Quando è stato pubblicato, nel maggio del 2010, ModNation Racers ci ha piacevolmente impressionato. L'idea di una struttura così aperta al "social", con una community operosa ed entusiasta che sfornava di continuo nuovi personaggi, kart e tracciati, coadiuvata da un gameplay solido e divertente, era decisamente valida e piena di grandi potenzialità.
Due anni e mezzo dopo, però, eccoci qui a recensire un prodotto nato appunto da quell'esperienza ma che ha tutta l'aria di una bocciatura per i pupazzi creati da United Front Games, messi da parte in favore di un brand riconoscibile come quello di LittleBigPlanet. LittleBigPlanet Karting si pone infatti come un vero e proprio reboot, una reinterpretazione che però nel fondere le due strutture ha perso qualche importante pezzo per strada, concedendosi a un approccio eccessivamente casual. L'introduzione del gioco è in pieno stile Media Molecule, con un video che mostra una serie di persone bloccate nel traffico le cui idee formano il mondo ideale a cui avremo accesso dopo qualche istante, il tutto narrato molto bene dal solito Alberto Olivero, la cui voce ci guiderà attraverso i tutorial, fornendoci anche una descrizione dei vari scenari man mano che li sbloccheremo.
Da soli o in compagnia
La campagna in single player di LittleBigPlanet Karting si compone di un buon numero di scenari, al cui interno ci troveremo ad affrontare gare di vario tipo: dalle normali corse in cui vince chi taglia per primo il traguardo (al meglio di tre giri) alle arene in cui ci si scontra utilizzando le armi, passando per gli eventi basati sui checkpoint. Piazzarsi sul podio in ogni competizione si traduce nello sblocco dello stage successivo ma anche di sfide secondarie giocabili sia da soli che in multiplayer, e che in alcuni casi offrono situazioni inedite, finanche dei boss fight. In tal senso l'offerta rappresenta effettivamente un mix fra ModNation Racers e LittleBigPlanet, sia in termini strutturali che estetici, e sono molti anche i riferimenti "visivi" al mondo di Sackboy durante l'azione. Le cose cambiano però quando si passa ad analizzare il gameplay, ed è proprio in questo ambito che sono state apportate modifiche discutibili rispetto al lavoro originale di United Front Games.
La barra del turbo è stata infatti eliminata in favore di un boost momentaneo che si attiva subito dopo aver effettuato una "doppia derapata" oppure una rotazione aerea durante un salto. Si tratta di una differenza importante, che non ci è piaciuta perché ha il demerito di "appiattire" la competizione, togliendoci la possibilità di evitare le armi a ricerca (che dunque vanno a segno in ogni caso, a meno che non si attui una contromisura, come vedremo fra poco) e fornendoci un vantaggio innaturale rispetto agli altri concorrenti, perché in qualche modo dovremo pur rimontare quando ci troviamo in ultima posizione. Tale mancanza viene aggravata dalla fisica dei kart, che non restituiscono alcuna sensazione di "grip" sul tracciato, consentendoci di fare un po' quel che ci pare ma in un contesto troppo finto e cartoonesco, in cui l'abilità del singolo conta ben poco e sono più che altro la fortuna e gli episodi a fare la differenza.
Armi e buoi dei paesi tuoi
Come in qualsiasi racer arcade di questo tipo, in LittleBigPlanet Karting le piste sono disseminate di oggetti da raccogliere: si passa dai pacchetti contenenti oggetti per l'editor ai boost, per finire con le armi. Queste ultime cambiano colore in maniera random e sono caratterizzate dalla medesima icona, dunque è davvero arduo poter scegliere quella che vogliamo, e spesso ci si deve accontentare.
Il termine si rivela più che mai corretto, in quanto il bilanciamento dei nostri strumenti d'offesa (e di difesa) lascia molto a desiderare: si va dai missili a ricerca, multipli o singoli, che non mancano praticamente mai il bersaglio, a bombe e scariche elettriche che colpiscono dritto davanti al nostro kart e per cui dunque bisogna "prendere la mira", ma è davvero difficile riuscirci vista la continua presenza di salti e tornanti, nonché il discorso sul grip fatto poc'anzi, che rende le piste qualcosa di simile a una superficie insaponata. Ci sono poi gli impulsi "a raggio" per colpire gli avversari vicini, il lancio d'olio (praticamente inutile) e due armi dalla valenza praticamente identica, che trasformano il nostro veicolo in un guantone da boxe o in un razzo e ci consentono di proiettarci in avanti sbaragliando chiunque si trovi sul nostro cammino. C'è infine uno strumento molto utile ai fini della gara, che "avvolge il nastro" facendoci guadagnare un bel po' di posizioni in un istante. Se danneggiare gli altri concorrenti non è facile, lo stesso non si può dire del contrario, anzi in pratica mancano manovre che ci consentano di evitare gli attacchi, a meno che non si possieda a nostra volta un'arma. Attivandola quando compare l'icona a forma di scudo, infatti, potremo consumare il nostro colpo in maniera "difensiva", annullando quello del nemico, ma si tratta di una strategia che non sempre funziona come dovrebbe e che in alcuni casi risulta sistematicamente insufficiente (quando ci sparano contro missili multipli, ad esempio).
