Questa che state per leggere è la recensione del quarto episodio di Game of Thrones - A Telltale Games Series. La serie completa è composta da sei episodi in lingua inglese. Il costo di ogni singolo episodio è di 4.99€, il pacchetto completo 27.99€. Il testo che segue è ragionevolmente privo di anticipazioni.
Sarà perché rispetto a molti altri giocatori siamo rimasti un po' delusi dai primi due episodi di questa serie, ma dopo il terzo episodio l'entusiasmo ci ha pervasi, e ora la consideriamo una delle serie migliori create da Telltale, seconda solo alla prima stagione di The Walking Dead. Il merito non è certo del comparto tecnico. Anche se il terzo episodio ci era sembrato più curato, ora siamo tornati a sentire i limiti di un motore grafico vecchio e povero. Come ripetiamo dall'inizio, è un peccato perché l'idea di applicare un effetto pennello alle immagini per farle sembrare dipinti in movimento è perfetta per i contenuti del gioco. Se solo gli sviluppatori avessero curato questo gioco come hanno fatto con Tales From the Borderlands, le vicende di casa Forrester sembrerebbero ai nostri occhi ancora più epiche.
Il punto forte della serie non è quindi l'aspetto. Il merito è da cercare piuttosto nella fitta rete di connessioni che legano fra loro i personaggi, facendo sì che ciascuno abbia in mano il destino degli altri e a sua volta sia in balia delle loro decisioni. Mira deve proteggere gli interessi commerciali della famiglia dal lontano Approdo del Re senza ritrovarsi con la testa su una picca, Gared ha il difficile compito di trovare il misterioso North Grove, e allo stesso tempo riscattare il suo onore davanti ai Guardiani della Notte, che lo considerano un traditore. Asher invece è impegnato in una guerra di liberazione a Meereen, dalla quale spera di tornare con un esercito di mercenari da schierare in difesa del castello dei Forrester, ma deve fare i conti con l'imprevedibile Beskha e l'ira della regina Daenerys. Su tutti loro pesano le azioni di Rodrik, Lord ferito nel corpo e nell'orgoglio, costretto a giocare una partita a scacchi con i Whitehill che potrebbe sfociare in ogni momento in un bagno di sangue. Questo groviglio di conflitti e desideri inconciliabili è la forza motrice dei romanzi di George Martin e lo ritroviamo intatto nella serie di Telltale. Dobbiamo dire infatti che nei confronti del materiale originale gli scrittori hanno fatto un ottimo lavoro. Da un lato hanno intrecciato la trama dei Forrester con quella globale dei romanzi, dall'altro hanno messo in scena i personaggi storici della saga dimostrando una grande conoscenza delle loro personalità. Cersei, Tyrion, Daenerys: tutti parlano e agiscono in linea con il proprio personaggio. Se questo episodio lo avesse scritto George Martin, siamo convinti che non si sarebbe notata la differenza.
Agite con forza ma scegliete con cautela, perché Sons of Winter punisce ogni sbaglio con la morte
Ritratti di famiglia
I quattro personaggi giocabili si possono distinguere fra loro per il grado di controllo che abbiamo su ognuno. Mira e Gared sono sempre stati quelli che ci hanno convinti di meno, perché gli sviluppatori hanno lasciato volutamente ambigui i loro caratteri per consentirci di scegliere che persone fossero realmente. Al giocatore quindi il compito di farli agire coerentemente affinché non sembrino dei lunatici senza rimedio. Anche se questa scelta continua a farci storcere il naso, i ruoli che la trama ha ritagliato per loro gli danno sufficiente spessore da farne molto più di semplici burattini nelle nostre mani. Gared in particolare è diventato il fulcro di parecchi conflitti e movimenti della storia, oltre ad avere trovato nei Guardiani della Notte il suo posto nel mondo di gioco. Asher si pone invece un gradino sopra Mira e Gared. La sua personalità era definita già dall'inizio, ma la natura leggera del suo carattere consente qualche oscillazione nella quale può inserirsi il giocatore. Su tutti invece domina Rodrik, il personaggio migliore della serie.
Non solo è stato tratteggiato in maniera molto solida e precisa, ma incarna anche tutte le qualità di un protagonista principale. Lui è il centro carismatico della serie e probabilmente il personaggio con cui è più facile identificarsi, dal momento che ne conosciamo bene i desideri e possiamo quindi parteggiare per le sue lotte. Infatti le decisioni più gravi pesano sempre sulle sue spalle, e in Sons of Winter deve prenderne parecchie. Mai come in questo episodio siamo stati con i nervi tesi ogni volta che dovevamo fare una scelta o pronunciare una parola. La scena del confronto fra Rodrik e Lord Lull, ricca di rimandi alle Nozze Rosse, è stato l'apice di un episodio che non concede tregua. Le esigenze di copione e la natura della saga non permettono però agli scrittori di rimanere tutto il tempo concentrati su Rodrik, sebbene abbiano saputo volgere questa necessità a loro vantaggio. Muovendosi da un punto di vista a un altro, hanno potuto infatti alternare stili narrativi diversi, dando vita a un episodio che non ha un solo momento fiacco. C'è posto per le pericolose chiacchiere di Mira ad Approdo del Re ma anche per la sanguinosa infiltrazione di Asher nella fortezza di Meereen. Inoltre, grazie al fatto che in ogni scena sappiamo quanto è alta la posta in gioco, perfino le banali e logore interazioni durante i combattimenti passano inosservate. Una volta tanto va bene premere tasti a comando, purché la storia vada avanti. E adesso dateci altri due episodi così. Poi saremo pronti per la seconda stagione.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore Core 2 Duo 2 GHz o equivalente
- 3 GB di RAM
- Scheda video ATI o NVIDIA con 512 MB RAM
- Direct X 9.0c
- Sistema operativo Windows XP SP3
Conclusioni
Game of Thrones ha intrappolato i suoi personaggi in una rete così fitta di conflitti dolorosi da tenerci con i nervi tesi e il fiato sospeso ogni volta che dobbiamo prendere una decisione. Non ci sono conseguenze minori in Sons of Winter, perché ogni parola sbagliata potrebbe essere l'ultima. Questo è quello che volevamo da questa serie, e finalmente Telltale ce lo ha dato.
PRO
- Rodrik è al suo apice
- Le scelte passate tornano con diabolica precisione a influenzare il presente
- Ci mette continuamente alle strette
CONTRO
- Tecnicamente trascurato, un peccato