Firaxis Games, il team di sviluppo guidato da Sid Meier, ormai procede costantemente su un doppio binario produttivo, con titoli più leggeri che si alternano a quelli più complessi tipo i Civilization o gli XCOM. Pur legato all'ambientazione fantascientifica di Civilization: Beyond Earth, Sid Meier's Starships è concettualmente molto più vicino ai due Ace Patrol, sia per contenuti, sia per pubblico potenziale. Ci troviamo infatti di fronte a uno strategico spaziale incentrato su pochi, semplici concetti, pensato per campagne veloci dalla densità e dalla difficoltà personalizzabile, ottimo per essere giocato sia con il mouse che su un tablet. All'inizio di ogni partita bisogna selezionare l'affinità e il leader che guiderà la nostra civiltà alla conquista dello spazio. Chi ha giocato a Beyond Earth saprà sicuramente cosa significano Supremazia, Armonia e Purezza. Bene, dimenticatelo. In Starships le affinità danno un singolo bonus, così come il leader selezionato. Quindi niente implicazioni filosofiche sullo sviluppo della campagna, ma solo una scelta di comodo, legata al proprio stile di gioco e al tipo di vittoria che si vuole ottenere. Decisa la dimensione della mappa, il numero di avversari, la difficoltà e i tipi di vittorie attive si può iniziare ad esplorare il cosmo, partendo dal proprio pianeta natale.
Esplorazione
La schermata di esplorazione è formata da una mappa con sopra distribuiti diversi pianeti. Il gameplay di Starships si svolge a turni, con il numero di azioni eseguibili limitato dalla stanchezza dell'equipaggio. Esaurite le nostre mosse bisogna lasciare spazio agli avversari mandando gli uomini in licenza premio.
All'inizio del turno successivo potremo raccogliere le risorse prodotte dai pianeti posseduti, spendendole alla bisogna. Torneremo presto a parlare dell'esile sezione gestionale, ma intanto dobbiamo cercare di capire come si svolge la fase esplorativa. Niente di più semplice, visto che basta cliccare su un pianeta collegato a quello dove si trova la nostra flotta e selezionare l'icona di viaggio per raggiungerlo. Una volta giunti a destinazione, se il pianeta non è ancora posseduto da nessuna della fazioni in lotta, ci verrà assegnata una missione che, se conclusa con successo, ci farà guadagnare la fiducia della popolazione. Accumulati quattro punti fiducia il pianeta accetterà di unirsi al nostro impero galattico e inizierà a fornirci risorse. Sui pianeti conquistati è possibile costruire diversi miglioramenti, che servono ad aumentare la produzione, a farne crescere la popolazione o a potenziare le difese in caso di attacco di uno degli imperi avversari. Su alcuni si possono anche costruire delle meraviglie, che danno diversi bonus alle nostre astronavi. Per il resto le interazioni con i pianeti liberi sono davvero limitate, visto che si può solo acquistare fiducia spendendo risorse o ottenere informazioni. Gli obiettivi da perseguire per vincere una partita sono molto semplici: conquistare una certa percentuale di pianeti, favorire lo sviluppo scientifico, far crescere a dismisura la popolazione dell'impero costruendo città o, infine, costruire un certo numero di meraviglie. Se si tengono attive tutte le scelte, solitamente la più conveniente da perseguire è la dominazione dell'universo, visto che farcela, dopo aver potenziato abbastanza la propria flotta, non è affatto complicato. Basta infatti conquistare il pianeta natale di un impero avversario per catturare tutti gli altri nei suoi confini. Per dire, abbiamo vinto diverse partite nonostante un evidente svantaggio, semplicemente facendo rush improvvisi contro il nemico, superandone le difese, a volte davvero misere. Purtroppo uno dei problemi di Starships è proprio l'intelligenza artificiale non certo scaltra. Che senso ha conquistare tanti pianeti se poi non si tirano su difese a sufficienza per proteggere l'unico fondamentale?
Dopo tanti strategici di peso, che ne dite di provarne uno leggero e veloce come Sid Meier's Starships?
Combattere e morire
L'intelligenza artificiale non si dimostra una volpe nemmeno nella seconda sezione fondamentale di gioco, quella di combattimento. Ma ne parleremo poi. Intanto cerchiamo di descriverla. Svolgere missioni o attaccare pianeti in Starships significa gestire astronavi su una mappa tattica divisa ad esagoni, con al centro il pianeta su cui ci si trova. Anche qui l'azione si svolge a turni.
