Blizzard corteggia da molto tempo il mercato console e Diablo si è già incontrato con il pad, nel 1998, con la versione PlayStation del primo capitolo della serie. La conversione, all'epoca, è stata affidata a Climax Group da una Blizzard ancora poco convinta che i propri titoli potessero avere successo su console e il risultato, complice un sistema di controllo pensato esclusivamente per il mouse, non si è rivelato esaltante. Questa volta la questione è apparsa decisamente differente sin dall'annuncio della versione console di Diablo III. Blizzard ha impostato una potente campagna mediatica e ha promesso un sistema di controllo all'altezza del criticato ma decisamente valido gameplay di Diablo III.
Un Diablo da divano
Diablo III è un classico hack & slash con visuale a tre quarti, discendente diretto di quello che molti ritengono il re indiscusso del genere. Come i primi due capitoli della serie, il titolo è basato su una serie di atti che devono essere rigiocati a livelli di difficoltà sempre crescenti, con l'ultimo livello ripetuto infinite volte per trovare i migliori oggetti di livello massimo. Ma anche se la struttura resta quella classica, molto è cambiato con Diablo III, nel quale troviamo stravolta la struttura delle abilità, ora svincolate da rami e prerequisiti e basate, in termini di efficacia, sull'equipaggiamento e sul calcolo dei cooldown (cioè i tempi di ricarica delle abilità).
Questa scelta ha suscitato parecchie critiche da parte di numerosi fan della serie, alcuni dei quali si sono lamentati per l'eccessivo allontanamento dai canoni degli RPG, ma il risultato, al di là dei gusti personali, regala intense soddisfazioni tattili e visive. Inoltre la possibilità di cambiare le abilità del personaggio a proprio piacimento, in combinazione con i continui ribilanciamenti delle patch, genera quel continuo dinamismo nelle build dei personaggi che è parte integrante dell'estrema longevità di World of Warcraft. Tutto questo è stato ereditato dalla versione console di Diablo III anche se le meccaniche si sono trasformate per adattarsi alle esigenze del pad. Il controllo del personaggio è affidato allo stick sinistro mentre le abilità sono distribuite sui grilletti e i tasti del pad. La mira è inevitabilmente automatica ma, cosa fondamentale vista la necessità di attaccare specifici mostri in svariate situazioni, il giocatore può cambiare il bersaglio con il grilletto sinistro del controller. Nella trasformazione si perdono alcune possibilità legate al mouse, come nel caso delle trappole che ora vengono piazzate automaticamente sotto al personaggio, ma controllare direttamente il raggio dell'Arconte regala soddisfazione in quantità e non è l'unica abilità la cui resa, in termini di feedback tattile, migliora con il pad. Il risultato, grazie a una risposta dei comandi pressoché perfetta, è ottimo ed è arricchito dall'aggiunta di una schivata gratuita disponibile per tutti i personaggi.
Non si tratta di un'aggiunta che cambia il gioco in modo radicale, visto che ai livelli più elevati i personaggi dispongono di abilità ben più efficaci, ma aumenta la fisicità del titolo, già accresciuta dal controllo diretto del personaggio. Inoltre, la schivata rende più avvincenti le prime fasi di gioco con i mostri che causano più danni delle controparti PC e, a differenza di queste ultime, possono abbatterci anche nei primissimi livelli. In definitiva, le meccaniche di Diablo III in versione console funzionano decisamente e l'ottimo lavoro di adattamento include i menù con un mix funzionale di interfacce radiali, finestre informative, raccolta automatica di oro e pozioni di cura, possibilità di equipaggiare rapidamente un oggetto raccolto e menù integrati direttamente nella finestra di gioco, come quello per invitare i giocatori direttamente da una partita in corso. Un lavoro davvero massiccio che fa di Diablo III uno degli hack & slash più intuitivi e accessibili mai usciti su console. Ma prima di promuovere il titolo ci sono svariati altri cambiamenti da valutare, differenze importanti che distinguono la versione originale dell'hack & slash Blizzard da quella per PlayStation 3 e X360. Parliamo, ovviamente, dell'infrastruttura, uno degli elementi più discussi della versione PC di Diablo III.
Il mouse non è l'unica arma che consente di sconfiggere Diablo
Il diavolo è nei dettagli
Diablo III su PC è un'esperienza legata alla connessione permanente, strutturata intorno agli scambi e alla vendita di oggetti attraverso un'asta online. Per valorizzare questa componente, che include un mercato alternativo basato sul denaro reale, Blizzard ha deciso di rendere le caratteristiche degli oggetti, anche quelli unici, estremamente variabili e ha diminuito in modo netto, rispetto a Diablo II, la percentuale di ritrovamento degli oggetti unici. Inoltre, la difficoltà massima risulta ancora piuttosto alta ai massimi livelli per chi non è equipaggiato a dovere, nonostante le numerose patch. Per molti questo approccio si è rivelato frustrante e la possibilità di ricorrere all'asta per compensare la difficoltà nel reperire l'equipaggiamento è stata vista come uno snaturare la formula della serie.
