"In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale". Così scriveva Einstein in Come io vedo il mondo, e così deve pensarla Horatio, il protagonista di Primordia. Horatio vive ritirato nel relitto di un'astronave, la UNNIIC, e sopravvive grazie a un nucleo di energia. Intorno a lui c'è solo il deserto, reso ancora più malinconico dai rottami che affiorano come fossili tra le dune. La sua unica compagnia sono Crispin, il Gospel, un grammofono e una radio, eternamente sintonizzata sulla frequenza di Metropol, una città remota che trasmette incessantemente proclami di eterna felicità come solo le peggiori dittature sanno fare.
Solo che Horatio Nullbuilt v5 non è un essere umano, è un robot, e Crispin Horatiobuilt v1 la sua creazione migliore. Lo studio del Gospel equivale alla lettura di un testo sacro: al suo interno si parla dell'Uomo, il Grande Costruttore, quel primo robot divino che assemblò tutti gli automi successivi perché si prendessero cura del mondo. A questo punto il giocatore si chiederà se quell'Uomo non fosse in realtà il genere umano, e che fine abbia fatto, o come mai i robot non ricordino nulla a riguardo. Domande che sarebbero rimaste senza risposta se un minaccioso robot non avesse rubato il prezioso nucleo di energia che permetteva a Horatio e Crispin di vivere isolati nel deserto. Il furto costringe la coppia a intraprendere un'avventura che li porterà dall'eremo di metallo dell'astronave divelta fin dentro al ventre di Metropol, la città di luci ed energia, meta agognata da Crispin ma avversa da Horatio, che riguardo al grande agglomerato ripete sempre lo stesso pensiero: Metropol significa guai.
Tutte le vie del Gospel
Primordia è prodotto da Wadjet Eye Games, la software house indipendente con sede a New York fondata da Dave Gilbert, ma il team responsabile dello sviluppo è formato dai tre membri dei Wormwood Studios. Dopo i grandiosi Gemini Rue e Resonance, Gilbert indovina ancora una volta dove si nasconde un'avventura di successo, ed è scaltro abbastanza da portarla sul mercato.
Nel caso di Primordia si tratta di un'avventura grafica classica, senza novità nella struttura di gioco. Ripetiamo quindi il mantra di questo genere: c'è un inventario, la possibilità di raccogliere e combinare oggetti tra loro e dialoghi a risposta multipla. È presente inoltre un pratico datapad che raccoglie gli indizi principali scovati nel corso dell'avventura e un monitor con il quale scegliere la prossima destinazione per spostarci all'istante da un punto all'altro nel mondo di gioco. Infine possiamo selezionare Crispin per chiedergli di raggiungere punti inaccessibili, dal momento che la nostra piccola creazione fluttua nell'aria, sebbene, con suo rammarico, sia priva di braccia. Con questi semplici elementi Primordia tesse una rete di puzzle intelligenti e appaganti, ma soprattutto integrati alla perfezione nell'atmosfera di gioco. Horatio è un costruttore, e non tollera che le cose si rompano: se può, le aggiusta. Ecco allora che i tanti enigmi che ci chiedono di sistemare un congegno o carpire un codice numerico sono coerenti con la personalità del protagonista e, grazie allo scambio di battute tra Horatio e Crispin, diventano un'occasione per scoprire qualcosa di più su di loro e sul mondo di Primordia. Un altro aspetto positivo riguarda la ricerca degli oggetti. Nonostante la grafica in bassa risoluzione è stato scongiurato l'incubo da caccia al pixel. Gli oggetti con i quali interagire sono infatti pochi per ogni schermata e le aree sensibili ampie abbastanza da permetterci di non perdere pixel importanti per strada.
L'aspetto più interessante riguarda però la possibilità di scegliere soluzioni alternative per alcuni puzzle e di poterne saltare altri. In un caso era possibile risolvere un problema matematico anziché affrontare l'enigma in modo classico (noi ovviamente abbiamo fallito e, mesti, siamo ricorsi al vecchio punta e clicca per superare l'ostacolo). È bello scoprire che il gioco ci dà la possibilità di sbrogliarci da una situazione difficile attraverso un dialogo ma senza permetterci di provare tutte le risposte. Dopo due tentativi, se non siamo stati attenti a quello che abbiamo letto in precedenza, dovremo trovare un'altra strada. Il caso più eclatante riguarda l'ultimo codice numerico del gioco, una sequenza di sedici cifre. Questo enigma si può risolvere anche senza l'aiuto di un personaggio-chiave, ricorrendo a un po' di logica, una matita e un foglietto di carta. Ma se vogliamo tutti i pezzi del puzzle, dobbiamo allora affrontare un rompicapo verbale, probabilmente il puzzle più creativo di Primordia. Il bello è che tutti questi bivi, che nel gioco sono quasi nascosti, influenzano la trama e nell'ultima scena conducono a finali diversi. Noi ne abbiamo visti tre ma ce ne sono dieci in tutto. Se vi state preoccupando per la difficoltà possiamo rassicurarvi: ce n'è abbastanza da tenere impegnati i più esperti per una decina di ore, ma senza frustrazioni eccessive, grazie anche al fatto che Crispin, se glielo chiediamo, ci indica in quale direzione orientare i nostri sforzi. Un aiuto che i duri e puri potranno comunque disattivare.
