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Di nuovo in campo!

Torniamo a inseguire il pallone nel primo Inazuma Eleven sviluppato appositamente per il portatile 3D Nintendo

RECENSIONE di Christian Colli   —   04/06/2014
Inazuma Eleven Go: Luce
Inazuma Eleven Go: Luce
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Dobbiamo ammetterlo: dopo aver giocato ben tre Inazuma Eleven in meno di un anno, la vista di un pallone da calcio ci provoca spasmi tremendi e crisi di panico. Della ridicola distribuzione italiana/europea ci eravamo lamentati già tempo addietro nelle nostre ultime recensioni.

Di nuovo in campo!

Riassunto delle puntate precedenti: ad anni di distanza dalla nascita del franchise in Giappone e della trasmissione sulle reti televisive nostrane del cartone animato, Nintendo pubblica i vari episodi del gioco a brevissima distanza gli uni dagli altri, peraltro proponendo su Nintendo 3DS dei titoli sviluppati per Nintendo DS. E così, dopo aver giocato Inazuma Eleven 3 (due volte!) e il primissimo Inazuma Eleven, ci siamo ritrovati tra capo e collo anche Inazuma Eleven Go. Dopo aver pianto per alcune ore, abbiamo acceso il nostro Nintendo 3DS consapevoli che questa versione è stata sviluppata appositamente per l'ultimo handheld della grande N, il che è bastato a proiettarci nell'universo della Raimon facendoci dimenticare in un baleno tutti i nostri problemi psicosomatici nei confronti del calcio...

Inazuma Eleven Go è il primo, vero episodio per Nintendo 3DS... e si vede!

All'anima del calcio

La solita, ottima introduzione a cartoni animati - accompagnata da una sigla, cantata interamente in italiano, purtroppo da pelle d'oca - serve subito ben calde alcune caratteristiche del nuovo Inazuma Eleven. La storia, in questo caso, si svolge ben dieci anni dopo gli eventi di Inazuma Eleven 3 e la vittoria della Raimon nel Football Frontier International.

Di nuovo in campo!

Vittoria che, purtroppo, ha trasformato il calcio in qualcosa di ancora più importante per questo strambo universo: controllato dall'impero del Quinto Settore, il calcio è diventato "regolamentato", nel senso che le varie squadre sono costrette dall'alto a vincere o perdere, pena il loro smantellamento. Con questa dura realtà dovrà fare i conti il nuovo protagonista del franchise, Arion Sherwind, appena ammesso alla scuola Raimon e alla sua squadra di calcio, molto diversa da quella di dieci anni prima: capitanati dal bravissimo Riccardo Di Rigo, i ragazzi della Raimon hanno smesso di credere nel loro sport preferito. Toccherà ad Arion e ai suoi amici - nonché a numerosi protagonisti dei prequel, ora cresciuti, primo fra tutti Mark Evans in persona - far cambiare idea alla squadra e a Victor Blade, spietato emissario del Quinto Settore inviato per mettere i bastoni tra le ruote alla Raimon. Sempre assurda e "over the top", la trama di Inazuma Eleven Go toccherà le corde del cuore dei veri fan del calcio sfiorando i temi della corruzione e dell'amore per lo sport, ma bisognerà venire sempre e comunque a patti con una sceneggiatura convulsa e abbastanza allucinante.

Di nuovo in campo!

La maggior parte dei dialoghi e delle numerose sequenze animate sono ben doppiate in italiano, spesso dagli stessi attori che hanno prestato le voci alla serie animata nostrana: nonostante il tono un po' puerile, i testi sono ottimi e caratterizzano bene i tanti personaggi, vero fiore all'occhiello della storia. Tenete presente che Inazuma Eleven Go, se possibile, esagera ancor più dei suoi predecessori, introducendo non solo il già suddetto quanto implausibile "impero del calcio", quanto addirittura il concetto degli evocatori, calciatori in grado di manifestare la loro energia interiore nella forma di un enorme spirito guerriero. Inazuma Eleven incontra Le Bizzarre Avventure di JoJo e Persona, insomma, e gli spiriti guerrieri ovviamente sono una nuova meccanica del gameplay.

L'effetto 3D

A differenza degli ultimi Inazuma Eleven, dove era stata una semplice aggiunta posticcia, l'effetto stereoscopico di Inazuma Eleven Go è implementato ottimamente. Non ha alcuna rilevanza in termini di gameplay, ma l'illusione ottica rende ancor più spettacolari le scenette delle tecniche speciali e le sequenze d'intermezzo.

