Dopo una full immersion nell'allegro e colorato mondo di Mama, forse alcuni di voi resteranno, come chi scrive, con la vaga sensazione che dietro questo personaggio così carino e innocuo si nasconda un'affarista senza scrupoli, una businesswoman pronta a tutto pur di monopolizzare l'intero mercato delle attività domestiche, sullo stile della Mamma di Futurama. E chissà, forse anche il nome estremamente simile non è del tutto una coincidenza. Sicuramente però Cooking Mama Limited, autrice e publisher nipponica di tutto quanto ruota attorno al mondo di Mama, vorrebbe monopolizzare pensieri e portafogli dei giocatori più piccoli o meno impegnati, proponendo accanto alla serie principale anche vari spin off concettualmente più o meno collegati: è questa in realtà la seconda incursione della nostra allegra casalinga nel mondo del giardinaggio e della cura dell'orto, la prima si realizzò diversi anni fa su Nintendo DS con risultati non certo malvagi, ma sarà andata così anche in questo caso?
Dopo la cucina, Mama prova a entrare anche nei vostri giardini, ma avrà un vero pollice verde?
Dal produttore al consumatore
Chi di voi ha letto la nostra recentissima review dell'ultimo Cooking Mama, ricorderà senz'altro di come ci siamo lamentati, tra le altre cose, di una certa mancanza di coesione tra le varie sfide, di un qualcosa che potesse servire a legare tra di loro tutti i minigame e al contempo fornire una struttura di base al gioco e un obiettivo, seppur lasco, al giocatore.
Ebbene, nel caso di Gardening Mama: Forest Friends, questa lamentela non può essere avanzata. Dovete sapere che all'esterno della cucina di Mama c'è tutto un mondo da scoprire, per la precisione un orto/giardino che diventa sempre più grande col passare del tempo, una foresta abitata da simpatici animali antropomorfi che, vista la crisi, decidono tutti di mettersi in proprio e di aprire negozi e ristoranti, e di varie destinazioni sparse qua e là, raggiungibili coi più svariati mezzi pubblici, dove risiedono gli amici di Mama, che non smetteranno di rompere, cioè, di chiedere gentilmente aiuto, perché nel giardinaggio hanno tanta buona volontà ma sono un tantinello incapaci. Il gioco è diviso in giornate, come ogni buon agricoltore sa ci si alza di buon mattino e si va a nanna già al tramonto, e di base consiste nel piantare vari tipi di flora, che siano fiori, ortaggi, alberi da frutto o ornamentali, curarli giorno per giorno e infine raccoglierli o ricavarne legname. Si può fare tutto questo per il puro piacere di farlo, oppure, e qui sta l'obiettivo di cui parlavamo, per soddisfare le richieste degli amici animali, i quali si presenteranno di volta in volta a chiedere un favore.
Coniglio vuole fare il fioraio? I fiori li chiederà a voi. Orso crede di essere un grande chef e apre un ristorante? Le melanzane da mettere sulla pizza, però, gliele dovete dare voi. Ma gli amici animali non sono delle sanguisughe che vivono del vostro lavoro: in cambio dei vostri servigi vi forniranno generose quantità di voucher da scambiare nel negozio per acquistare le più svariate decorazioni e suppellettili possibili per il giardino - che andrà sempre crescendo in proporzione a quanto lavoro fate e a quanto bene vanno le attività commerciali da voi supportate - in modo da creare a piacimento l'orto botanico dei vostri sogni. Resta da chiarire come ci si procura i semi da piantare: non certo andando in un negozio e comprandoli, del resto siamo in un mondo dove tutto il commercio si regge sulle vostre spalle. Arriveranno quotidianamente via posta le richieste di diversi amici sparsi per il mondo, giardinieri anch'essi, che avranno bisogno di un aiuto per esempio a raccogliere le melanzane o i pomodori, a potare i rami secchi, a sistemare fiori nei vasi e così via: queste attività si risolvono, l'avrete capito, in un classico minigioco da pennino e touch screen. La ricompensa per un lavoro ben fatto è la semenza da impiegare nel giardino, e il cerchio si chiude.
L'effetto 3D
La stereoscopia è implementata senza infamia e senza lode. Soprattutto, è pressoché inutile anche ai fini estetici, dato che tutto quello che c'è sullo schermo superiore è innanzitutto in 2D (l'effetto 3D su elementi poligonali è certamente molto più spettacolare), e soprattutto è praticamente invisibile, visto che tutta l'attenzione del giocatore si concentra sull'altro schermo. Comunque, è bello sapere che c'è.
