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Le origini di Magic

Un ripensamento dalla base ha permesso a Wizards of the Coast di sfornare il nuovo, interessante Magic Duels. Scopriamo tutte le novità e il valore di questo progetto

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   14/07/2015
Magic Duels: Origins
Magic Duels: Origins
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Dopo anni di piccole ma costanti modifiche, talvolta persino negative, ad una formula di gioco ben collaudata e decisamente ripiegata su sé stessa, è indubbio che sia stato l'ingresso ingombrante e violento del colosso Blizzard con il suo Hearthstone: Heroes of Warcraft, a convincere finalmente Wizards of the Coast a ripensare da zero la presenza sul mercato videoludico della sua proprietà più nota e redditizia. E così, dopo anni di Duels of the Planeswalker, ci ritroviamo quest'oggi a parlare di Magic Duels: Origins, la nuova formula ideata dal colosso di Washington per offrire a tutti i giocatori del mondo una versione finalmente all'altezza delle aspettative del suo gioco di carte, proprio quello che ha permesso all'intero genere di affermarsi sul mercato e che, soprattutto negli ultimi anni, sembra vivere una rinascita soprattutto su tablet e smartphone. Questo nuovo prodotto è chiaramente un punto di partenza verso qualcosa di più grande che potrà raggiungere la maturità probabilmente nei prossimi mesi, per non dire anni, ma che rappresenta già un passatempo molto stuzzicante e piacevole, per quanto limitato nella sua portata da alcune scelte poco comprensibili. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire quanto di buono c'è nel nuovo Magic Duels e ovviamente anche quello che non ci ha convinto fino in fondo.

Magic Duel: Origins segna l'attesa rinascita del gioco di carte, ma si dovrà evolvere nei prossimi mesi

Scurdammoce ‘o passato

Partiamo subito col dire che Magic Duels: Origins è un free to play, uno di quelli buoni se ci consentite il giudizio. Il gioco si può scaricare senza spendere un euro e tutti i suoi contenuti sono a disposizione del giocatore senza alcun tipo di acquisto in-app ad eccezione, ovviamente, delle carte, come vedremo più avanti. È ancora molto evidente l'intenzione di Wizards di offrire con questo titolo una vera e propria guida per i neofiti, per quelli che hanno magari soltanto sentito parlare di Magic ma non hanno mai avuto l'occasione e la voglia di imbarcarsi in un hobby che può diventare in un attimo troppo costoso e soverchiante nel caso in cui non si abbia accanto un amico o un negoziante pronti a tenerci per mano nelle prime occasioni di conoscenza del prodotto.

Le origini di Magic
Le origini di Magic

Questo Origins, proprio come capitava in passato con i vari Planeswalkers, è letteralmente disseminato di tutorial e consigli: tutte le regole base e le tattiche avanzate possono essere studiate attraverso delle piccole missioni, denominate abilità, che consentono di affrontare scenari pre-impostati per capire fino in fondo la strategia che sottende al gioco. E poi, una volta che si è in partita, è possibile accedere agli aiuti contestuali che spiegano con poche righe di testo le regole e le funzioni speciali delle carte. Rispetto al passato però, stavolta tutto questo sistema dinamico di aiuti è solo un pretesto per continuare a rendere la versione digitale una sorta di ponte tra chi è alle prime armi e chi invece già conosce in profondità Magic: The Gathering e vuole trovare finalmente un modo per fare al volo qualche partita senza doversi portare ogni volta in giro il suo mazzo preferito. Entrando nel dettaglio dei contenuti, Origins offre una modalità campagna focalizzata sulla storia di cinque differenti Planeswalkers che narra la loro trasformazione da adolescenti dotati di abilità sovrannaturali a veri e propri camminatori tra i piani, attraverso cinque missioni di difficoltà crescente per ognuno. Queste sfide rigorosamente single player saranno basate su mazzi pre-impostati, non modificabili e di un colore direttamente collegato alla natura del Planeswalkers stesso. Di missione in missione il deck si potenzierà in automatico per consentirci di affrontare lo scontro successivo con più facilità. Al di fuori di un paio di scontri veramente molto ostici per una questione di bilanciamento, la campagna scorre via fin troppo velocemente e permette in un attimo di iniziare a comprendere quello che Magic sa e può offrire. Archiviata questa parte del gioco potremo dedicarci alle battaglie. Si tratta di sfide uno contro uno con l'intelligenza artificiale o avversari umani, in quest'ultimo caso con la possibilità di scegliere tra gli amici o sfidanti scelti tramite un matchmaking che in realtà, durante il nostro test non è mai risultato molto chiaro. Sembra infatti esserci un sistema di ranking con dei livelli assegnati in base alla quantità di vittorie, ma siamo decisamente lontani dal sistema altamente strutturato (e ripetitivo) di Hearthstone. È possibile anche disputare una partita nella modalità Two Headed Giant che torna finalmente nella versione digitale di Magic proprio con questo Origins. Si tratta di un due contro due in cui potremo giocare anche in split screen sullo stesso computer con un nostro amico contro giocatori umani o l'immancabile computer. Tutte le battaglie possono essere affrontate esclusivamente con un mazzo costruito da zero e qui entra in gioco l'elemento cardine di Magic Duels.