Quello spirito guerrier ch'entro mi rugge

Inazuma Eleven Go non si discosta poi molto dai suoi predecessori, quantomeno in termini di gameplay. Dal punto di vista tecnico, infatti, si nota immediatamente il passaggio a Nintendo 3DS grazie al nuovo motore poligonale, molto più efficace, e a un ottimo cel shading che rende ancora più cartoonesco il tutto. Level-5 si dimostra ancora una volta maestra nello sfruttare a pieno regime o quasi l'hardware portatile Nintendo, come già accaduto con Dragon Quest IX su Nintendo DS: Inazuma Eleven Go è una vera e propria gioia per gli occhi, con i tantissimi dettagli che impreziosiscono i modelli e le ambientazioni completamente poligonali.

Di nuovo in campo!

Anche l'accompagnamento sonoro ci ha abbastanza soddisfatto, sebbene alcune musichette, per quanto piacevoli, siano un po' troppo brevi e il loop le renda un po' ripetitive. Se sul fronte tecnico, insomma, sono stati fatti dei passi da gigante, su quello del gameplay nudo e crudo i miglioramenti sono stati più tecnici che contenutistici. Inazuma Eleven Go si gioca esattamente come gli altri episodi del franchise, pennino alla mano: durante le partite di calcio si tocca lo schermo inferiore per passare la palla, intercettare i giocatori avversari e selezionare le varie opzioni e tecniche speciali. A quest'ultime, ancor più spettacolari che in passato, si sommano i già citati spiriti guerrieri: i personaggi li acquisiranno con la storia e se ne potranno evocare un massimo di tre a partita. Gli spiriti guerrieri potenziano le statistiche dei personaggi che li evocano e consentono di utilizzare delle tecniche esclusive, combinate o singole, ancora più potenti. Tuttavia possono evocarli anche alcuni dei nostri avversari, innescando dei testa a testa spirituali che sembrano uscire più da un anime fantasy che da uno sul calcio.

Di nuovo in campo!

A queste stravaganze, comunque, i fan di Inazuma Eleven dovrebbero essere abituati, e la rinnovata spettacolarità visiva delle tecniche speciali dei calciatori e degli spiriti per loro sarà un plus non indifferente, anche perché implicano una gestione ancora più certosina delle formazioni, dell'equipaggiamento e dei punti passione. È un peccato, quindi, che la maggior parte delle partite fondamentali della storia obblighi il giocatore a raggiungere determinati obiettivi per innescare delle scenette d'intermezzo, alla lunga un po' invasive, in cui i vari personaggi commentano lo svolgersi degli eventi. Le partite facoltative, invece, ci permettono di esprimere la nostra fantasia in termini di strategie e formazioni: a un certo punto, di fatti, sarà possibile reclutare i nuovi membri della Raimon grazie ai cosiddetti "pacchetti amici". L'idea sulla carta è interessante, ma non funziona proprio benissimo: in sostanza è possibile sbloccare una lista di personaggi che è possibile reclutare, ma per farlo bisognerà soddisfare prima diversi requisiti, per esempio aver trovato un oggetto o sconfitto una determinata squadra in una precisa maniera. Il meccanismo del reclutamento si fa presto un po' troppo macchinoso, e per reclutare i calciatori più famosi e importanti - come quelli più celebri degli scorsi episodi - bisognerà sudare le proverbiali sette camicie. Infine, val la pena sottolineare che Inazuma Eleven Go è disponibile in due versioni, Luce e Ombra: le differenze tra di esse sono decisamente marginali e riguardano, nello specifico, alcune sidequest e particolari calciatori e spiriti guerrieri che si possono ottenere solo in una versione piuttosto che nell'altra.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (37)
8.0
Il tuo voto

I fan di Inazuma Eleven sanno già cosa aspettarsi da questo sequel che, per tutti gli altri, è semplicemente un ottimo quanto stravagante jRPG a tema calcistico ricco di situazioni esagerate e bei personaggi. Dal punto di vista tecnico Level-5 è riuscita finalmente ad esprimere Inazuma Eleven in tutto il suo cartoonesco splendore e, sebbene le aggiunte rispetto al passato non siano poi così esaltanti, in termini di gameplay ci troviamo sicuramente di fronte all'episodio migliore della serie.

PRO

  • Grafica, audio e localizzazione ottimi
  • Il "combat system" è sempre curioso e divertente
  • Storia e personaggi interessanti

CONTRO

  • Alcuni dialoghi sono davvero assurdi
  • Non sono molte le novità rispetto al passato
  • Il ritmo di alcune partite è rovinato dalla narrazione