Le manovre di avvicinamento da parte di Nintendo al mercato mobile non necessariamente prevedono soltanto il debutto dei personaggi e dei franchise più popolari della casa di Kyoto sugli schermi touch dei device Android e iOS. Anche in maniera inversa, il semplice fatto che alcuni giochi per smartphone abbiano raggiunto le console della grande N, sopratutto il 3DS grazie al canale eShop, è un fatto che permette di ampliare l'offerta del portatile estendendone di conseguenza il catalogo. Ma se finora la casa del presidente Iwata aveva soltanto favorito e assecondato tale processo, nel caso di Puzzle & Dragons Nintendo ha voluto al contrario muoversi in prima persona, partecipando allo sviluppo e addirittura concedendo l'uso del brand Super Mario per la creazione di una versione ad hoc del puzzle game in questione. Il motivo di tale scelta può essere facilmente compreso dando semplicemente un'occhiata ai numeri del fenomeno Puzzle & Dragons in Giappone, con oltre 32 milioni di download nel solo paese del Sol Levante e 41 in tutto il mondo: una cifra stratosferica, per un prodotto capace di generare un volume di affari enorme e inevitabilmente di riempire di denaro le casse dello sviluppatore GungHo Online Entertainment.
Puzzle & Dragons su Nintendo 3DS è un puzzle game piacevole, ma ben lontano dai capolavori del genere
Catturali tutti
In realtà Puzzle & Dragons è già approdato da un bel po' su Nintendo 3DS in Giappone, più precisamente a fine 2013 con un capitolo intitolato Puzzle & Dragons Z che ha superato ampiamente il milione e mezzo di copie vendute. A fine aprile 2015 è stato invece rilasciato Puzzle & Dragons: Super Mario Bros. Edition, appunto una versione del prodotto riadattata al mondo del baffuto idraulico italiano. Per il lancio in occidente, Nintendo ha scelto di riunire entrambi i titoli in un pacchetto unico, battezzato drammaticamente Puzzle & Dragons Z + Puzzle & Dragons: Super Mario Bros. Edition; al di là del titolo improponibile, si tratta semplicemente di due giochi distinti messi assieme, con la possibilità di selezionare uno o l'altro nella schermata iniziale.
Per quanto riguarda il primo, si tratta sostanzialmente di una rivisitazione dell'originale versione mobile a cui è stato "appiccicato" sopra un jrpg che per molti versi ricorda (forse fin troppo) da vicino Pokémon.
Se su smartphone infatti l'azione era pienamente costituita dalle fasi puzzle, organizzate tra di loro da semplici menu grafici per la scelta del vari dungeon, in Puzzle & Dragons Z si è voluto costruire una trama, dei personaggi e una sorta di pretesto per giustificare la progressione. L'eroe di turno è un ragazzino (o l'equivalente femminile) che, assieme ai suoi più cari amici, entra nella compagnia dei Ranger grazie alle proprie capacità di domadraghi, ossia al potere di controllare dei mostri usando l'energia delle sfere. Peccato che ben presto faccia la sua comparsa il gruppo dei Paradox, un'organizzazione che ha come scopo la distruzione del mondo (wow!) e che è capeggiata da un losco figuro chiamato Dogma il Feroce Distruttore. Da tale incipit prende corpo un gioco di ruolo a tematiche teen ricco di cliché, non particolarmente raffinato, eccessivamente verboso, con uno sviluppo dei personaggi estremamente superficiale ed esteticamente molto derivativo. La passione del popolo nipponico per questo modello di gameplay è però cosa risaputa, ed è quindi più che comprensibile che GungHo abbia astutamente scelto di confezionare un prodotto che andasse ad espandere la formula della versione mobile proprio con questo tipo di elementi. Le lunghe chiacchierate e le passeggiate nella parte jRPG servono però sostanzialmente solo da collante delle sezioni puzzle all'interno dei vari dungeon, che si svolgono in maniera praticamente del tutto identica all'edizione per smartphone: Puzzle & Dragons è infatti nient'altro che l'ennesima variazione, nemmeno particolarmente elaborata, del genere match 3, con una griglia di sfere colorate che vanno allineate almeno per tre per farle scoppiare e scomparire dallo schermo, per lasciare il posto ad altre. Il protagonista può disporre di un team composto da un certo numero di creature, ognuna di esse associata ad uno dei 5 elementi presenti. Eliminare un tris di sfere permette alla creatura di quell'elemento di sferrare un attacco al nemico, andando a intaccarne la barra di energia; eseguendo combinazioni facendo esplodere più gruppi di palline nello stesso turno consente di generare delle combo che aumentano il potenziale offensivo del proprio attacco, con l'obiettivo ultimo di far fuori l'avversario prima che esso faccia altrettanto prosciugando la propria energia. Gli elementi sono inoltre importanti da considerare per la loro efficacia e per le debolezze nei confronti degli altri: fuoco è forte contro legno, che lo è contro acqua, che a sua volta lo è contro fuoco. Luce e Tenebre sono invece in relazione tra di loro. Ma il punto più interessante dell'esperienza sta principalmente nella possibilità di aggiungere nuove creature alla propria collezione, farle crescere, evolvere, fonderle tra loro e migliorarne le capacità in maniera tale da creare un team sempre più forte. Come già sostenuto poc'anzi quindi, appare evidente come il titolo di GungHo non sia un gioco capace di portare praticamente nulla di nuovo sulla scena in senso assoluto, quanto piuttosto una furba amalgama di elementi popolari di vari generi messi assieme con intelligenza e mestiere. Il risultato è un prodotto coinvolgente seppur molto ripetitivo, destinato a stimolare grazie alla generosa elargizione di obiettivi a breve e medio termine, in maniera tale da riuscire a trattenere il giocatore davanti allo schermo per molte, molte ore.