…ci hanno fatto ‘o mazz’ tant pe ‘ll ave’

Rispetto al passato della serie Planeswalkers, questa volta il gioco offre un sistema di costruzione del proprio mazzo completamente libero ed estremamente versatile. Sarà possibile creare un numero praticamente infinito di deck (c'è un limite a 30 ma non ve ne accorgerete) semplicemente scegliendo le carte dalla propria collezione con l'ausilio di tutta una serie di filtri estremamente comodi e immediati, che permettono in un attimo di studiare le composizioni di colori, le sinergie e ovviamente le curve di mana. Torna anche l'autocompletamento del mazzo che fa capire al meglio le strategie che sono alla base delle migliori costruzioni di grimori, semplicemente scegliendo le carte preferite e lasciando all'intelligenza artificiale il compito di raggiungere le 60 unità necessarie per chiudere il mazzo. Zero limitazioni anche per quanto riguarda la scelta delle terre.

Le origini di Magic

È proprio qui che si annida l'unica meccanica relativa ai pagamenti dell'intero gioco. Completando per la prima volta le campagne e vincendo le sfide 1vs1 (anche contro l'intelligenza artificiale), ma anche svolgendo le missioni abilità, guadagneremo monete che potremo spendere per comprare i booster pack: delle bustine contenenti sei carte che si andranno ad aggiungere alla nostra collezione una volta aperte. Occorrono 150 monete per acquistare un pacchetto e considerate che ogni campagna "regala" proprio questo quantitativo di monete, mentre una sfida contro un avversario umano, se vinta, permette di mettersi in tasca 20 gettoni (15 nel caso di una battaglia contro il computer al livello di difficoltà massimo). Non sarà poi così difficile sbloccare l'intera collezione semplicemente giocando, visto che l'elargizione di monete ci è sembrata piuttosto generosa, ma ovviamente sarà una strada lunga e faticosa. Naturalmente il gioco permetterà anche di spendere soldi reali per acquistare delle monete al tasso di conversione di 1,79€ per 150 monete (quindi un booster pack). C'è anche una piccola funzione estetica visto che sarà possibile spendere cifre ridotte per trasformare le carte della propria collezione, o un intero mazzo, nella relativa versione foil brillante. Proprio in merito alla collezione ci sentiamo di muovere probabilmente la critica più importante al gioco. Origins contiene al momento 251 carte differenti composte in parte da carte dei precedenti set base ed espansioni (indicate dal simbolino Duels) e nella stragrande maggioranza da carte di Origins, il nuovo core set del gioco (indicate dal relativo logo). Potrebbero sembrare molte ma vi garantiamo che, specie per chi vuole dedicarsi a mazzi monocolore o bicolore particolarmente performanti, la scelta è veramente ridotta all'osso.

Le origini di Magic

Sulla carta il progetto di Magic Duels è estremamente interessante visto che Wizards ha intenzione di non rilasciare più altre versioni del gioco ma di "limitarsi" ad aggiornare questa costantemente e in modo completamente gratuito sia da un punto di vista di gameplay e modalità sia, soprattutto, con nuove carte in contemporanea al rilascio delle nuove espansioni e dei futuri set base. Questo sta a significare che tra uno o due anni potremmo trovarci di fronte ad un numero di carte sterminato ed estremamente appetibile, senza che nel tempo andremo mai a perdere la nostra collezione. Al momento, però, ci sentiamo di criticare una decisione che fa apparire piuttosto ridotta la libertà concessa al giocatore. Perché non implementare già almeno l'ultimo blocco di espansioni rilasciato? Inoltre, per chi magari nel tempo si è abituato alle meccaniche di Hearthstone: Heroes of Warcraft, bisogna sottolineare che in Origins non sarà possibile "spaccare" le carte trovate per poterne costruire altre. L'unico modo per averle sarà sbustarle "fisicamente". Anche se bisogna dire che rispetto al gioco di carte di Blizzard, Magic consente di avere un numero massimo di copie per ogni carta, dipendente dal suo grado di rarità. Si tratta di una piccola limitazione che potrebbe far storcere il naso ai fan più accaniti del card game di Wizards ma che da un lato potrebbe portare anche a diverse sorprese in termini di meta-game (non sarà infatti possibile avere gli stessi identici mazzi che girano nelle competizioni "fisiche" a causa di questo numero massimo di esemplari per carta) e dall'altro fa sì che sul lungo periodo la collezione venga necessariamente completata non essendo possibile continuare a trovare doppioni all'infinito.

