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Tempus fugit

Un'avventura che finisce ancor prima di iniziare

RECENSIONE di Marco Perri   —   14/07/2014
4PM
4PM
Video Immagini

Francamente, è difficile definire 4PM come un videogioco. Se questo titolo fosse uscito anni fa, quando il mercato degli indipendenti era ancora in fase embrionale, siamo sicuri che Bojan Brbora non avrebbe avuto nemmeno il coraggio di produrre ma soprattutto proporre a 4€ il suo esperimento in digital delivery.

Tempus fugit

Ma oggi, abituati dagli tsunami indie a ingoiare qualsiasi boccone, dal più amaro al più saporito, abbiamo fatto il callo alle produzioni a bassissimo budget, che come un tributo all'arte moderna basano spesso unicamente su minimalismo ed essenza visionaria le proprie ambizioni. Tale universo può riservare sorprese piacevolissime come pesanti delusioni, e 4PM è un'opera talmente sperimentale che giudicandola con criteri razionali non si può non etichettare come fallimento. Se dovessimo basarci su cosa ci ha lasciato il prodotto, certamente il feedback non potrebbe essere meno lusinghiero. È un confine qualitativo estremamente labile quello in cui si alternano le storie ed i background di sviluppatori indipendenti che mettono cuore e anima per fare realtà di ciò che hanno in mente, un territorio in cui bisogna però avere il coraggio di bocciare se necessario, anche a fronte del più umile retroscena creativo in cui l'artefice - come in questo caso - è un solo uomo; sarebbe irrispettoso applaudire una povera cornice narrativa quale è 4PM unicamente per via dell'eroica etichetta indie affibbiata alla produzione. Non ci sono posteri che tengano: la proposta ludica di Bojan Brbora sembra solo un grottesco scherzo ai limiti dell'imbarazzante.

Seppur con delle ambizioni, 4PM è un fallimento videoludico sotto quasi ogni punto di vista

Snack-experience

La storia di 4PM si dipana lungo 4 ambienti principali, che ci porteranno a vivere la storia di Caroline, la protagonista, dalle 11AM alle 4PM. Vi sveliamo però un segreto: l'arco completo di gioco dura poco più di 20 minuti.

Tempus fugit

Corto, giusto il tempo di bollire l'acqua e cuocere la pasta, ma almeno intenso, giusto? No, completamente l'opposto. La promessa di godere di una narrazione articolata era stata sventolata a più riprese in fase di prevendita, ma quanto messo sul piatto è un comparto narrativo povero, complice anche una regia dozzinale, mal gestita e decisamente insufficiente per qualsiasi standard, e non solo moderno. Forse l'inesperienza, magari la voglia di alzarsi al di sopra delle proprie potenzialità, sta di fatto che in 4PM c'è ben poco a funzionare. Cominciamo dai controlli: macchinosi, farraginosi, completamente irrealistici: lo sviluppatore avrà sicuramente voluto far provare la sensazione di caos mentale e fisico della protagonista, alcoolista cronica, ma la conseguenza è un'accentuazione eccessiva che appesantisce incredibilmente ogni passo, con l'unico risultato che sembra di muovere uno zombie di Shinji Mikami invece che una ragazza in salute. La parte punta e clicca è mal programmata, con uno studio di collisione tra puntatore e bersaglio frustrante, ma non preoccupatevi:

Tempus fugit

se non altro, basteranno pochi click per portarvi alla fine. Visivamente - rispetto alla media generale - il titolo fa riscontrare qualche accenno di qualità nella modellazione di un paio di oggetti nel finale, ma nel complesso quanto proposto è assolutamente insufficiente: texture piatte, design di ambienti e personaggi vecchio di una dozzina di anni, animazioni irreali. L'unica fase realmente attiva - la fuga dall'ufficio - è funestata da una assoluta povertà di gameplay, una sequenza che scorre con una tale superficialità ludica che è doveroso chiedersi: perché inserirla? Il doppiaggio è l'unico punto sopra la sufficienza, ma non basta per giustificare una storia con degli spunti interessanti ma troppo stringata dai pochi minuti di durata del gioco. Nei tre finali, sbloccabili in una manciata di secondi, comprimendo il tutto nelle linee di dialogo finali, Bojan Brbora fa appena in tempo a dirci frettolosamente cosa è successo, per poi lasciarci ai crediti con un grandissimo punto interrogativo in testa: veramente l'esperimento mal riuscito che abbiamo sperimentato viene venduto a 4 euro?

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore 2 Ghz
  • 4 GB RAM
  • Scheda video compatibile DirectX 9 con 512MB RAM
  • 4 GB di spazio su disco

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 3.99 € / 4.99 $
Multiplayer.it
3.0
Lettori (8)
2.6
Il tuo voto

No, Brbora non ha scuse a difenderlo: chiedere 4 euro per 4PM è un'offesa verso i consumatori inconsapevoli. Sarebbe forse stato per lui più dignitoso richiedere una donazione volontaria o un finanziamento corposo tramite Kickstarter, mettere in piedi un team con delle competenze reali, provare a produrre qualcosa di quantomeno catalogabile come videogioco, piuttosto che perdere del tempo della sua vita per partorire un titolo come 4PM e venderlo alla cifra richiesta. Fosse stato gratuito, avremmo avuto quantomeno la clemenza di non esprimere un voto, ma visto il prezzo di vendita 4PM deve essere catalogato come merita: un prodotto sul quale non investire un centesimo. Con 4€ si possono fare infinite cose più interessanti: acquistare altri prodotti su Steam, GoG o magari finanziare un Humble Bundle... ma cosa ancora più importante, si può uscire a comprare un gelato, esperienza certamente più longeva di 4PM e sicuramente ben più ricca di emozioni.

PRO

  • Purtroppo, non ve ne sono

CONTRO

  • Avete capito bene: 4 euro per 20 minuti di gioco
  • Promesse narrative assolutamente non mantenute
  • Controlli e fisica mal strutturati
  • Visivamente disturbante, in senso negativo