Dopo il debutto su PC nel 2008 e il recente remake, uscito un anno fa su Xbox 360 e lo scorso mese su Steam, Spelunky approda finalmente su PlayStation 3 e PlayStation Vita, portando sulle console Sony uno dei giochi indie più raffinati e allo stesso tempo più infami degli ultimi anni. Il mix di platform e roguelike di Derek Yu e Andy Hull è severo e non fa sconti: la facilità con cui si muore è stata la causa di crisi di nervi e arrabbiature, ma il design del gioco è limato talmente bene che la colpa è sempre e soltanto del giocatore. Giocatore che è consapevole dei suoi errori, e per questo continua imperterrito a giocare. Le partite sono brevi, i segreti da scoprire sono tanti, e i livelli sono sempre diversi ad ogni avventura: dopo diverse ore e uno spropositato quantitativo di morti, possiamo dire senza dubbi che Vita è la piattaforma definitiva per il titolo di Mossmouth.
Col suo design mordi e fuggi, Spelunky sembra nato apposta per essere giocato su Vita
Trofei PSVita
I Trofei di Spelunky su PlayStation Vita e PlayStation 3 riprendono esattamente gli obiettivi già proposti dalle versioni PC e Xbox 360. Molti andranno sbloccati semplicemente accedendo alle varie ambientazioni, mentre altre sono più interessanti, sfidando magari a completare il gioco senza usare scorciatoie, senza raccogliere tesori o in un tempo limite di 8 minuti.
Una miniera tascabile
Ci addentriamo per l'ennesima volta nella misteriosa miniera che da qualche parte nasconde la Città dell'Oro. Lo scopo è superare ciascun livello senza lasciarci le penne, utilizzando la frusta per eliminare i nemici, le bombe per creare scorciatoie nelle pareti e le corde per arrampicarsi in punti troppo alti. Ogni livello, ogni nemico e ogni trappola è generata in maniera procedurale, riuscendo così a creare sfide del tutto nuove anche a chi Spelunky lo ha già divorato su PC o Xbox 360. Il modo in cui si formano i nuovi livelli è molto intelligente, e nonostante molti elementi siano posizionati in maniera casuale, tendono a seguire comunque una sorta di schema deciso dagli sviluppatori: c'è sempre un modo per superare una trappola, e non è possibile restare bloccati perché esisterà sempre un percorso che non richiede l'utilizzo di oggetti. Per chi non ha mai giocato Spelunky le prime ore nascondono una sorpresa dopo l'altra, ma quello che più lo terrà incollato è il senso di progressione dell'avventura, che c'è ma non si vede. Dalla tradizione dei roguelike, il platform di Mossmouth eredita la severità del permadeath: quando si muore si ricomincia da capo e si dice addio a tutto il denaro, tutti gli oggetti e tutti i power-up raccolti fino a quel momento. In Spelunky non c'è una componente ruolistica, il protagonista non aumenta di livello e non viene potenziato. È il giocatore che, partita dopo partita, migliora sé stesso e impara nuove lezioni che gli permettono di fare qualche passo in più verso la fine dell'avventura.
Attraverso un processo di apprendimento, chi gioca scopre che passando davanti a una trappola viene trafitto da una freccia; scopre che sollevando un idolo d'oro viene inseguito da un masso rotolante, oppure scopre che i negozianti non vedono di buon occhio chi prova a rubargli la merce. Ben presto ci si trova a fare molta più attenzione quando si gioca, ma soprattutto si affrontano determinate situazioni in maniera molto diversa rispetto alle prime partite. Prima di riuscire a vedere tutti i mondi segreti, tutti i power-up e tutti i mostri ci vorranno svariate ore e tanta pazienza, mentre il contatore delle morti sale da dieci a cento, poi da cento a mille. In quanto a contenuti, la versione per PlayStation Vita non aggiunge niente di nuovo rispetto alle altre piattaforme, ma la sola possibilità di avere il gioco con sé in ogni momento e in ogni luogo rappresenta un fattore decisivo: Spelunky è pensato per partite dalla durata di pochi minuti, e l'idea di avere livelli sempre diversi, completamente slegati l'un l'altro e senza una trama a fare da collante, lo rende un gioco portatile perfetto. Prima di poter cominciare a giocare, nelle versioni per PC e console casalinghe è necessario avviare la piattaforma, poi il gioco, navigare i menù e aspettare che termini la sequenza iniziale: una procedura troppo lunga se si hanno a disposizione solo pochi minuti di svago. Su PlayStation Vita invece è questione di un attimo. La portabilità non è però l'unico fattore che ci fa preferire la versione per la piccola console Sony. Uno dei principali problemi nella modalità cooperativa di Spelunky su Xbox 360 e Steam è la gestione della telecamera, visto che segue soltanto il giocatore principale e costringe gli altri a stargli vicino per non uscire fuori dallo schermo.
Giocando in compagnia su PlayStation Vita, o collegando PlayStation Vita a PlayStation 3, ciascun amico può seguire il proprio personaggio sul suo schermo, il che da un lato rende molto più comodo e meno frustrante giocare in compagnia, e dall'altro rende possibili nuove strategie e nuovi approcci: adesso, ad esempio, i vari giocatori possono dividersi per esplorare ogni angolo del livello per raccogliere tutti i tesori nascosti, oppure possono attivare trappole senza costringere gli altri a restare pericolosamente vicini. Quello di cui si sente sfortunatamente la mancanza è il supporto alle sfide giornaliere dell'edizione su Steam, un'ottima opzione che ogni 24 ore dà agli utenti un'unica possibilità per portare a termine determinati obiettivi; Derek Yu ha affermato che prima o poi queste sfide potrebbero essere introdotte anche su PlayStation 3 e PlayStation Vita, ma al momento non c'è nulla di confermato. A questo si affiancano alcuni bug legati alle classifiche online e a cali di frame in particolari scenari, sebbene BlitWorks, il gruppo che si è occupato del porting, pare essere già al lavoro su un imminente aggiornamento.
Conclusioni
Dopo anni passati a scavare miniere, scoprire antichi templi, salvare donzelle in pericolo e annoiato vecchi negozianti, Spelunky trova su PlayStation Vita la sua dimora perfetta. Il supporto al Cross-buy e Cross-save permette di giocare e sincronizzare i progressi anche su PlayStation 3, ma è sulla console portatile che il platform di Mossmouth dà il meglio, regalando piccole ma intense avventure a prescindere che siate a casa, sull'autobus o in una misteriosa caverna piena di pericoli.
PRO
- È Spelunky, ma portatile
- Livelli sempre diversi e sfide sempre nuove
- Cooperativa migliorata su PlayStation Vita
- Cross-buy e Cross-save
CONTRO
- Mancano le sfide giornaliere
- Frame basso in certi scenari