I mesi estivi, lo sappiamo bene, sono sempre buoni per lanciare sul mercato prodotti al limite del trash che troverebbero ben poco spazio nell'arco della stagione primaverile o autunnale. E così, in questo assolato mese di agosto, Ubisoft ha deciso di offrirci Toy Soldiers: War Chest. Il titolo non suonerà nuovo all'utenza Xbox e PC, trattandosi del terzo episodio di una serie strategica con elementi tower defense e forti contaminazioni shooter che ha esordito sul mercato nel 2010. Il primo capitolo fu infatti sviluppato da Signal Studios e venne pubblicato su Xbox Live, per poi approdare anche su PC due anni più tardi. Seguì Toy Soldiers: Cold War, lanciato sulla piattaforma online di Microsoft durante il 2011. Nel frattempo il brand è passato nelle mani di Ubisoft e lo scorso anno è stata confermata la realizzazione di una terza esperienza, che poi è anche la prima ad approdare su tre diverse piattaforme - PC, PlayStation 4 e Xbox One - in contemporanea. Contrariamente alle incarnazioni precedenti, la creazione di War Chest è stata affidata a Krome Studios, software house australiana che tra i suoi progetti passati più conosciuti annovera Viva Pinata e Star Wars: Il Potere della Forza.
Toy Soldiers War Chest unisce una componente strategica a meccaniche third person shooter
A metà tra due mondi
In War Chest il fierissimo Kaiser è tornato a guidare le forze dell'Impero tedesco e a difendere il proprio regno dagli eserciti invasori, col prezioso supporto di truppe di terra, torrette di difesa e incursioni volanti. Da un certo punto di vista la continuità rispetto al passato è evidente: si cerca di riportare il giocatore al periodo ludico dell'infanzia, riproponendo sanguinosi conflitti armati in una veste goliardica e pittoresca. Le mappe sono nuovamente posizionate all'interno di quella che potrebbe essere la cameretta o la stanza dei giochi di un bambino, mentre l'approccio stilistico rimane quello fantasioso già visto in passato, forse fin troppo. Sì perché, tra le fazioni avversarie di questo nuovo episodio, hanno fatto il loro debutto anche armate piuttosto singolari come la Star Power, che porta con sé improbabili orde di unicorni avvolti da cuoricini, fate volanti e orsetti armati che con la guerra non hanno molto da condividere.
Le ambientazioni si collocano all'interno di un'area limitata e la struttura che andrà difesa viene per l'appunto definita Toy Box. Il gioco, come in passato, si colloca a metà strada tra la strategia e l'azione, strizzando l'occhio rispettivamente ai tower defense e agli sparatutto in terza persona. Il Toy Box va protetto posizionando delle torrette all'interno di apposite aree e si dovrà spendere del denaro per mettere le forze necessarie in campo. Dopo un breve tempo di caricamento, ogni struttura inizierà a funzionare in modo indipendente e sarà pronta a reggere l'onda d'urto nemica. Peraltro all'interno delle mappe è presente un quantitativo prestabilito di basi fisse, sulle quali è possibile posizionare il proprio arsenale, e di conseguenza la libertà di costruzione strategica appare assai limitata: la varietà nella scelta è infatti garantita soltanto dalle tipologie di mezzi da guerra sui quali è permesso investire. Torrette per la fanteria, postazioni missilistiche e mortai sono solo alcune delle opzioni a disposizione del giocatore, che potrà anche impiegare il denaro raccolto in presa diretta nel corso della missione per applicare ulteriori miglioramenti e strumenti di difesa. Ad esempio abbiamo il potenziamento dell'operatore, che renderà la macchina da fuoco più precisa, la possibilità di inserire sacchi di sabbia protettivi, o ancora l'incremento nell'efficienza e nel raggio d'azione dei colpi. All'occorrenza è anche permesso aggiustare la struttura per i danni subiti nell'ondata in corso o decidere di venderla in modo tale da recuperare il credito utile alla scelta di un'arma alternativa, magari più adatta alla situazione o all'area di competenza prescelta. Ma Toy Soldiers è anche votato a meccaniche d'azione molto serrate. In ogni momento si può acquisire il controllo manuale delle postazioni d'artiglieria, con la visuale che si sposta molto più vicino all'azione, offrendo inquadrature analoghe a quelle degli sparatutto in terza persona. Inoltre attraverso l'uccisione dei nemici si può incrementare un indicatore definito Metro Azione, grazie al quale viene invocato il Kaiser in persona. Quest'ultimo verrà letteralmente lanciato sul campo, ancora avvolto in una fiammante confezione di plastica, come se fosse a tutti gli effetti un giocattolo appena scartato.
