Come detto nel recente passato proprio su queste pagine e in precedenti articoli, l'arrivo di PlayStation Move ha rappresentato quasi una manna dal cielo per SEGA, visto che la nuova periferica di Sony ha permesso di riproporre anche su console una delle migliori saghe di shooter da sala giochi a un'utenza più ricettiva. Così, dopo l'extended cut di Overkill, la software house giapponese ci riprova con l'adattamento di The House of the Dead 3 in alta definizione con qualche contenuto inedito in esclusiva su PlayStation Network.
Il terzo capitolo della serie, che arrivò nelle sale da gioco nel 2002, poi convertito per Xbox nel 2003, su PC nel 2005 e infine per Wii nel 2008 in una raccolta contenente anche The House of the Dead 2, per chi non lo sapesse è uno sparatutto su binari, o se preferite chiamarlo col termine inglese, un rail shooter. Questi, come tradizione vuole per il genere, è quindi caratterizzato da una meccanica di gioco che prevede per gli utenti la necessità di sparare di continuo contro il video dove decine di mostri e creature varie gli si parano minacciose davanti, mirando loro grazie all'ausilio di un puntatore a schermo e attraverso l'uso di armi di varia natura.
Solitamente l'armamentario può essere controllato fisicamente tramite apposite periferiche a forma di fucili, pistole e quant'altro, presenti nel cabinato oppure come periferiche aggiuntive nel caso delle edizioni per console. Per muoversi il videogiocatore sfrutta gli spostamenti automatici e predefiniti del percorso ideato dagli sviluppatori, anche se saltuariamente alcuni titoli prevedono dei bivi da selezionare sparando alla freccetta che indica una direzione piuttosto che un'altra.
Trofei PlayStation 3
The House of the Dead 3 HD offre dodici Trofei suddivisi in otto di Bronzo, tre d'Argento e uno d'Oro. Per ottenerli bisogna soddisfare le richieste del gioco ottenendo magari tutti e quattro i finali dell'avventura principale, completando la modalità Time Attack o salvando più volte il proprio partner da morte certa.
Spariamo in allegria
The House of the Dead 3 HD sposta l'ambientazione della serie nel futuro, precisamente nell'anno 2019, dove in seguito agli incidenti narrati nei primi due episodi, la civiltà ha subìto un brutto colpo e l'intero pianeta è diventato invivibile, infestato da creature terribili e minacciose. A cercare di rimettere le cose a posto ci proveranno la figlia di Thomas Rogan, Lisa, e il vecchio "G", che insieme proveranno a infiltrarsi in una struttura all'interno della quale sembra esserci la chiave per l'annientamento di tutti gli esseri creati dal dottor Curien. Trattandosi principalmente di un restyling estetico, il cuore di The House of the Dead 3 HD è rimasto di fatto esattamente lo stesso di nove anni fa: l'unica preoccupazione del giocatore è dunque puntare allo schermo e far saltare la testa a tutto quello che si muove, gustandosi nel frattempo alcune scenette con i personaggi. Di nuovo ci sono invece la modalità per due giocatori in contemporanea, quella denominata Time Attack e diversi extra sparsi qua e là come la possibilità di sbloccare nuovi livelli di difficoltà e i Trofei. In più sono presenti un'opzione che consente agli utenti di tutto il mondo di misurare le rispettive prestazioni su una apposita classifica online e come detto in apertura di articolo il supporto al PlayStation Move, utilizzabile come "pistola" (in alternativa a esso e alle lightgun va bene anche il DualShock).
Quest'ultimo funziona piuttosto bene e dopo una rapida calibratura iniziale il sistema di puntamento è preciso e reattivo, se si esclude un po' l'azione richiesta per ricaricare l'arma, che a causa della scarsa sensibilità costringe il giocatore ad agitare Move in maniera forse troppo pronunciata. Per il resto la giocabilità si conferma alquanto divertente, almeno alle prime partite, poi però il tutto inizia a diventare leggermente monotono. In tal senso sarebbe forse stato opportuno ideare un sistema che generasse casualmente la posizione dei nemici nelle varie locazioni, piuttosto che lasciare tale funzione invece prestabilita, cosa che a nostro parere mina in partenza la volontà eventuale dell'utente di rigiocare il titolo una volta completato. Se il giocatore sa già dove si nasconde uno zombi o da dove salterà fuori una creatura, la prossima volta che si ritroverà in una determinata area non farà molta fatica a liberarsene e non proverà più l'emozione della scoperta, la paura della sorpresa. Sarebbe bastato randomizzare alcuni mostri per rendere l'esperienza più divertente e per certi versi varia. Pochi sono infine gli appunti relativi al restyling estetico di The House of the Dead 3 HD, che anche se sfrutta la potenza di PlayStation 3 per proporre una grafica più dettagliata e in alta definizione, non è sufficiente a mascherare il fatto che il gioco sia stato sviluppato tanti anni fa. Il titolo inoltre non è in formato widescreen ma presenta una immagine in 4:3 adattata, dunque sono presenti delle fastidiose bande nere. Idem per l'audio: carino, funzionale al tipo di gioco e alle sue ambientazioni, ma stilisticamente suoni e colonna sonora appaiono vetusti se rapportati a delle produzioni più recenti.
Conclusioni
A dieci anni circa dalla sua prima apparizione in sala giochi, The House of the Dead 3 HD mantiene quasi inalterato tutto il suo fascino e in generale quello degli sparatutto su binari, almeno per chi ama il genere, rimanendo pertanto un titolo tutto sommato divertente da giocare, soprattutto se in compagnia di un amico. Quanto appena descritto però non basta a mascherare tutte le lacune che per sua stessa natura un prodotto simile si porta appresso, come per esempio una scarsa longevità e un gameplay comunque vetusto e alla lunga monotono. Insomma, il prodotto di SEGA è il classico titolo divertente da giocare in sala giochi, un po' meno in casa, visto che una volta finito, e non ci vorrà molto a completarlo, difficilmente a qualcuno verrà voglia di riprenderlo se non giusto per sparare due colpi.
PRO
- Supporto al Move e per due giocatori
- Graficamente ripulito
- Trofei
- Divertente da giocare...
CONTRO
- ...ma alla lunga diventa monotono
- Gameplay antiquato
- Longevità ridotta nonostante i quattro finali diversi
- Niente multiplayer online