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Tre giovani eroi alla moda

Uno Zelda multiplayer non si vedeva da un bel pezzo: come è andata?

RECENSIONE di Marco Perri   —   21/10/2015
The Legend of Zelda: Tri Force Heroes
The Legend of Zelda: Tri Force Heroes
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Tre giovani eroi alla moda

La sequenza ce la immaginiamo così: esce un portatile nuovo, serve una bella spinta in termini di vendite. Miyamoto convoca Aonuma e gli chiede di realizzare un The Legend of Zelda che sia subito identificabile come killer-application; nessun problema, è anche a questo che serve l'abilità artigiana del fu EAD 3. L'uomo di Honshu lo sa, si impegna e consegna quanto chiesto. Poi il tempo passa, l'installato del portatile di turno sale più o meno vertiginosamente, serve linfa fresca che ricordi alle nuove leve che la leggenda esiste e non perde un colpo: si realizza quindi un secondo episodio ma un po' diverso dal solito, con idee meno consolidate, più sperimentali. Vi piace come riassunto di un decennio? Con il Game Boy Advance accadde il contrario: prima i port, poi quel capolavoro del Minish Cap. L'era di Nintendo DS, invece, fu esattamente come sopra descritta e la storia non si annoia mai a ripetersi: Tri Force Heroes è un prodotto inaspettato nella sua identità così marcatamente spin-off, ma prevedibile su tutto il resto. A questo punto sarete già corsi in basso, chiedendovi "come è possibile che...". Beh, è possibile ed è assolutamente un bene che sia così. Il voto è una maschera troppo fredda e cruda per mostrare quanto in realtà siamo grati a Kyoto per aver finalmente deciso, dopo lustri, di graziarci con un capitolo del franchise unico, fresco, innovativo e potenzialmente strepitoso. È che quanto proposto non sorregge in pieno il peso del brand, ma questo è un altro paio di maniche.

Veloce, immediato e votato al multiplayer: Tri Force Heroes divertirà in compagnia, un po' meno da soli!

Elfi in passerella

Tre giovani eroi alla moda

L'aspetto tecnico lo liquidiamo subito: splendido. Il motore di A Link Between Worlds è stato raffinato e arricchito, talvolta - vista la curva dei fotogrammi - anche troppo, ma bene così, pollice alto. Sulla storia rallentiamo il passo, ma solo per confermarvi come sin dal primo istante la matrice non esattamente impegnata si palesa in tutta la sua forza: niente rapimenti di persona, stavolta la strega cattiva ha rubato l'abito alla principessa e, in un regno così tanto alla moda, come si può tollerare? Il team "minore" è stato visibilmente arricchito di designer giovani che nel corso degli anni hanno saputo stemperare l'aura di sacralità tipica del reparto home console, per sostituirla con la visione molto leggera e allegra che ormai ha conquistato la parentesi portatile. Gusti soggettivi, figli di stati d'animo a loro volta derivati da età e peso della nostalgia: francamente, dopo aver compreso la natura unica del titolo non ci ha disturbato più di tanto correre alla ricerca di materiali e vedere Link cambiarsi costume. Non ci ha nemmeno esaltato, a dirla tutta; Eiji caro, un bel ritorno anche su portatile alle quest epiche dure e pure di una volta proprio no? Lo sapevamo, ora lo sapete anche voi: uno degli elementi distintivi del titolo è l'enfasi riposta nella meccanica di raccolta dei materiali per creare costumi, indossarli e ottenere dei vantaggi di gameplay. Ci torneremo, per ora sappiate solo che il villaggio non è più parte di un open world ma un umile e semplice hub dal quale partire per l'avventura.

Tre è meglio di uno

Purtroppo, è altamente probabile che ben pochi di voi abbiano mai giocato o addirittura nemmeno visto Four Swords. Peccato, veramente: risulterebbe molto più facile spiegarvi la meccanica multiplayer a tre implementata in Tri Force Heroes, piena di diversi livelli di lettura i quali una piccola esperienza con il capitolo Nintendo GameCube avrebbe aiutato a decifrare. Difficile anche da valutare, in realtà, in quanto anche le esperienze d'uso paradossalmente sono tre: singolo, multiplayer locale e online. La speranza è che abbiate almeno un paio d'amici con il 3DS con i quali vivere il titolo perché Nintendo, molto più che in Four Swords, ha optato per un approccio chiaramente e indiscutibilmente votato al multigiocatore.