Gli obiettivi delle missioni sono differenti: alcune chiedono di distruggere l'intera flotta avversaria, altre di scortare una nave cargo fino a un portale, altre ancora di evitare che dei pirati fuggano e così via. Ce n'è anche un tipo in cui bisogna superare un labirinto di asteroidi entro un certo numero di turni. In generale, comunque, non c'è molta varietà e dopo un'ora di gioco si è visto tutto quanto c'è da vedere. In ogni caso bisogna imparare a gestire i mezzi a propria disposizione. Ogni astronave che forma la nostra flotta ha delle caratteristiche di attacco e difesa differenti a seconda delle scelte di personalizzazione fatte nella fase esplorativa, delle tecnologie sviluppate e delle meraviglie costruite. L'azione è divisa in due fasi: una offensiva e una difensiva. Nella prima si muovono le astronavi e, se i bersagli non sono coperti da asteroidi o non sono occultati, si spara con cannoni laser o cannoni al plasma. Ci sono anche azioni speciali spendibili ogni turno, come dei siluri che causano danni d'area, oppure, per fare un altro esempio, dei caccia che possono essere schierati in campo a supporto delle proprie navi. La fase difensiva è abbastanza auto esplicativa, visto che richiede di stare fermi e sperare di aver fatto le mosse giuste nella fase precedente in modo da limitare i danni. In linea generale possiamo dire che gli scontri con pochi mezzi sono abbastanza piatti, mentre l'azione acquista una marcia in più quando in campo ce ne sono molti, ossia quando diventa essenziale fare le mosse giuste per non finire accerchiati.
Non ci siamo capiti
All'inizio del paragrafo precedente parlavamo del deficit intellettivo dell'intelligenza artificiale anche nella fase di combattimento. In effetti fa un po' specie vedere gli avversari che a volte si comportano con grande furbizia, mentre altre sembrano guidati da dei tronisti. Per dire, ci sono capitate situazioni in cui siamo stati vittime di accerchiamenti, mentre in altre abbiamo visto potenti corazzate spaziali ammucchiarsi nel punto di esplosione di un siluro ben visibile sullo schermo. Soprattutto ai primi tre livelli di difficoltà si notano problemi comportamentali che non potrebbero essere risolti nemmeno da un bravissimo psicologo. Visto che i livelli di difficoltà sono quattro in totale e che non è detto che un giocatore voglia buttarsi subito su quello più impegnativo, il problema non è secondario, ne lo si può sorvolare. Altra questione, minore per uno strategico, è la parte tecnica. Anche qui non è il caso di lanciarsi in giri di parole: Starships è stato progetto per andare sui tablet. La potenza dei PC non viene minimamente sfruttata. Poco male, visto che in questo modo è giocabile su praticamente qualsiasi sistema. Oltretutto non c'era da pretendere molto altro, visto il prezzo che costa. Ci possiamo sempre consolare con alcuni brani della colonna sonora, davvero ben fatti e coinvolgenti.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7 -4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 8.1
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows Vista SP2/ Windows 7
- Processore: Intel Core 2 Duo 1.8 GHz o AMD Athlon X2 64 2.0 GHz
- Scheda video: 256 MB ATI HD2600 XT o superiore, 256 MB nVidia 8800 GT o superiore, o Intel HD4000 o superiore
- RAM: 2 GB
- Spazio su disco: 841 MB
Conclusioni
Sid Meier's Starships non è un brutto gioco, ma nemmeno uno di quelli che fanno strappare i capelli. Dovendo descriverlo con una parola lo definiremmo "rilassante", ossia pensato soprattutto per essere giocato su un tablet in una situazione di disimpegno, ma senza voler rinunciare a quel minimo di profondità strategica che rende piacevole la vita. Non fate però l'errore di considerarlo un titolo casual, perché non lo è. Anzi, alzando il livello di difficoltà diventa a suo modo impegnativo. Possiamo considerarlo un buon passatempo che non tenta nessuna rivoluzione, non pretende di confrontarsi con i big del genere, ma vuole solo essere se stesso. Peccato per l'intelligenza artificiale non proprio brillante, che a volte riesce a mettere seriamente in difficoltà il giocatore, mentre altre si comporta con ingenuità disarmante; e per la poca varietà delle missioni, che si fa sentire dopo qualche ora di gioco. Insomma, è un prodotto di suo molto medio, nel bene e nel male.
PRO
- Belli i combattimenti quando ci sono molte astronavi
- Meccaniche semplici da padroneggiare
- A suo modo intrigante
- Il prezzo
CONTRO
- Tecnicamente va bene su ipad, molto meno su PC
- Poca varietà delle missioni
- Intelligenza artificiale non irreprensibile