L'effetto 3D
L'effetto 3D si limita a garantire una sensazione di profondità soprattutto all'interno dei dungeon, durante le quali le piuttosto basiche strutture poligonali godono con la levetta alzata di un più forte stacco con mostri e nemici in 2D. Niente di imprescindibile, comunque.
Puzzle & idraulici
Puzzle & Dragons: Super Mario Bros. Edition è invece per certi versi una sorta di semplificazione, di "ritorno alle origini" inteso come un riavvicinamento alla formula dell'originale su mobile.
L'elemento jRPG scompare del tutto spostando il focus in buonissima parte sulla componente puzzle, che anche in questo caso poggia sulle stesse identiche meccaniche di cui sopra. La differenza più rilevante sta appunto nella tematizzazione estetica, che in questo caso trasporta l'intera esperienza dalle poco ispirate atmosfere in stile "Pokémon wannabe" a quelle ben più incisive e gradevoli del Regno dei Funghi. Draghi e mostri del proprio team sono così sostituiti da Koopa, Goomba, Paratroopa, Nella e via dicendo: i leader non sono più domadraghi adolescenti ma Mario e Luigi con tutte le varianti del caso, come Mario Procione, Super Luigi, Mario Ghiaccio eccetera. E anche il passaggio da un livello all'altro, ovvero da una serie di puzzle all'altra, avviene tramite una mappa del mondo di gioco in tutto e per tutto simile a quella dei platform dell'eroico idraulico. Privata del riempitivo del gioco di ruolo, in Puzzle & Dragons: Super Mario Bros. Edition si può quindi apprezzare un'esperienza più snella e ritmata, capace di condensare in pochi minuti anche decine di sfide una dopo l'altra. Il risultato è che, sostanzialmente, si gioca e ci si diverte di più, anche se contemporaneamente giungono prima al pettine i nodi relativi alla estrema ripetitività del gameplay. Certamente l'elemento di sviluppo dei membri del proprio team rappresenta comunque un fattore importante, intrigante e stimolante, ma allo stesso tempo non si può fare a meno di pensare che l'occasione di avere a disposizione il mondo di Super Mario avrebbe potuto forse essere stata sfruttata meglio, per dare più respiro all'esperienza di gioco al di là di quello che è a tutti gli effetti poco più di un semplice reskin. E più in generale dal punto di vista stilistico non tutto gira alla perfezione, con alcuni punti deboli piuttosto evidenti come le animazioni modeste e le scialbe ambientazioni poligonali dei dungeon. Anche la componente social, che su mobile rappresentava un elemento molto rilevante dell'esperienza, su Nintendo 3DS è stata ridotta in funzione dei limiti imposti dalle linee guida di Nintendo: tramite StreetPass si possono ottenere i leader degli altri giocatori per usarli come aiutanti, ma non si tratta certamente di una modalità molto incisiva.
Conclusioni
Per apprezzare appieno Puzzle & Dragons Z + Puzzle & Dragons: Super Mario Bros. Edition bisogna avere una certa inclinazione per il genere dei puzzle game match 3: il titolo di GungHo è infatti sostanzialmente proprio questo, ovvero un puzzle di stampo classico arricchito di elementi gestionali e, nel caso di Puzzle & Dragon Z, di una componente jRPG che richiama i titoli dei Pokémon ancor più di quanto la componente dei mostri non faccia già di per sé. Chi rientra nella categoria di cui sopra può avere garantite decine, se non centinaia di ore di gioco spensierate con i due giochi distinti che compongono l'offerta su Nintendo 3DS, potendo anche scegliere se trastullarsi nelle derive ruolistiche di uno o piuttosto nelle colorate terre del Regno dei Funghi dell'altro. Inoltre esiste un problema di fondo, ovvero che il nucleo centrale dell'esperienza, seppur privo delle aggiunte esclusive presenti sul portatile Nintendo, sia disponibile per smartphone e tablet in maniera del tutto gratuita. Tirando le somme quindi, la nostra convinzione è che i grandi capolavori del genere abitino da tutt'altra parte, ma è anche vero che non è per forza necessario dover giocare a una pietra miliare per potersi divertire per un po'.
PRO
- Meccanica semplice ma intrigante
- Gli elementi gestionali irrobustiscono il gameplay
- Longevità notevole
CONTRO
- Fortemente ripetitivo
- La parte RPG di Puzzle & Dragons Z è piuttosto modesta
- Sfruttamento superficiale del mondo di Super Mario
- Il succo dell'esperienza è disponibile gratis su mobile