Ma questo problema nella versione console del titolo non sussiste visto che l'asta non esiste e il titolo è giocabile completamente offline. Il sistema di drop implementato su PlayStation 3 e X360 non è il tanto atteso revamp 2.0, atteso con ansia dalla community PC di Diablo, ma risulta comunque meno frustrante grazie all'aumento dei drop mirati per il personaggio che viene utilizzato. Per quanto riguarda tutto il resto, la versione console si basa sulla patch 1.08 della versione PC e questo significa che incorpora tutte le aggiunte, come i 100 livelli Paragon aggiuntivi, e le facilitazioni principali implementate da Blizzard dal lancio fino all'ultima patch principale. Ancora, la difficoltà può essere tarata ulteriormente con cinque livelli di difficoltà di base, di cui due da sbloccare, e come ulteriore aiuto troviamo anche la possibilità di risorgere direttamente sul cadavere del nostro personaggio. Infine, la versione console del titolo Blizzard consente di salvare il proprio personaggio e di trasportarlo su altre console, è completamente giocabile offline e include la cooperativa locale in quattro, con tanto di supporto di rete per chi vuole usare più di una console e di uno schermo. Paradossalmente, Diablo III su console risulta più fedele alla tradizione PC di quanto non lo sia nella versione originale. E il tutto è ovviamente condito dalle feature specifiche di PSN e Xbox Live che aggiungono ulteriore corpo all'infrastruttura creata da Blizzard. Se a questo aggiungiamo una grafica a 60 frame per secondo piuttosto fedele all'originale, sebbene visibilmente non in full-HD, il quadro che ne emerge, a parte qualche sporadico rallentamento, è decisamente valido,
complici un audio di ottimo livello e scene di intermezzo che non saranno all'altezza di altre produzioni Blizzard in termini di pathos ma risultano come sempre qualitativamente eccelse. Restano, purtroppo, alcuni problemi ereditati dalla versione PC come la mancanza di contenuti end-game ben strutturati, i toni fin troppo cartoon che si discostano dalle amate atmosfere tetre della serie e la ripetitività della formula, elemento topico del genere ma reso più evidente in Diablo III a causa della diminuzione delle parti di mappa generate proceduralmente. Questo fa sì che molti livelli siano sempre uguali, a scapito della componente esplorativa. Ma il potenziale di Diablo III non si limita alla fruizione immediata dei contenuti. Parte del valore del titolo è infatti dovuta al supporto a lungo termine di Blizzard che include un continuo evolversi delle meccaniche. Un lungo lavoro di limatura che pur non avendo portato ancora ai risultati sperati dai fan di Diablo II ha indubbiamente reso il titolo più godibile rispetto a quanto non lo fosse al lancio e promette grosse novità future come il PvP strutturato, un nuovo sistema di drop e qualche altra sorpresa. Probabilmente queste novità, al pari della prima espansione annunciata durante la GamesCom 2013, verranno introdotte successivamente alla loro implementazione su PC, ma d'altronde gli utenti Windows sono già impegnati a combattere il male supremo da più di un anno.
Conclusioni
Blizzard ha finalmente portato il suo attacco al mondo delle console dopo i tentativi andati male con Diablo, Stacraft 64 e StarCraft Ghost. Oggi quello che sembrava un'utopia è una realta e anche se non tutto è ancora al suo posto, Diablo III, su console, è indubbiamente uno degli hack & slash più riusciti di sempre. Il gameplay è appagante, l'interfaccia incredibilmente intuitiva e l'assenza dell'asta ha consentito a Blizzard di sistemare, almeno in parte, il problema dei drop, grande tallone d'achille della versione PC del titolo. A tutto questo dobbiamo aggiungere possibilità di giocare offline, cooperativa locale e il supporto di Blizzard per i suoi titoli che rappresenta una parte integrante del pacchetto.
PRO
- Sistema di controllo ottimo e miglioramenti di vario genere
- La connettività non è più un ostacolo nella lotta al male
- L'interfaccia è stata adattata al pad in modo eccellente
- Le console hanno sconfitto l'asta di Diablo III
CONTRO
- Definizione dell'immagine non eccelsa
- Qualche opzione tattica concessa dal mouse si perde con il joypad