La gravità mi fa male lo so

Un astronauta barbuto si schianta con la sua navicella su un piccolo planetoide, ed è costretto a saltellare da un corpo celeste all'altro per recuperare le viti ed i bulloni necessari per riparare la propria astronave: sono queste le semplici premesse di Beyond Gravity, nuovo titolo di Qwiboo che prova a dare lustro ad una soluzione di gameplay a dire il vero già vista in altri prodotti mobile come Space Chicks e Little Galaxy. Vediamo dunque se il gioco riesce a sopperire ad una certa mancanza di originalità con dei contenuti all'altezza della situazione.

L’astronauta pasticcione

Nella miglior tradizione mobile, Beyond Gravity offre una struttura ludica talmente semplice ed intuitiva che non c'è nemmeno bisogno di un tutorial per comprenderla. Il gioco rientra per certi versi nella categoria degli endless runner, nel senso che l'utente prosegue fintanto che non commette un errore che provoca il game over e la conseguente ripartenza dall'inizio. Diversamente dai classici del genere, però, qui il protagonista non ha un moto autonomo che bisogna gestire, dato che l'intervento del giocatore riguarda i salti che il nostro astronauta deve compiere da un planetoide all'altro per poter proseguire.

Partendo dal luogo dello schianto, ci si ritrova dunque a balzare fra corpi sferici diversi per dimensioni, senso di rotazione e velocità della stessa, cercando di librarsi nello spazio con il tempismo giusto non solo a raggiungere il pianeta successivo, ma anche a raccogliere il maggior numero possibile di viti e bulloni che fluttuano nel vuoto. Sono proprio questi ultimi gli elementi che rendono Beyond Gravity stimolante fin da subito, dato che si viene naturalmente portati a cercare di compiere dei salti con l'angolazione ideale per inanellarne una fila completa: tale obiettivo non si riduce inoltre ad una mera sfida personale, dato che infilare delle serie perfette consente di ottenere dei preziosi moltiplicatori di punteggio. Collezionare questi oggetti è indispensabile anche per poter accedere ad alcuni contenuti extra: esiste infatti una sezione apposita dove è possibile utilizzare viti e bulloni come valuta per acquistare una serie di upgrade per il protagonista, che vanno da semplici modifiche estetiche a veri e propri ampliamenti delle sue abilità. Il tutto poteva invero essere gestito meglio, dato che gli articoli disponibili non sono tantissimi e richiedono tutti somme spaventosamente alte per poter essere sbloccati: il rischio concreto è che un utente medio si stufi del gioco ben prima di aver ottenuto anche solo le voci dell'elenco più "economiche", e questo è il risultato di un evidente errore di valutazione in sede di design.

Beyond Gravity è un titolo divertente ma che rischia di avere vita piuttosto breve

Non si tratta però dell'unica bacchettata sulle mani che ci sentiamo di dare agli sviluppatori di Qwiboo, considerando come Beyond Gravity avrebbe enormemente beneficiato di un po' più di varietà nel percorso che offre all'utente.

Tutto ciò che bisogna fare nel gioco si riduce ad eseguire un tap sullo schermo al momento desiderato per far saltare l'astronauta, con le uniche varianti rappresentate dalla possibilità di prodursi in un doppio balzo (utile per correggere una traiettoria errata) e di tenere premuto il dito per fermare momentaneamente il moto del pianeta in cui ci si trova ed attendere così l'attimo giusto per librarsi in volo: un'azione che serve soprattutto quando compaiono delle palle di fuoco nello spazio tra il punto di partenza e la destinazione, ma che di fatto costituiscono l'unico ostacolo che si trova nel corso delle partite. Un po' più di inventiva in tal senso avrebbe giovato molto ad un prodotto che risulta tanto divertente nell'immediato quanto potenzialmente tedioso nel breve periodo proprio a causa della mancanza di un palpabile senso di progressione. Beyond Gravity sopperisce in parte a queste lacune con un prezzo indubbiamente accattivante e con una realizzazione tecnica molto piacevole soprattutto dal punto di vista stilistico: il gioco non è assolutamente un mostro di tecnica, ma il taglio cartoonesco dato alla grafica è gradevolissimo, accompagnato da animazioni ed effetti sonori di ottima fattura.