Il giocatore può assumerne il comando e muoversi liberamente per la mappa con la classica visuale ravvicinata sopra la spalla tipica dei TPS, usufruendo anche del lancio di granate, della rotolata e degli attacchi corpo a corpo. Essendo mostruosamente più forte di qualsiasi altro attore presente sulla scena, il Kaiser rimarrà disponibile solo per un breve lasso di tempo, a meno che non si recuperi una delle varie batterie alcaline che sono disseminate in più luoghi delle mappe. L'artiglieria pesante e la chiamata del campione non sono comunque gli unici strumenti utilizzabili, dal momento che si può assumere le redini di creature volanti come cavalli alati o aquile, così come il controllo di veicoli corazzati idonei ad abbattere le postazioni fisse edificate dalla fazione avversaria.
Non poteva mancare nemmeno un sistema di progressione del personaggio, che tuttavia si limita ad accrescere il livello di esperienza del proprio Kaiser, senza la presenza di alberi della abilità o griglie di potenziamento dei poteri. In definitiva l'impressione che ci è rimasta dopo aver giocato a fondo la campagna di War Chest è che questo titolo, come peraltro anche i suoi predecessori, cerchi di strizzare l'occhio a categorie di giocatori piuttosto diverse, con il serio rischio di scontentare un po' tutti. Da un lato la componente strategica non ci è sembrata particolarmente spiccata, le pianificazioni non sono molte e le variabili messe sul piatto sono più o meno sempre le solite. Sull'altro fronte abbiamo a che fare con delle meccaniche frenetiche e veloci, che tuttavia non sono in grado di rivaleggiare con la qualità di altre esperienze di gioco specificamente costruite e votate all'azione. Queste riflessioni, che tutto sommato potevano essere già valide per i primi - e pur apprezzati - capitoli della serie, trovano ulteriore terreno fertile nel momento in cui si considera che la carica innovatrice di questo terzo capitolo è pressoché pari a zero. Per di più, non sono nemmeno mancate alcune scelte di design che ci sono apparse quantomeno discutibili, su tutte la realizzazione delle scene d'intermezzo tra una missione e l'altra, che sembrano completamente fuori contesto rispetto allo stile presentato in-game, ma anche la decisione di introdurre dettagli giocosi dai contorni ancora più infantili, che peraltro sembrano stridere con le caratteristiche di un titolo che dovrebbe limitarsi a dare vita ai vecchi soldatini di plastica che hanno popolato l'infanzia di molti ragazzi. Altre pecche che abbiamo percepito ineriscono la ripetitività delle situazioni di gioco che, al di fuori di qualche boss, non presentano mai alcun cambio di situazione o di approccio, così come una struttura un po' troppo lineare dell'intelligenza artificiale nemica.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7 -4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 970
- Sistema operativo Windows 10 Pro
Requisiti minimi
- Processore Intel Core i5 3470 @ 3.2GHz (4 CPUs) o AMD X8 FX-8350 @ 4GHz (8 CPUs)
- 8 GB RAM
- Scheda Video NVIDIA GTX 660 2GB AMD HD 7870 2GB
- 10 GB di spazio libero su disco
Guerre settimanali
A fianco della modalità campagna sperimentabile in single-player è stata implementata anche la funzionalità cooperativa per due giocatori, grazie alla quale è possibile condividere l'esperienza insieme ad un amico. Sul versante online abbiamo invece la Guerra Settimanale, appuntamento costantemente aggiornato nel quale vengono pianificati cinque obiettivi, distribuiti dal lunedì al venerdì e con ricompense esclusive che andranno a migliorare la potenza del proprio esercito. Non mancano nemmeno le classifiche online per confrontarsi con il resto della community circa il conseguimento delle medaglie e i migliori punteggi ottenuti nei vari livelli. Nella schermata delle impostazioni sono presenti alcuni - seppur limitati - settaggi grafici, tra cui il filtro anti-aliasing, il filtro SSAO e l'attivazione del vsync a 30 oppure 60Hz. Per il resto si possono solo impostare i livelli di dettaglio delle ombre, dell'erba e il grado di accuratezza di tutte le textures.
Conclusioni
Toy Soldiers War Chest è uno strategico solo a metà, ma questo capitolo ci è sembrato sorretto da poche idee, una certa ripetitività di fondo e funzionalità che avrebbero meritato maggior attenzione, in primis la gestione dell'intelligenza artificiale. Se i fan degli strategici potrebbero non gradire la deriva fortemente action, gli appassionati d'azione potrebbero viceversa essere poco stimolati e spingersi verso altri lidi.
PRO
- Ripropone la commistione tra strategia e azione...
- Discreta longevità grazie al multiplayer online e alla co-op
- Molte personalizzazioni per il proprio esercito
CONTRO
- ...ma gli appassionati di strategia potrebbero rimanere delusi
- Intelligenza artificiale dei nemici abbastanza inconsistente
- Esperienza di gioco ripetitiva
- Mappe molto ridotte e con poca libertà di scelta