Vantaggio o svantaggio che sia per New Super Mario Bros 2, è impossibile parlare di questo ultimo ramo senza considerare tronco e radice. Questioni di genetica: dentro di lui c'è la storia stessa del videogioco, che spesso, in passato, è coincisa con quella di Mario. Qui, nel 1985, è nato il platform a due dimensioni per come lo conosciamo oggi; qui sono nati gli action game. Qui, tra 1989 e 1991, quel genere è stato portato a vette mai raggiunte prima, e probabilmente neanche dopo.
Qui c'è il sangue più nobile e reale che possa esistere nell'intrattenimento elettronico, e per questo rende basiti il modo in cui Nintendo ha curato, e sta curando, il suo albero della vita. Mario, quello a due dimensioni, è stato abbandonato per quindici lunghi anni: abbandonato perché Miyamoto, e quindi Nintendo stessa, lo concepivano come superato. Come se Mario, quello a tre dimensioni, ne fosse la naturale evoluzione. New Super Mario Bros ha dimostrato l'inesattezza del postulato: si tratta di due arbusti differenti, e in questo ambito l'istinto della massa si è rivelato più acuto sia delle riflessioni dei giornalisti sia, cosa più grave, delle idee degli sviluppatori.
Sbagliare è umano, ma perseverare, come si dice, è diabolico: i creativi Nintendo non hanno mai accettato la realtà imposta da New Super Mario Bros. Certo, Iwata e gli uomini del marketing hanno brindato al 2D, perché vende più di tutti gli altri, perché vende più di tutto (52 milioni con due soli giochi, con annesso aumento della base installata della console), ma questo non è bastato a ridare lustro al brand. Non è bastato a far posare le preziose manine di Koizumi, Miyamoto o Eguchi al lavoro sulle due dimensioni. E così eccoci a New Super Mario Bros 2, più prodotto che creato.
It's me, Mario!
Naturalmente, per quanto poco ispirato e troppo derivativo, realizzare un brutto Mario è impossibile: la precisione dei controlli, e la qualità dell'artigianato in generale, sono pura eccellenza. Anni e anni di esperienza non si possono perdere, al contrario del genio, e in questo New Super Mario Bros 2 non fa eccezione: collisioni, inerzia, cambi di direzione, salti, tripli salti e scivolate, interazione tra personaggio e oggetti, tutto è perfetto. E divertentissimo.
Discorso simile per la foglia, che finalmente ritorna dopo anni di assenza (o meglio, generazioni: si parla del 1989, e di Super Mario Bros 3) e si palesa in tutta la sua straordinaria eterna giovinezza, rendendo gli stage multiplanari, modificando il ritmo con cui si attraversano, dimostrandosi efficace anche coi poligoni e nel complesso rafforzando la sua candidatura per una posizione privilegiata accanto alla sacra trinità fungo-fiore-stella. Rispetto al passato il volo si carica più in fretta, e planare è più semplice perché non bisogna picchiettare a ripetizione sul pulsante, ma il tutto rientra nell'operazione di ammorbidimento e velocizzazione che porta avanti il design di New Super Mario Bros, e in questo caso le modifiche non alterano la brillantezza del power-up originale. Oltre ai problemi dovuti all'eccessivo conservatorismo, che vedremo tra poco, le ragioni per cui questo nuovo episodio non può considerarsi un successo sono di natura concettuale. Super Mario Bros 2, quello giapponese, era anch'esso un "more of the same": ma lo era dichiaratamente, alla luce del sole prendeva gli elementi del capostipite e li rimescolava in un minestrone infernale, fatto apposta per placare la fame e la voglia di sfida degli appassionati. New Super Mario Bros 2 invece introduce il tema delle monete, che timidamente si affaccia qua e là nel level design, ma che non altera l'essenza del gioco, limitandosi a un ruolo marginale. Non c'è un solo motivo per giustificare la confezione gialla, né gli altri elementi grafici che farebbero presupporre un nuovo nucleo tematico. Le strade per mettere la raccolta dei gettoni al centro dell'avventura sarebbero state molte, e non sta a noi elencarle, ma Nintendo non ne ha intrapresa nemmeno una.
Effetto 3D
Nonostante lo scorrimento laterale dell'opera, Nintendo non poteva esimersi dal dotare anche New Super Mario Bros 2 di un effetto tridimensionale. Com'è naturale in questo contesto risulta più un affascinante orpello che una caratteristica determinante per godersi al massimo l'avventura, differentemente da quando avvenuto per Super Mario 3D Land. Ci sono alcuni momenti, soprattutto nelle fasi finali del gioco, che esaltano la visione tridimensionale, ma nel complesso l'esperienza rimane sostanzialmente immutata.
Restaurazione
New Super Mario Bros era un tentativo, a quindici anni di distanza, di far confluire i tratti salienti dei successori all'interno dell'essenzialità del primo episodio, Super Mario Bros, allestendo il tutto con un'interazione poligonale. Esperimento non brillante ma pienamente riuscito, che sarebbe stato perfezionato col successore su Wii, che conferiva al progetto un respiro più ampio e soprattutto una dimensione multigiocatore che toccava direttamente l'anima del level design.
