Squadra vincente non si cambia, ma sicuramente si può modificare nel tempo migliorandola anno dopo anno. Quella di Harvest Moon è ormai nota da tutti i fan che lo seguono dal lontano 1998, dalla sua prima apparizione su Super Nintendo: un intrigante mix a metà tra simulazione e gioco di ruolo, il tutto ambientato nelle campagne contadine. Si parte con un lungo ed articolato tutorial che introduce subito una caratteristica fondamentale di questo "nuovo inizio", ovvero la personalizzazione molto più spiccata rispetto agli altri capitoli. Dopo aver scelto nome proprio e quello della nostra città si passa al volto del nostro alter ego digitale scorrendo tra le varie opzioni fisiche e anatomiche, concludendo con i vestiti.
Nel corso del gioco sarà poi possibile modellare a piacimento anche la propria abitazione e gli elementi della fattoria, i campi coltivati ed il villaggio stesso. Durante le prime ore di gioco (più di una stagione intera) non succede praticamente niente: si vive in un villaggio vuoto, senza abitanti e negozi, senza possibilità né molte opzioni, creando un iniziale senso di frustrazione e spaesamento anche perché non si capisce che piega prenderà successivamente questo Harvest Moon. Superato lo scoglio di questo lunghissimo prologo, il gioco pian piano ingrana e dalla seconda, terza stagione in poi diventa una vera e propria miniera di sorprese, cose da fare, campi da gestire, persone da conoscere e... ovviamente un fidanzato/a da trovare, come da tradizione. Le relazioni sociali si basano per lo più su due concetti: il primo è la conversazione, il secondo è lo scambio di regali. Molto importante è quindi andare a trovare spesso le persone che abitano il villaggio, e magari fare qualche dono a chi ci sta più simpatico. Instaurare una relazione con il designer di vestiti di Echo Village ci porterà a ricevere abiti ed accessori, laddove magari il fabbro ci regalerebbe potenziamenti per gli attrezzi da lavoro o nuovi oggetti in ferro. Si può arrivare fino al matrimonio, ed è bello notare che finalmente avere una sposa (o uno sposo) non è solo un elemento di contorno ma serve ed aiuta il giocatore a mantenere la casa e la fattoria, cercando oggetti utili in città, cucinando e coltivando i terreni. Insomma, dentro il gioco di ruolo, il gestionale ed il simulatore, c'è anche spazio per i sentimenti e l'amore.
Stressato dalla vita di città? Il nuovo Harvest Moon potrebbe essere la soluzione
Voglio andare a vivere in campagna
Chi si aspettava di trovarsi di fronte ad un innocente simulatore di contadino dovrà ricredersi velocemente, perché Harvest Moon: A New Beginning diventa, stagione dopo stagione (così è scandito il tempo all'interno del gioco), un vero e proprio mondo parallelo fatto di amicizie, amori, casa e lavoro da mantenere.
Si nota ovviamente una certa somiglianza, da alcuni punti di vista, con Animal Crossing di Nintendo; il lato sociale di Harvest Moon, molto sviluppato in questo capitolo, ha il pregio di distrarre il giocatore da quello che sarebbe il suo compito principale (coltivare), offrendo un valido passatempo che interrompe la monotonia del lavoro e dà più ritmo al gameplay. Le interazioni tra abitanti del villaggio hanno così il duplice obiettivo di farci ottenere nuovi oggetti utili e rendere meno tedioso il lavoro nei campi. Laddove giochi come Animal Crossing funzionavano con una sorta di orologio virtuale in "real time", Harvest Moon: A New Beginning è invece sempre legato al tempo effettivo di gioco, nel senso che il mondo non progredisce con il Nintendo 3DS spento, ma solo quando lo si avvia ad un ritmo di un'ora virtuale ogni minuto d'orologio. Con lo scorrere del tempo si consuma energia e ci si trova progressivamente sempre più stanchi ed obbligati a mangiare e bere per recuperare le forze, un fattore strategico non di poco conto. Ogni giorno vanno completati dei lavori e ottenuti degli obiettivi quotidiani come annaffiare, fertilizzare, raccogliere, vendere il raccolto: piccole quest che prescindono da tutto il resto e risultano praticamente obbligatorie per proseguire. Di contorno, ci sono centinaia di cose da fare per passare il tempo tra attività secondarie (pescare, ad esempio) e le opzioni di personalizzazione che il titolo permette.
Oltre alla fase simulativa e manageriale c'è infatti una storia da seguire che, per quanto semplice, è estremamente accattivante: bisogna riportare la gente a vivere nel proprio villaggio semi abbandonato. Per riuscirci è necessario sì proseguire con la vita quotidiana ed il lavoro, ma soprattutto modificare l'ambiente circostante cercando di farlo diventare il più vivibile ed accogliente possibile: costruire giardini, fontane, spazi verdi dove poter socializzare, piantare fiori, alberi e tanto altro ancora. Di conseguenza, bisogna ottenere il necessario per la realizzazione dei nostri progetti, ed attraverso i soldi guadagnati si possono comprare attrezzi e materiali utili allo scopo. Lo schermo inferiore di Nintendo 3DS funge costantemente da mappa consultabile in ogni momento per localizzare i concittadini e la posizione, anche se gli sviluppatori avrebbero potuto osare qualcosa in più regalando un utilizzo del touch screen più intelligente. Ad esempio si poteva sfruttare meglio nell'interazione con gli animali, oppure creando appositi mini-giochi.
