Mentre si prepara al debutto su PlayStation 4 con un episodio tutto nuovo, la serie Disgaea sembra aver trovato su PlayStation Vita un posticino davvero comodo. Dopo l'ottimo porting di Disgaea 3, infatti, Nippon Ichi ha deciso di riproporre sulla portatile di Sony quello che, per personaggi e ironia della storia, è per molti uno dei capitoli meglio riusciti nella decennale storia del franchise di RPG strategici. Come suggerisce il nome, Disgaea 4: A Promise Revisited ripropone il gioco uscito tre anni fa su PlayStation 3, ma piuttosto che limitarsi a essere un semplice porting, ne approfitta per introdurre una serie di aggiunte e di piccole migliorie. Per questo motivo, qui ci soffermeremo soprattutto sui nuovi contenuti, rimandandovi alla nostra recensione originale per uno sguardo più approfondito sul gioco e sulle sue meccaniche.
Dopo tre anni dall'originale, Disgaea 4 arriva su PlayStation Vita con un'ottima riedizione
Sardine portatili, dood!
Sebbene personaggi storici come Laharl ed Etna resteranno sempre in cima alle preferenze di molti fan, è indubbio che il folle cast di Disgaea 4 sia uno dei punti di forza del recente episodio. A partire da Valvatorez, un vampiro credulone che ha smesso di nutrirsi di sangue e ha deciso di seguire una dieta a base di sardine; passando per il suo assistente Fenrich, più calmo, spietato e pianificatore, sempre pronto a sfruttare l'ingenuità del suo signore per portare a compimento diabolici piani; e poi Fuka, una quindicenne che dichiara guerra ai Prinny ed è convinta che tutto quello che le avviene faccia parte di un sogno.
Chi ha un minimo di esperienza con Disgaea sa quali vette di demenzialità possano raggiungere i dialoghi e le scene d'intermezzo tra un livello e l'altro, e questo è particolarmente vero in A Promise Revisited. Per l'occasione gli sviluppatori hanno però integrato nell'edizione per Vita tutti i DLC pubblicati tra il 2011 e il 2012 su PlayStation 3, tra nuovi personaggi, navi pirata, mappe ed eventi. Soprattutto, sono state inserite le due storie aggiuntive intitolate The Flashback Episode e The Fuka & Desco Show, e uno scenario inedito chiamato Time Leap Episode, per una quantità di contenuti talmente elevata che probabilmente solo i più pazienti e tenaci riusciranno a vedere la fine dell'avventura. Per portare a termine la versione originale di Disgaea 4 erano infatti necessarie tra le trenta e le quaranta ore, e considerata la quantità di livelli extra, di missioni secondarie e di nuove cose da fare, A Promise Revisited raddoppia come minimo la durata. E questo senza contare che è possibile continuare il gioco dopo l'epilogo per far salire il proprio personaggio al livello 9999. Per fortuna, a ulteriore vantaggio della versione PlayStation Vita, la possibilità di portare il gioco con sé e fare qualche breve partita tra una pausa e un viaggio in treno aiuta sicuramente a distribuire meglio le ore di gameplay e a rendere ogni sessione meno onerosa. Sfortunatamente Nippon Ichi non ha pensato a un sistema per salvare il gioco durante una battaglia, il che può essere problematico quando si è a metà di un lungo livello ma la batteria della console è quasi a secco. Tra le aggiunte più apprezzate spicca invece il Cheat Shop, un'opzione che venne introdotta già in Disgaea D2: A Brighter Darkness e che è stata riproposta per l'occasione in questa nuova edizione di Disgaea 4. Si tratta di una schermata che permette di aumentare la percentuale di esperienza, di mana o di monete che si ottengono in battaglia, e man mano che si procede nel gioco è possibile potenziare questi valori o sbloccare nuove variabili.
Anche se non fondamentale ai fini del gameplay, il Cheat Shop è una di quelle opzioni che speriamo possa essere riproposta con più frequenza nei prossimi capitoli della serie, perché permette di personalizzare liberamente il livello di sfida e si dimostra particolarmente utile sia nella normale crescita del personaggio che nelle frequenti sessioni di grinding. Le novità introdotte in A Promise Revisited comunque toccano un po' tutti gli aspetti del gameplay, spaziando da un nuovo tipo di magia al sistema di Promozione visto in Disgaea D2, da nuove abilità speciali a un inventario più capiente, fino all'opzione per cambiare l'aspetto estetico delle diverse armi. La semplice possibilità di riposizionare un personaggio all'interno della propria area senza dover cancellare ogni volta l'azione corrente sembra una modifica di poco conto, ma contribuisce a rendere l'esperienza ancora più scorrevole, immediata e adatta a una console portatile come PlayStation Vita. Come al solito manca qualsiasi tipo di localizzazione italiana, ma almeno gli sviluppatori hanno dato la possibilità di scegliere tra il doppiaggio originale o quello in inglese, con un buffo Troy Baker nei panni di Valvatorez. Peccato soltanto che nelle mappe più ampie ed affollate il framerate crolli in maniera vertiginosa, uno sgradevole neo che comunque non compromette una riedizione in tutto e per tutto superiore all'originale per PlayStation 3.
Conclusioni
Mentre i fan più fedeli sono in attesa di nuove informazioni su Disgaea 5, il quarto capitolo della serie targata Nippon Ichi arriva su PlayStation Vita con una riedizione assolutamente riuscita, espandendo e migliorando quanto fatto con l'originale per PlayStation 3. Ovviamente chi ha già giocato A Promise Unforgotten a suo tempo non ha grossi motivi per un nuovo acquisto, ma per i possessori di Vita che vorrebbero avvicinarsi per la prima volta al franchise A Promise Revisited rappresenta l'occasione perfetta.
PRO
- Cast di personaggi ricco ed esilarante
- Tutti i DLC dell'originale più contenuti inediti
- Diversi miglioramenti nel gameplay
CONTRO
- Cali di frame nei livelli più affollati
- Troppo lungo per i meno pazienti