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Clash of Pirates

Il nuovo titolo della serie Rovio Stars è uno strategico a base di pirati

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   27/09/2014
Plunder Pirates
Plunder Pirates
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L'enorme successo di Clash of Clans non deve essere passato inosservato agli occhi di Rovio, che con il suo programma Rovio Stars ha deciso di pubblicare il qui presente Plunder Pirates, strategico-gestionale ad opera di Midoki (inevitabilmente) ispirato proprio al lavoro di Supercell. Cambia l'ambientazione - come è facile intuire dal titolo, a sfondo piratesco - variano alcune sfumature di gameplay ma la struttura è fondamentalmente la stessa, ovvero quella di un free to play che consente di amministrare ed espandere la propria base e di combattere degli avversari per depredarli delle loro ricchezze. Vediamo dunque se Plunder Pirates è una semplice copia al sapore di grog o se riesce ad aggiungere qualcosa di nuovo al genere.

Pirati incontrollabili

Il tutorial che apre le danze di Plunder Pirates apparirà senza dubbio superfluo per chiunque abbia un minimo di familiarità con i gestionali apparsi finora su iOS: inquadrata da una visuale isometrica, l'isola che funge da quartier generale può essere arricchita di nuovi edifici e servizi semplicemente aprendo l'apposito menu e selezionando l'unità che si desidera, posto ovviamente che si abbiano a disposizione sufficienti quantità d'oro.

Clash of Pirates

Niente di nuovo sotto il sole anche per quel che riguarda il metodo di monetizzazione adottato dagli sviluppatori di Midoki, del tutto simile a quello del già citato Clash of Clans: tutto ruota attorno a delle gemme - acquistabili tramite l'apposito negozio in game - che consentono di velocizzare ognuno dei processi di costruzione, altrimenti scanditi da countdown che si fanno sempre più lunghi man mano che si prosegue nel gioco. Come spesso accade con meccanismi del genere, si tratta di un sistema che penalizza coloro che preferiscono dedicarsi a prolungate sessioni di gioco, mentre tutti gli altri possono tranquillamente uscire dall'applicazione e ritornarvi più tardi per trovare i lavori completati. Più antipatico e potenzialmente fastidioso è invece il fatto che è necessario pagare (sempre con soldi veri) anche per potere beneficiare di uno scudo capace di proteggere l'isola per un tot di tempo dagli attacchi di altri utenti, e scongiurare così l'eventualità di ritrovarsi con danni di varia entità al proprio patrimonio. Ovviamente ci si può calare anche nei panni dei conquistatori, e con pochi tap è possibile selezionare un giocatore casuale che farà da vittima alle scorribande della ciurma che si comanda nella fase di battaglia del gioco.

Plunder Pirates è un piacevole strategico, ma troppo simile a Clash of Clans per lasciare il segno


Parlando appunto del versante di Plunder Pirates dedicato al combattimento, sembra quasi che gli sviluppatori di Midoki abbiano voluto riportare in blocco le meccaniche di Clash of Clans, comprensive anche degli aspetti meno positivi del titolo Supercell. Anche qui si possono arruolare unità di pirati diverse per statistiche e comportamento sul campo, pagandole in grog e facendole approdare sul versante preferito dell'isola nemica semplicemente toccandolo con un dito: allo stesso tempo non è possibile dare alcuna indicazione alle proprie truppe, che attaccano le strutture in maniera del tutto arbitraria, magari concentrandosi su un edificio adiacente ad un cannone che avrà vita facile nello spazzarli via. Il fattore strategico finisce dunque per assottigliarsi di molto, rendendo il giocatore un mero spettatore in questo frangente, anziché un partecipante attivo.

Clash of Pirates

Fortunatamente, Plunder Pirates compensa questa mancanza con una componente esplorativa molto più convincente: si possono dunque solcare i mari con la propria nave, tracciando la rotta su un'apposita mappa e scoprendo cosa si cela dietro alle caselle oscurate del mondo circostante. Ci si può imbattere in isole da conquistare o da sfruttare per accumulare risorse, tesori e persino incontri con mostri marini di vario tipo, e se si viene catturati dal desiderio di scoprire ogni centimetro di oceano, Plunder Pirates può durare decisamente a lungo. Passando al comparto audiovisivo, gli appartenenti alla collana Rovio Stars si sono sempre contraddistinti per degli ottimi valori dal punto di vista del design e della realizzazione tecnica, e il titolo Midoki non fa eccezione: la grafica in particolare è deliziosa, coloratissima e molto curata nei dettagli (apprezzabili in particolar modo se si aumenta al massimo lo zoom), e riesce a raggiungere anche vette di assoluta eccellenza per quanto riguarda la riproduzione dell'acqua. Buono anche il lavoro svolto dal sonoro, che accompagna l'azione senza risultare monotono o fastidioso.

Conclusioni

Versione testata iPad mini (1.3.0), iPhone 5S (1.3.0)
Digital Delivery App Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
7.9
Il tuo voto

Plunder Pirates svolge il suo compito in maniera più che egregia, ma è davvero troppo simile a Clash of Clans perché la cosa passi inosservata, specialmente quando ne eredita non solo i pregi ma anche i più evidenti difetti. Chiunque non abbia mai giocato al titolo Supercell o che magari lo conosce già ed è alla ricerca di una variazione sul tema può andare sul sicuro con Plunder Pirates, ma da una collana come quella di Rovio Stars che ha sempre puntato sull'originalità, era lecito aspettarsi qualcosa di più di un semplice clone.

PRO

  • Sistema di gioco super collaudato
  • Piacevole dal punto di vista tecnico
  • Potenzialmente longevo

CONTRO

  • E' praticamente identico a Clash of Clans
  • Non c'è controllo sulle battaglie
  • Ci vuole pazienza se non si vuole spendere nulla