Barriera linguistica
La versione distribuita in Italia è completamente in inglese, fattore che ne determina automaticamente l'esclusione da chi purtroppo non mastica bene questa lingua. Harvest Moon è un gioco abbastanza complesso, ricco di testo, conversazioni, cose da leggere. Essendo anche un gioco di ruolo, quindi, la comprensione è abbastanza importante per goderne appieno.
La Madre di tutti gli Harvest Moon
La natura stessa di quest'ultimo Harvest Moon: A New Beginning rende palese l'intenzione degli sviluppatori nipponici, ovvero creare un vero e proprio reboot della serie prima ancora che un classico sequel. I presupposti di questa teoria stanno tutti nel fatto che questo titolo è una vera e propria "summa" di tutte le migliori caratteristiche ed opzioni presenti nei precedenti capitoli, il tutto amalgamato da molte piccole novità inedite per la serie. E' ora possibile pescare con le trappole, ad esempio, e sono stati aggiunti molte piante coltivabili come il cotone, i cactus, il loto; animali bizzarri come i lama e le alpache, nonché una interazione maggiore con cani e gatti (bisogna ricordarsi sempre di dargli del cibo!). Tutto il lato sociale è stato potenziato, a partire proprio dal rapporto con il coniuge che possiamo anche portare in viaggio in quattro località diverse come il mare, la montagna, presso le antiche rovine o i giardini di ciliegio per passare una romantica luna di miele. Proseguendo nel gioco e costruendo nuovi luoghi nel villaggio, inoltre, si scoprono inedite porzioni di mappa esplorabile andando così ad aumentare le zone calpestabili. Una volta resa accessibile la modalità edit, è possibile cambiare tutto quello che vogliamo all'interno del villaggio, cercando di renderlo sempre più bello e vivibile proprio come se stessimo giocando ad un titolo LEGO. Un'altra novità è la grafica totalmente poligonale, che finalmente mette in pensione i vecchi sprite e dona un look tutto nuovo. I comandi per lo spostamento con la croce direzionale seguono le indicazioni del motore poligonale e risultano molto più liberi e fluidi rispetto al passato, anche se il cambio di impostazione lascia trapelare qualche incertezza ed imperfezione nell'interazione personaggio-oggetti. Il motore grafico è solido ma non fa miracoli, non ci sono grossi bug a parte qualche compenetrazione poligonale sporadica e qualche rallentamento, ma la cosmesi generale non fa nemmeno gridare al miracolo tecnico. Il generale feeling da retrogaming, però, affascina e riporta quasi a quell'Harvest Moon su Nintendo 64, uno dei più apprezzati.
L'effetto steroscopico di Nintendo 3DS, poi, non è uno dei più memorabili nella seppur breve storia di questa console, risultando per lo più un vezzo grafico ancor prima che una opzione al servizio del gioco e del gameplay. Per ultimo ma non in ordine di importanza parliamo inoltre della possibilità di utilizzare la Nintendo Wi-Fi Connection per il multiplayer (possibile anche in locale, per altro). Collegarsi ad internet attraverso Harvest Moon è possibile solo dopo l'apparizione della Dea del Raccolto il 27 della primavera del primo anno, dopo che vi avrà spiegato tutte le opzioni attraverso l'ennesimo tutorial. Si può girare la città insieme ad altri tre compagni della lista amici, oppure connettersi con giocatori di tutto il mondo in modo casuale. E' anche possibile scambiare oggetti ed è proprio questo il modo più veloce per racimolare tutto ciò di cui abbiamo bisogno nel nostro villaggio. Tirando le somme, è veramente impossibile parlare di tutto quello che contiene questo Harvest Moon: A New Beginning, e d'altra parte sarebbe anche abbastanza noioso. Vi basti sapere che il gioco è così ricco di avvenimenti (ci sono tante feste nel villaggio!), opzioni, cose da fare e personaggi da incontrare che sarà in grado di occupare con tutta probabilità i vostri prossimi mesi videoludici. Considerando poi il brezzo budget, riteniamo che Natsume abbia creato se non il miglior Harvest Moon di sempre, uno dei migliori in assoluto.
Conclusioni
Il nuovo capitolo di Harvest Moon è sicuramente uno dei migliori mai sviluppati nella lunga storia di questa serie. E' un gioco che farà la felicità sia dei vecchi fan della serie più smaliziati che dei giocatori che solo oggi si affacciano a questo sfaccettato simulatore di vita contadina, risultando uno dei mix più riusciti di tutte le migliori caratteristiche dei precedenti Harvest Moon, concentrati in un gioco unico. Peccato solo per qualche limite tecnico sull'utilizzo del secondo schermo e della cosmesi generale che non sfrutta appieno le potenzialità di Nintendo 3DS. Manca ancora poco per l'Harvest Moon perfetto.
PRO
- Lunghissimo e sfaccettato
- Ricco di contenuti come non mai
- Sfrutta la WiFi Connection
CONTRO
- Parte troppo lentamente
- Graficamente sottotono
- Touch screen poco sfruttato
- La lingua è un ostacolo per molti