non siamo una corporazione monolitica che cerca di stabilire regole morali", afferma Toulouse, "non stiamo portando avanti una censura, o alimentando il bigottismo. In effetti l'offesa ai giocatori di qualsiasi tipo, sia omofobia, razzismo o altro, è chiaramente proibita e il mio team prende azioni precise contro di essa, inclusa la cancellazione permanente dell'account". Il problema è che a quanto pare l'azione avviene in maniera semi-automatica, dunque comprendendo eventualmente anche casi in cui non dovrebbe scattare.
Toulouse, a nome di Microsoft, vorrebbe mettersi in contatto direttamente con "Theresa", la vittima in questione, rispondendo direttamente su Consumerist e riportando anche un indirizzo email a cui rivolgersi in modo da chiarire bene la faccenda. Staremo a vedere.