Chilometro zero
Le prime giornate di gioco sono in pratica un dettagliato tutorial in cui Mama vi spiega tutti questi elementi, ed effettivamente all'inizio si è piacevolmente sorpresi, quasi soverchiati da quella che sembra una grossa mole di caratteristiche e di varietà. Poi però si passa a gestire tutto da soli, e i nodi vengono al pettine. L'attività quotidiana di giardinaggio, tanto per cominciare, sebbene venga gestita tramite un'interfaccia comoda e intuitiva, si risolve in modalità che diventano presto sempre uguali e ripetitive, visto che si fa tutto con un semplice tocco di pennino, cosa resa ancora più amara dal fatto che nel prequel per coltivare correttamente una pianta bisognava affrontare i canonici minigiochi, che avevano pure un che di istruttivo. Il ciclo si ripete sempre identico: controllare il giardino, piantare, innaffiare, innaffiare, innaffiare ancora finché la pianta non è matura, raccogliere, stipare nel granaio, all'occorrenza soddisfare le richieste, e infine, ma questo non è neanche strettamente necessario, farsi un giro nel negozio per comprare abbellimenti vari.
Talmente tediosa e poco varia questa fase che perde interesse nel giro di poco, così come in poco si perde quel senso di progressione reso inizialmente dall'ampliamento dell'orto e dalla possibilità di abbellirlo come meglio si crede. Un peccato vero, perché l'idea di base era buona e serviva certamente a donare al tutto una struttura coerente e potenzialmente appassionante. E allora non resta che rivolgersi a quello che in fondo è sempre stato il cuore pulsante dei giochi di Mama, i minigame. Questi, come dicevamo, dipendono dalle lettere che vi arrivano giorno per giorno, ma il titolo non è mai avaro nello sbloccarne uno o due per giornata finché non si arriva ai cinquanta presenti in tutto; ovviamente, una volta affrontati, è possibile richiamarli ogni volta che si vuole. Anche qui, però, le cose non vanno benissimo: dal punto di vista concettuale c'è molta varietà, ci sono minigiochi che coinvolgono la semplice abilità manuale, altri la coordinazione occhio-mano, altri ancora impegnano i riflessi e c'è pure in alcuni una buona dose di strategia, ma la stessa varietà non si riscontra poi alla prova dei fatti, cioè quando si mette il pennino sul touch screen, dato che i gesti da compiere alla fine sono sempre gli stessi e mancano pure quei controlli alternativi presenti invece nei minigiochi dell'ultimo Cooking Mama, che pure non ne costituivano il nucleo.
Rispetto a questi ultimi, quelli di Gardening Mama sono leggermente più ostici, e solo ottenendo il massimo del punteggio sarete ricompensati con gli agognati semi, ma il massimo del punteggio si può ottenere anche calcolandolo su due tentativi successivi, come in fondo è giusto che sia visto il pubblico di riferimento; anche dal punto di vista tecnico siamo probabilmente un gradino sotto la serie principale, con il touch che non sempre sembra rispondere a dovere. Così come il punto di vista tecnico in generale lascia intravedere una cura minore: buona ma semplicissima la resa poligonale dell'orto, tutto il resto rimane bidimensionale e se questo non è un male di per sé, la scarsità di animazioni tende a ridurre tutto l'aspetto movimentato e allegro che dovrebbe caratterizzare questi giochi. Pure il sonoro risente di un impegno piuttosto all'acqua di rose: le musiche sono poche e monotone, gli effetti ripetitivi, e il parlato, rimasto in inglese, sembra uscire da un vecchio telefono a disco, in netto contrasto con quello chiaro e squillante di Cooking Mama.
Conclusioni
Il tentativo degli sviluppatori di Gardening Mama: Forest Friends di imbastire una struttura che doni al gioco una coerenza, un senso, un obiettivo, e andare così al di là della semplice collezione di minigiochi, è certamente da premiare, soprattutto quando l'ultimo episodio della serie principale di questo elemento è totalmente sprovvisto. Purtroppo però tra il dire e il fare c'è di mezzo un orto molto grande, e la realizzazione, intendendo non tanto quella tecnica che pure spesso traballa, ma proprio la realizzazione pratica delle buone idee avute, lascia a desiderare, soprattutto per via di una ripetitività che viene subito a galla rendendo tutto il gameplay sterile, tedioso, pesante. A questo punto, meglio rivolgersi al classico Cooking Mama se proprio morite dalla voglia di avere a che fare con la simpatica casalinga: il poco che fa, perlomeno lo presenta con professionalità.
PRO
- Buona l'idea di una struttura che leghi tutti gli elementi
- Apparentemente c'è molta varietà
CONTRO
- Diventa subito tedioso e ripetitivo
- I minigame non sono ispiratissimi
- Traballa pure dal punto di vista tecnico