Trofei PlayStation 3
Com'era lecito aspettarsi, molti dei quarantacinque Trofei contenuti in LittleBigPlanet Karting si ottengono portando a termine semplici operazioni legate agli editor: creare il primo tracciato, il primo personaggio, il primo kart, addobbare il proprio pod e così via. Diversi Trofei possono inoltre essere sbloccati competendo online, mentre sono tutti segreti i Trofei ottenibili grazie al completamento dei livelli che compongono la campagna in single player.
Il valore della comunità
Se sul fronte della campagna in single player LittleBigPlanet Karting non entusiasma, la collaborazione con Media Molecule si è inevitabilmente tradotta nella presenza di editor discretamente potenti per la creazione di personaggi, kart e tracciati, fattore che a sua volta ha prodotto decine e decine di creazioni condivise dalla community e capaci di moltiplicare l'esperienza di gioco, specie in multiplayer.
Riscattato l'online pass, ci siamo infatti cimentati con alcuni "cicli" di partite online, riscontrando un ottimo funzionamento del matchmaking, davvero rapido ed efficace, nonché la totale mancanza di problemi di latenza. Certo, a questo punto del ciclo vitale di PlayStation 3 vedere una chat vocale ancora così acerba lascia molto, molto delusi, anche perché tempo per trovare una soluzione "software" unificata al problema Sony ne ha avuto un bel po', e non ha voluto sfruttarlo. Durante la competizione con avversari umani l'approccio casual al gameplay si nota forse un pizzico di meno, ma è comunque lì a dire la sua, mentre abbiamo apprezzato l'interfaccia minimale per votare il tracciato successivo a maggioranza e la velocità nel passaggio da un evento all'altro.
Sul fronte degli editor ci si muove invece fra alti e bassi. Utilizzando gli oggetti sbloccati (anche con il controller Move, volendo) è possibile realizzare creazioni abbastanza fantasiose, ma con l'obbligo di rimanere ancorati allo stile di LittleBigPlanet, laddove invece in ModNation Racers era talmente possibile spaziare che gli utenti crearono in un battibaleno un po' di tutto, dai supereroi ai personaggi Nintendo. Nella creazione dei tracciati ci si può muovere con un po' più di libertà, ma il risultato finale non fa impazzire se pensiamo che sono passati due anni e mezzo dall'uscita del racer di United Front Games. Infine, neppure stavolta si è voluto introdurre un elemento che a nostro avviso poteva mischiare le carte in tavola e arricchire l'esperienza, ovvero una personalizzazione dei kart funzionale oltre che estetica: possiamo ritenerla un'occasione persa. Sul fronte della realizzazione tecnica, da un lato il frame rate appare molto solido e non si verificano i cali che invece affliggevano ModNation Racers, ma tutto ciò al prezzo di una sensazione di velocità significativamente inferiore, che per forza di cose porta con sé un minor grado di coinvolgimento. Bella la selezione di musiche, come al solito.
Conclusioni
LittleBigPlanet Karting è un titolo carino e pieno di potenzialità, ma non ci ha fatto per nulla impazzire. La scelta di prendere il gameplay di ModNation Racers e privarlo di alcuni dei suoi elementi fondamentali, come la gestione del turbo e la sensazione di grip sull'asfalto, ha influito negativamente sulla bontà dell'esperienza, ora molto più "casual", con le vittorie che si ottengono sulla base della fortuna e degli episodi piuttosto che sull'abilità e sulla prontezza di riflessi. Non abbiamo apprezzato neanche la gestione delle armi, molto poco bilanciate e capaci di creare un bel po' di frustrazione perché c'è sempre un missile che può colpirci mentre stiamo per tagliare il traguardo e si può fare ben poco per evitarlo. Bene invece l'online, sia per quanto concerne il multiplayer che la condivisione delle creazioni, a quanto pare già numerose.
PRO
- Ottime potenzialità online
- Comparto tecnico ben realizzato
- Campagna in singolo discretamente corposa
CONTRO
- Gameplay molto "casual", si è tolto anziché aggiungere
- La gestione delle armi lascia a desiderare
- Editor semplici ma relativamente limitati