Tre giovani eroi alla moda

Se siete lupi solitari o semplicemente poco fortunati nel non incontrare la condizione di cui sopra beh, Tri Force Heroes sarà per voi un prodotto buono, godibile, perfetto nei comandi e anche discretamente longevo, ma poco galvanizzante. Per la prima volta nella serie, l'avanzamento è a compartimenti stagni, con otto mondi di gioco (selezionabili) composti da quattro sotto-sezioni (selezionabili), a loro volta formate da quattro livelli sequenziali (quindi non selezionabili). Controllare un Link per volta è una scelta che si fonde con il level design e con la struttura affidata a tre oggetti prestabiliti forniti per completare la sotto-sezione, un'opzione che alla lunga dimostra tutti i suoi limiti. A metà gioco non sarà raro quasi fregarsene dei due cloni per fare il più possibile da soli e poi tornare a utilizzarli, ma solo ed esclusivamente perché in possesso dell'oggetto necessario per l'avanzamento. La meccanica verticale di far salire i personaggi a mo' di torre funziona all'inizio ma gradualmente perde di varietà, utile ad aumentare un po' il mordente dei boss ma senza strafare: il risultato - esclusi un paio di momenti leggermente più impegnativi - è un'avventura principale piuttosto facile e per questo non memorabile, anche in virtù della sua essenza veloce e immediata. Ma in multiplayer?

Effetto 3D

Vista la bellezza dell'engine utilizzato, l'effetto 3D aggiunge quel quid a colorare di profondità un'offerta visiva già ricca, ma a livello ludico la parallasse ha ormai da tempo abbandonato velleità di opinione.

Leggenda a spicchi

L'anima di Tri Force Heroes, nemmeno a dirlo, risiede nelle sessioni multigiocatore con gli amici. L'online nemmeno troppo, visto che l'unico modo di comunicare è tramite gesti prestabiliti; intendiamo proprio con persone intorno. Basta il possesso di una copia per far scaricare il software ai rispettivi due compagni di viaggio (ma due devono essere... uno solo non basta) e bisogna dire che cambia tutto, in meglio.

Tre giovani eroi alla moda

L'impianto "mordi e fuggi" si adatta alla perfezione agli scampoli di tempo libero e anche quando la trama principale sarà bella che conclusa, il team ha fatto in modo di infarcire ogni sezione con altre tre missioni secondarie fini a sé stesse, ma sicuramente molto stimolanti e divertenti. A tempo, di precisione, di bravura: è proprio in queste tappe esterne che il titolo dà il meglio, moltiplicando la longevità ma soprattutto la sfida. Bell'idea, esattamente quella trovata - tornando al secondo paragrafo - che dà un senso ai costumi, caratterizzati da peculiarità e vantaggi unici, assolutamente superflui per la quest standard ma studiati proprio per portare a compimento gli extra. E se per ogni missione normale potevate contare su un oggetto collezionabile come ricompensa, quelle secondarie alzano il tiro con materiali molto più rari. La conseguenza? Ci arrivate da soli: sarà necessario rifare spesso le stesse operazioni per ottenere alcuni ingredienti e vien da sé che la pratica non sarà proprio la più innovativa. Per condire la parte più periferica del piatto, Nintendo ha inserito un po' di PvP per rendere ancora più corposa un'offerta nel complesso molto apprezzabile a livello ludico ma criticabile per ispirazione e level design, talvolta veramente troppo ammiccanti nei confronti dei casual.

Conclusioni

Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 39.90 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (31)
7.6
Il tuo voto

Il valore complessivo della produzione è come sempre innegabile, il problema è che Tri Force Heroes inizia seriamente proprio quando finisce la quest principale. L'aspetto multiplayer può rendervi il tutto più divertente e ricco di ricordi ma, presa da sola, l'offerta ludica, di design e di impegno della trama primaria è un buon compitino, poco di più. Il gioco brilla nelle missioni secondarie, vero fulcro del gameplay e stimolo di testardaggine nel portarle tutte a termine, uniche parti in grado di dare un vero significato ai costumi e al multiplayer (meglio ancora se in locale). Certo, il fatto che con una sola cartuccia potrete giocare in tre è di per sé qualcosa di meraviglioso, sufficiente a obbligarne l'acquisto a una tripletta di amici appassionati. Per chi invece ha fatto della solitudine una ragione di vita, aspettatevi un buon titolo per passare qualche ora ma non qualcosa di cui serberete a lungo il ricordo. Eh sì, nonostante si chiami Zelda.

PRO

  • Veloce, divertente, costruttivo in multiplayer locale
  • Corposo e piuttosto longevo per i completisti
  • Tecnicamente sempre ispirato
  • Basta una cartuccia per giocare in tre in locale

CONTRO

  • In singolo non è molto interessante
  • Niente più open world
  • Level design non all'altezza della serie
  • Meccaniche di raccolta materiali non molto riuscite