Guardando si impara

Manca ancora un ultimo elemento di gameplay di Magic Duels, quello che probabilmente meglio evidenzia quanto bene abbia fatto Hearthstone a Magic: le missioni. Proprio come avviene nel card game di Blizzard, anche in Origins sarà possibile avere fino a tre missioni giornaliere (con la possibilità di scartarne una ogni 24 ore) che, se completate, daranno accesso a ricchi bottini di monete. In più c'è anche una quest di comunità con obbiettivi veramente complessi ma che coinvolgono l'intera base utenti e durano una settimana.

Le origini di Magic
Le origini di Magic

Nella stessa pagina c'è anche un piccolo spazio dedicato ai tornei ma, come nel caso del ranking e della totale assenza di una modalità spettatore, è evidente che almeno in questa fase tutta la componente e-Sport sia stata praticamente accantonata da Wizards in attesa probabilmente di tempi migliori e dei primi sostanziosi aggiornamenti. Chiudiamo la nostra recensione con qualche piccola nota riguardante la componente tecnica del gioco. Con un'operazione avviata già in occasione degli ultimi due Duels of the Planeswalkers, anche Origins offre un aspetto grafico decisamente minimale e basilare. Il tabellone è ancora più neutro e se possibile anonimo, per dare maggiore risalto alle carte, mentre le animazioni e gli effetti che "abbelliscono" gli scontri e le varie magie sono particolarmente semplici e comunque tutti eliminabili dalle impostazioni nel caso in cui non si gradiscano questi orpelli. Magic Duels: Origins è un gioco di carte che nasce evidentemente da una controparte fisica veramente molto forte e non fa nulla per nascondere questa sua origine distaccandosi da Hearthstone e da altri card game molto più elaborati da un punto di vista visivo. Non ce la sentiamo di giudicare questa scelta perché comunque rappresenta una precisa scelta di design che dà il meglio di sé, ovviamente, in ambito tablet e smartphone visto che a giovarne sarà la batteria e il riscaldamento del dispositivo. Inoltre proprio in ambiente iOS, rispetto al suo concorrente più volte citato, il gioco sarà liberamente giocabile anche offline, seppure con alcune limitazioni in merito ai soldi guadagnabili e agli elementi di sblocco della campagna. A farci storcere il naso ci hanno pensato le piccole sequenze in computer grafica che sottolineano la conclusione dell'avventura di ogni Planeswalker e che ci sono apparse veramente anacronistiche oltre che animate in modo pessimo. Piccola nota di demerito anche per l'accompagnamento musicale, ripetitivo e privo di mordente. Il gioco è infine completamente localizzato in italiano.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, App Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
8.5
Lettori (17)
7.6
Il tuo voto

Magic Duels: Origins rappresenta un nuovo punto di partenza, finalmente appetibile ma soprattutto all'altezza delle aspettative della trasformazione in digitale del popolare gioco di carte di Wizards of the Coast. È ben evidente che si tratta di una vera e propria piattaforma in via di sviluppo che, sulla carta, è ricca di moltissime buone idee che andranno concretizzate nel minor tempo possibile ma che, al momento, è vittima di alcune limitazioni che ne pregiudicano una votazione ancora più alta. La collezione di carte è piccola, la parte competitiva e relativa al ranking è ridotta al minimo sindacale e la campagna single player si esaurisce veramente molto in fretta senza che il gioco offra poi altre modalità alternative a chi non vuole focalizzarsi esclusivamente sugli scontri singoli. Però allo stesso tempo si respira quell'aria tipica di Magic e una volta che si entra in partita risulta veramente difficile staccarsi dal gioco.

PRO

  • È un free to play vero e gli acquisti in-app non pregiudicano il bilanciamento
  • Il gameplay e le regole di Magic offrono il perfetto mix di complessità e immediatezza
  • Finalmente la costruzione del mazzo è completamente libera da vincoli

CONTRO

  • La collezione di carte iniziale è troppo limitata
  • La componente competitiva e di e-Sport è molto ridotta