New Super Mario Bros 2 è il seguito derivativo di un progetto già manieristico di per sé, elemento che rende ogni livello, mondo o evento fin troppo scontato. Le situazioni innovative o sperimentali si contano sulle dita di una mano, e spesso si concentrano solamente sulla ricerca dei segreti: il primo livello che non sarebbe potuto esistere negli anni '80 si trova nel secondo mondo, e l'unico mondo che sfrutta appieno le potenzialità offerte dai poligoni è quello a tema aereo. Un po' poco, insomma. Per il resto è tutto già visto: si arriva da punto A a punto B saltando burroni (e fin qui niente di male), evitando nemici già conosciuti, affrontando pericoli già visti e ambientazioni già attraversate. Anche quest'ultimo è un problema serio: pare che i creativi Nintendo non abbiano abbastanza fantasia da inventarsi nuovi mondi. Erba, deserto, acqua, neve, fuoco: lo stesso Super Mario Bros 3 che li ha introdotti già ne proponeva due meno scontati, cioè il quarto, a tema giganti, e il settimo, basato sulle tubature. Il primo New Super Mario Bros portò il mondo paludoso e quello di montagna, ambientazioni non troppo interessanti ma quantomeno nuove. Questo seguito non ne introduce nemmeno una, ha solo sei mondi, più tre segreti (meno vasti degli altri) che sono una sorta di anonimo contenitore di stage a tema "libero". Stessa situazione nell'impegno profuso per ideare nuovi mini boss, pericolosamente prossimo allo zero.
Dov'è l'ambizione?
Non si pensi che i problemi di New Super Mario Bros 2 siano i problemi stessi del platform 2D. Nonostante il genere sia stato bistrattato per un decennio, negli ultimi anni ha dimostrato che può evolversi brillantemente nel mondo della rete, vedi Little Big Planet, che può dire ancora molto nelle mani di sviluppatori creativi, vedi Super Meat Boy, e che può ancora raggiungere vette di assoluta eccellenza, vedi Donkey Kong Country Returns. Il fatto che un gioco di Mario, seppur su portatile, sia nettamente inferiore ai tre platform appena citati, dovrebbe essere preoccupante. E che Nintendo non avverta il tutto come lesa maestà è il sintomo più allarmante di tutti. Quand'è che Iwata si deciderà a mettere i suoi team di punta, e i suoi uomini più talentuosi, di nuovo al lavoro su questa saga?
E soprattutto, per quanto tempo ancora un Mario 2D riuscirà a trainare le vendite di una console senza che il pubblico si stanchi? Il primo New Super Mario Bros, dopo quindici anni di assenza, è stato sbranato per la fame. Il secondo riportava la saga su home console dopo tre (tre!) generazioni, donando al tutto un velo di contemporaneità col multiplayer e di novità attraverso i bei power up. E questo? Questo non propone niente di nuovo, ed è confuso a livello concettuale. Iwata avrà presto le prime risposte, e non è detto che siano quelle che si aspetta: nemmeno a livello commerciale. Mai sottovalutare la capacità di giudizio del proprio pubblico. Dal WiiU in poi la Virtual Console Nintendo si arricchirà, distaccandosi dalla piattaforma di riferimento e divenendo più simile a un archivio online. Potrebbe essere un'arma a doppio taglio, perché è chiaro che Super Mario Bros 3 venderà ancora tantissimo, per l'ennesima volta, così come tantissimo aveva venduto tra il 1989 e il 1991. Ma qualcuno, anche tra i più giovani, potrebbe accorgersi che proprio quel vecchio rudere annichilisce pixel per pixel i poligoni di New Super Mario Bros 2: provate a paragonare il secondo mondo di Super Mario Bros 3 al secondo di questo nuovo capitolo, anch'esso a tema desertico. Non è questione di nostalgia, è questione di armonia, genio e qualità. Tutti elementi presenti nel DNA di New Super Mario Bros 2, sotterrati dagli strati del tempo, in attesa di riemergere. In attesa di mani sapienti, quelle che hanno plasmato questa saga, quelle che ora si occupano solo dei Mario tridimensionali. In attesa di essere tirati fuori, e di rivendicare la propria pretesa al trono.
Conclusioni
Giudicare New Super Mario Bros 2 non è piacevole. Non c'è genio, non ci sono intuizioni, non c'è originalità alcuna. Tutti i meriti sono ereditati dal passato, e risiedono nel maestoso artigianato Nintendo. Ancora meno piacevole è pensare che la saga che ha dominato e definito il mondo dei videogiochi per un decennio sia giunta a questo punto. Iwata dovrebbe rimettere presto un team di primo piano al lavoro sui Mario bidimensionali, o potrebbe essere troppo tardi.
PRO
- Controlli perfetti
- Il power-up della foglia è un sempreverde
- Level design accademico...
CONTRO
- ... ma troppo derivativo
- La raccolta delle monete è marginale
- Pessimi mini boss