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Il ritmo scorre sul filo

Double Fine si dedica alla sperimentazione con un titolo che sulla carta sembra un rhythm game, ma non lo è

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   14/08/2013
Dropchord
Dropchord
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Abbiamo parlato spesso e volentieri di come il mercato mobile offra grandi possibilità di sperimentare generi, meccaniche e soluzioni ludiche, visti i ridotti costi produttivi e il grande potenziale in termini di vendite. È probabilmente per questo che anche molti celebri team di sviluppo hanno deciso di affacciarsi su questo mondo, anche solo per vedere com'è.

Il ritmo scorre sul filo

Nel caso specifico di Dropchord, sono stati i ragazzi di Double Fine Productions a lanciarsi in una nuova avventura, che però un'avventura non è; e, diciamolo subito, non è neppure un rhythm game, come invece sembrerebbe a prima vista. No, il gioco è piuttosto un arcade game (ma potremmo anche definirlo semplicemente un prodotto "casual") in cui la componente musicale è preponderante (vedi anche la colonna sonora in vendita su iTunes) ma funge da mero accompagnamento all'azione. Azione che non si basa sul ritmo, bensì sui riflessi e la precisione, sulla coordinazione occhio-mano o, per meglio dire, occhio-pollice. Ciò che Dropchord ci chiede di fare, all'interno di due differenti modalità (una basata su tradizionali livelli, l'altra endless), è infatti di poggiare i pollici sul touch screen del nostro dispositivo iOS o Android, così da controllare una linea posta all'interno di un cerchio, muovendone le estremità allo scopo di toccare i puntini gialli che compaiono all'interno dell'area ed evitando, contemporaneamente, i puntini rossi e le eventuali scosse elettriche. Sembra facile, vero? Be', non lo è.

Dropchord è una vera e propria esperienza audiovisiva, viziata però da qualche limite di ordine pratico

Pollici intrecciati

L'idea di Dropchord è venuta a Double Fine contestualmente al debutto dell'interessante controller Leap, un dispositivo per PC che legge il movimento delle nostre dita in tre dimensioni e lo traduce in input. Questa versione del gioco è in vendita sullo store di Windows 8, e se possedete il Leap si tratta a tutti gli effetti di un'esperienza diversa dal solito. Il punto è stato volerla portare anche sui dispositivi mobile,

Il ritmo scorre sul filo

sfruttandone i controlli touch, con un limite non da poco: i nostri pollici sullo schermo non possono vagare liberamente e ruotare come se niente fosse, perché sono attaccati al resto della mano. Immaginiamo che il Dottor Zero sia un campioncino di Dropchord, ma un comune mortale a un certo punto (anzi, subito) fa fatica a stare dietro ai ritmi sempre più veloci dell'esperienza, cercando una posizione delle dita differente (due indici?) per risolvere il problema. Se trovate la giusta configurazione, il titolo di Double Fine si rivela divertente, con tante trovate interessanti sul piano della grafica e del sonoro, entrambi elementi di grande rilievo. Il gameplay standard viene finanche spezzato da variazioni sul tema talvolta un po' oscure, ma che svolgono bene il proprio compito di mischiare le carte in tavola in attesa del livello successivo. Entrare accidentalmente a contatto con i già citati puntini rossi implica non solo la perdita del moltiplicatore di punteggio, ma anche un danno che si riflette sulla nostra barra dell'energia, esaurita la quale arriverà inesorabile il game over. Ci sono spazi di manovra per arrivare lontano, a un certo punto entra anche in gioco la memoria (i pattern non cambiano da partita a partita, come in uno shoot'em-up) e dunque il risultato finale è tutt'altro che malvagio, anche se meno innovativo e valido di quanto ci si potesse aspettare dagli autori di Psychonauts e The Cave.

Conclusioni

Versione testata: iOS (1.0.1)
Terminale utilizzato: iPhone 4S
Prezzo: 2,69€ (iOS), 2,24€ (Android)
Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
2.6
Il tuo voto

Dropchord è un titolo simpatico, innovativo su molti fronti, con una struttura discretamente corposa (vedi le due modalità), una colonna sonora davvero bella e una grafica di sicuro impatto, che si ispira alle produzioni "psichedeliche" viste in tempi recenti (avete presente Geometry Wars?). Si tratta di una vera e propria esperienza audiovisiva, con un comparto ludico che però risulta viziato da qualche limite di ordine pratico (intrecciare i pollici?) e dalla mancanza di un concept di partenza realmente efficace. Eliminare i puntini va bene per un po' e le variazioni sul tema sono interessanti, certo, ma il gioco non va oltre queste meccaniche e dunque non riesce a lasciare il segno.

PRO

  • Colonna sonora coinvolgente e di qualità
  • Grafica psichedelica di grande impatto
  • Interessanti variazioni sul tema in termini di gameplay...

CONTRO

  • ...ma i limiti dell'esperienza sono dietro l'angolo
  • I controlli touch risultano intrinsecamente limitati
  • La navigazione nei menu è terribilmente macchinosa