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“Quel tizio l’ho visto in tv!”

Trion Worlds e il canale televisivo SyFy per un interessante esperimento cross-media tra serie tv e videogioco

RECENSIONE di Michele Bertini   —   15/04/2013
Defiance
Defiance
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Solitamente i tie-in, ovvero i videogiochi tratti da opere cinematografiche, televisive o altri media, non hanno mai brillato per la loro qualità, ma l'approccio che sta dietro a Defiance è sostanzialmente diverso da qualsiasi cosa tentata prima d'ora. Il gioco sviluppato da Trion Worlds infatti è la metà di un progetto di cui fa parte anche un'inedita serie tv che tra pochi giorni esordirà sul canale SyFy dell'emittente statunitense NBC. Gli esordi narrati nella serie televisiva vanno a interessare lo stesso mondo di gioco che, trattandosi di un MMO, vedrà modificarsi la narrazione seguendo gli sviluppi degli episodi che saranno messi in onda. La natura ibrida del progetto appare senz'altro interessante e la possibilità di appoggiarsi su un solido canovaccio narrativo concepito per durare per numerosi episodi e stagioni rende Defiance un gioco virtualmente in continua evoluzione.

Dopoguerra in California

In un futuro prossimo al nostro una razza aliena umanoide nota come Votan ha raggiunto la Terra a bordo di enormi navi spaziali denominate Ark, con l'intenzione di fare del nostro pianeta la propria casa in seguito alla distruzione del loro sistema d'origine.

“Quel tizio l’ho visto in tv!”

Trovato il pianeta già occupato e fallito ogni tentativo di diplomatica mediazione non può che scatenarsi la classica guerra che lascerà la Terra devastata dal conflitto e dai processi di terraformazione attuati dai Votan. Gli avvenimenti del videogioco iniziano esattamente venti anni dopo la fine del conflitto, quando umani e alieni hanno trovato un fragile equilibrio per la collaborazione in una Bay Area di San Francisco resa quasi irriconoscibile dall'aspetto post apocalittico (gli eventi degli episodi televisivi invece sono ambientati nei resti della città di Saint Louis ma nel gioco stesso compariranno di tanto in tanto i protagonisti della serie in veste digitale). Il giocatore impersona un Ark Hunter, colui che vaga alla ricerca di resti e relitti di navi aliene per ottenere materiali e risorse preziosi, una sorta di soldato di ventura impegnato in una corsa all'oro fantascientifica.

“Quel tizio l’ho visto in tv!”

La peculiarità di Defiance è quella di essere uno sparatutto in terza persona esclusivamente multiplayer caratterizzato da un mondo persistente. Non trattandosi quindi di un MMORPG la componente ruolistica di crescita del personaggio è decisamente essenziale mentre a farla da padrone è l'azione dinamica "mordi e fuggi" e l'abilità del giocatore nelle sparatorie. Nella creazione del personaggio infatti avremo la possibilità di modificarne l'aspetto esteriore senza però influenzarne talenti o statistiche che invero non sono neanche presenti come valori da aumentare nel corso del gioco. L'unica forma di caratterizzazione sostanziale avviene durante il tutorial iniziale quando dovremo scegliere una tra le quattro abilità di partenza, scegliendo tra invisibilità, danno aumentato, super velocità o un ologramma utile per distrarre i nemici. Aumentando il nostro livello di EGO (un indicatore delle nostre abilità) ci viene data la possibilità di ottenere altri perk passivi o di potenziare quelli già sbloccati, questi sono disposti su uno schema ad albero ma a sottolineare l'inclinazione più action del titolo va detto che molti di questi perk offrono bonus piuttosto trascurabili. La vera differenza in combattimento la fanno la mira e la bravura del giocatore stesso nel gestire gli scontri a fuoco, oltre al tipo di arma in dotazione, come in ogni shooter tradizionale.

Branco di lupi solitari

Pur trattandosi di un MMO in Defiance non c'è un reale bisogno di creare gruppi organizzati per procedere nel gioco. Quasi la totalità delle missioni vengono svolte in solitaria e nel caso ci sia nei pressi un altro giocatore che sta svolgendo la nostra stessa missione il suo contributo sarà reale e concreto sia per quanto riguarda l'abbattimento dei nemici, sia per certe azioni contestuali richieste che basterà che siano svolte solo da un solo personaggio per far progredire la missione. Il tutto è basato su una specie di tacito accordo senza quasi alcuna forma di comunicazione: la stessa chat testuale è quasi nascosta tra i menu e non sempre è presente a schermo. Una volta conclusasi la quest in questione ognuno torna a vagare per la propria strada. Diventa così un particolare gioco per lupi solitari, una specie di "single player massivo" che potrà piacere ai giocatori meno propensi a legarsi a un clan ma che potrà far storcere il naso a quegli appassionati di MMORPG decisamente più abituati a una forma di cooperazione più profonda e organizzata.

“Quel tizio l’ho visto in tv!”