Io, robot
Nonostante la grafica in bassa risoluzione, Primordia è splendido. La prevalenza di grigi e marroni non causano alcuna monotonia, grazie alla cura con la quale sono stati disposti i dettagli negli sfondi e alla perizia nella scelta delle sfumature. Anzi, l'armonia degli elementi fa sì che Primordia catturi il giocatore fin dal primo minuto con la sua atmosfera elettrica e malinconica.
Le fonti di ispirazione dei Wormwood Studios sono diverse e vanno da Dune (il deserto, l'aspetto di Horatio che ricorda quello dei primi Fremen) a Blade Runner (l'autodeterminazione dei robot, la megalopoli cyberpunk). Il senso di secolare decadenza è onnipresente e, proprio per questo, la speranza di una rinascita, di cui Horatio si fa portavoce, risulta ancora più eroica e disperata. In netto contrasto con i toni cupi dell'ambientazione si erge Crispin, spalla comica infaticabile che spazza via l'umore nero con la sua piacevole ironia da cabaret, che nulla invidia a quella del migliore Max di Sam & Max. Al contrario del pessimista Horatio e dell'inflessibile Clarity (il terzo personaggio che si unisce a Horatio verso la fine) Crispin è in sintonia con la bizzarra leggerezza degli abitanti di Metropol. La discrepanza tra l'ambientazione opprimente e i toni da commedia funziona perché, dietro i personaggi, c'è una struttura complessa. Horatio, Crispin e Clarity hanno infatti sfumature e motivazioni che danno loro un minimo di spessore drammatico. In alcuni frangenti Primordia è perfino toccante. Oltre all'ottima scrittura dei dialoghi e alla pulizia estetica, questa avventura vanta un doppiaggio inglese superiore alla media, grazie soprattutto alla voce di Logan Cunningham (Bastion). Se Primordia non è già un classico è solo perché il suo impianto filosofico non si esprime fino in fondo, virando invece verso conclusioni prevedibili. Tocca temi importanti, ma dopo averli sfiorati si allontana. Manca inoltre quella quota di originalità artistica, se così la vogliamo definire, che l'avrebbe consacrata tra le migliori avventure di sempre. Ciò nonostante Primordia rimane un grande gioco e una prima prova notevole dei Wormwood Studios. Ora c'è un gruppo di sviluppatori in più da tenere d'occhio.
Conclusioni
Giocando a Primordia si crea un parallelismo tra la riverenza dei suoi robot per un passato mitico e quella del giocatore davanti allo stile classico di questa avventura in bassa risoluzione. Gli splendidi pixel di Primordia rendono ancora più misteriosa l'atmosfera rarefatta e desolante del suo mondo, popolato di relitti cibernetici senza uno scopo. Per fortuna gli abitanti di Metropol, e Crispin in particolare, mitigano la decadenza con toni leggeri da commedia, che tengono alto il morale e spiazzano il pessimismo di Horatio, protagonista del gioco. Oltre al cast ben scritto e interpretato ci sono anche enigmi intelligenti, quasi tutti incentrati sulla ricerca di codici e congegni da riparare. Per come Primordia ci ha stregati gli daremmo nove senza problemi, ma se vogliamo provare a fare bene il nostro lavoro dobbiamo metterlo a confronto almeno con Gemini Rue e Resonance, davanti ai quali risulta imperfetto. L'ambizione filosofica di fondo si perde in facili conclusioni e gli manca la compattezza dei capolavori. Rimane però una grande avventura che siamo certi conquisterà gli appassionati.
PRO
- Atmosfera intensa e convincente
- Crispin e Horatio
- Soluzioni diverse per molti enigmi
- Grande pulizia estetica
- Premesse narrative potenti...
CONTRO
- ...ma conclusioni prevedibili
- Non aggiunge nulla di nuovo al genere
- Avvincente senza diventare mai memorabile
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-2600K 3.40GHz
- RAM 8 GB
- Scheda video GeForce GTX570
- Sistema operativo Windows 7 64 bit
Requisiti minimi
- Processore Pentium o superiore
- RAM 64 MB
- Sistema operativo Windows XP SP2 o superiore