Sono presenti anche rare istanze da svolgere in gruppi organizzati di quattro giocatori, come esiste sempre la possibilità di creare il proprio party invitando amici alla partita, ma al contrario di Borderlands (dal quale Defiance pare prendere ispirazione) l'approccio al gioco in senso cooperativo classico non è particolarmente incentivato. Ci sono occasioni poi che catturano l'attenzione di numerosissimi giocatori, i cosiddetti Arkfall. Si tratta della caduta di relitti delle astronavi aliene rimaste in orbita sulla terra, che una volta evidenziati sulla mappa danno il via a eventi dinamici ai quali arrivano a partecipare diverse decine di giocatori in contemporanea. In questi momenti si riesce a creare un discreto senso di cameratismo nel fronteggiare le ondate di nemici o i giganteschi e coriacei boss e al contempo permane la sfida intestina tra giocatori dal momento che solo gli Ark Hunter che a fine evento risulteranno i migliori avranno accesso ai loot più prestigiosi. Vista l'azione caotica e il grande numero di giocatori solitamente presenti durante un Arkfall capita di vedere dei drastici e fastidiosi cali di frame rate in queste occasioni. Vagando per la vasta Bay Area sono disseminate anche numerose sotto missioni o sfide non legate al filone narrativo principale ma che offrono la possibilità di sfidare i record dei giocatori che hanno già affrontato tali prove. Il problema di fondo di tutta questa struttura è la tendenziale ripetitività dell'azione sul lungo periodo. Le sparatorie non brillano per particolare tatticismo complice anche la pessima intelligenza artificiale dei nemici ed anche le missioni finiscono per concretizzarsi nei soliti compiti senza troppa fantasia come ripulire una certa area o premere il tasto X per azionare l'oggetto in questione. Niente di nuovo sotto il caldo sole californiano quindi.

Obiettivi Xbox 360

Defiance, come ogni gioco esclusivamente online, richiederà molte ore per poter ottenere un ragguardevole bottino di punti. Gran parte degli obiettivi (50 in totale) sono legati alla progressione delle missioni principali e alla massimizzazione dei livelli delle abilità e all'ottenimento di armi leggendarie. Da notare l'obiettivo da 70g che semplicemente richiede di completare tutti gli altri achievement per essere sbloccato.

Un mondo da salvare

Utile e divertente è l'uso dei mezzi di trasporto, che permettono di spostarsi velocemente per l'area di gioco e, perché no, di investire qualche mutante durante il viaggio. La particolarità dei veicoli è quella che possono essere richiamati, letteralmente evocati, di fronte al giocatore in qualsiasi momento, caratteristica che risolve il problema di ritrovarsi incastrati con il mezzo da qualche parte nella scenario. Inizialmente avremo a disposizione un modesto quad ma successivamente si potrà accedere anche a veicoli più prestanti compresa una particolare versione della Dodge Charger. In Defiance è presente anche una componente PvP rappresentata dalle classiche modalità quali deathmatch o cattura la bandiera circoscritte in mappe dall'ottimo design e dalle più interessanti Shadow War che si svolgono nell'open world e che non sono altro che delle vaste guerriglie per la conquista dei territori. Per entrare in queste modalità versus si seleziona la partita richiesta direttamente da un menu veloce durante il gioco e si aspetta che il match abbia inizio una volta trovati tutti i componenti, a tal proposito bisogna fare molta attenzione a non avere missioni in corso o ad essere nel bel mezzo di un evento Arkfall al momento dell'inizio del PvP altrimenti ne vedremo persi tutti i progressi.

“Quel tizio l’ho visto in tv!”

Da rivedere è la struttura di certi menu che tendono a "nascondere" delle opzioni fondamentali e in particolare l'inventario che risulta poco organizzato quando si iniziano ad avere numerosi tipi di arma diversi, armi che possono anche essere modificate dal giocatore per migliorarne le statistiche. Visivamente Defiance è un prodotto che deve far fronte a numerosi compromessi, in particolare per la vastità dell'area e per il numero di giocatori presenti. Nella versione console da noi provata le texture in bassa risoluzione e l'aliasing sono evidenti. Non sono rari anche momenti in cui scompaiono intere porzioni di scenario (nonostante siano necessari ben 10 gb di installazione obbligatoria!), sintomi di un non perfetto lavoro di ottimizzazione, insieme all'instabilità del frame rate nei momenti più affollati di cui abbiamo già parlato. Nel gioco è anche presente uno shop interno dove poter acquistare oggetti con denaro reale (o Microsoft Points) ma si tratta solo di merce che non offre vantaggi al giocatore, quanto piuttosto di meri ornamenti estetici al personaggio o nuove carene per i mezzi, niente di fondamentale quindi. Defiance è inoltre uno dei rari MMO che non richiede alcun abbonamento mensile. Il gioco è completamente in inglese.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
6.7
Lettori (21)
6.6
Il tuo voto

Defiance rimane un interessante esperimento cross-media che però non si rivela così granitico pad alla mano. Staremo a vedere come la narrazione all'interno del mondo di gioco verrà influenzata dagli eventi descritti dalla serie oramai prossima all'esordio. I problemi di Defiance però risiedono in un gameplay che alla lunga tende a essere ripetitivo anche a causa di una struttura delle missioni che non inventa nulla. Si tratta di un MMO atipico che può essere affrontato in solitaria, caratterizzato da un'azione veloce e dalla quasi completa assenza di tempi morti. Consigliato a chi non sopporta troppo l'idea di dipendere da un clan, mentre i giocatori abituati alla stretta cooperazione tipica degli MMORPG potrebbero rimanere delusi da questa impostazione per così dire ibrida.

PRO

  • Interessante esperimento cross-media
  • Arkfall e Shadow Wars sono ottimi momenti massivi
  • Gameplay immediato senza tempi morti...

CONTRO

  • ...ma che alla lunga risulta ripetitivo
  • Struttura delle missioni poco originale
  • Aspetto tecnico non esaltante