È piuttosto difficile considerare i clicker games, o tapping games, come un genere a sé stante, sebbene la categoria abbia ormai un proprio confine definito. Dopo le prime sperimentazioni, sta assumendo sempre di più il ruolo di una sorta di complemento ad altre caratteristiche di generi diversi, aprendo la strada a sperimentazioni ibride che modificano strutture consolidate in modo da accogliere la meccanica ossessiva del tapping, ovvero del tocco continuo ed esasperato come modalità di interazione principale.
Per definizione, questa tipologia di gioco porta la semplicità d'azione e la ripetizione continua al parossismo, ma se il tocco furioso sullo schermo viene controbilanciato da una forma ludica più strutturata possono emergere delle soluzioni interessanti. È questo il caso di Frontier Defense, che piega le dinamiche classiche del tower defense alla meccanica veloce e sicuramente più blanda dal punto di vista strategico del tapping, venendo fuori però con un interessante misto d'insieme. La questione è molto semplice: si tratta di difendere un castello che si trova situato alla sinistra dello schermo da continue ondate di nemici in arrivo dal lato destro, in un campo di battaglia schiacciato in due dimensioni in modo da automatizzare l'azione difensiva verso una sola direzione. Il castello viene difeso da tre eroi che ricadono sotto il controllo diretto del giocatore e da varie unità difensive da applicare al cancello che agiscono invece automaticamente, tutte da potenziare e personalizzabili in maniera progressiva. I tre personaggi colpiscono i nemici tramite semplici tocchi sui tre pulsanti corrispondenti, con la possibilità di attivare attacchi speciali, una volta caricati, sempre premendo gli altri pulsanti appositi ed è qui che entra in gioco la meccanica del tapping, ma il tempismo con cui utilizzare le abilità speciali e la necessità di allestire difese sempre più imponenti arricchiscono in maniera determinante l'azione di gioco.
Tap tap tap tap: scoprite quanto sia faticoso difendere un castello in Frontier Defense
Tunnel carpale medievale
L'azione parte con un guerriero solitario posto come unica difesa del castello, a cui poi si affiancano via via altri combattenti fino ad avere tre guerrieri contemporaneamente in azione da controllare toccando i tasti sullo schermo, oltre ai sistemi di difesa automatici. Gli attacchi nemici avvengono a ondate progressive, dieci per ogni livello, con l'ultima che rappresenta ovviamente l'assalto più massiccio, per il quale è necessario preservare energie e abilità speciali. Avanzando per i livelli cambia lo scenario ma soprattutto spuntano nuovi nemici sempre più potenti e dotati di caratteristiche diverse, che costringono a cambiare approccio e potenziare continuamente i combattenti. Il potenziamento di questi avviene spendendo l'oro e i diamanti raccolti in battaglia, elementi protagonisti delle microtransazioni presenti nel gioco, ma che vengono elargiti con una certa logica anche semplicemente nel corso di gioco, con prezzi non impossibili per l'acquisto dei potenziamenti e dei compagni di battaglia. L'azione di per sé è talmente forsennata da risultare confusa, ma più che battere come ossessi sui tasti (cosa che comunque va fatta per buona parte del tempo), ci si rende presto conto che il trucco, oltre ad una continua evoluzione dei combattenti con spese oculate, sta nel giusto tempismo con cui utilizzare i colpi speciali e l'attivazione degli attacchi automatici, alternandoli in maniera equilibrata e cercando di giungere ai momenti più impegnativi con qualche asso nella manica ancora da utilizzare. Se si pensa di avanzare semplicemente dedicandosi a un tapping furioso difficilmente si riuscirà a superare i primi livelli, oltre a procurarci probabilmente anche un certo dolore alle dita, dunque un dosaggio dell'azione e una certa pianificazione strategica (estremamente elementare, intendiamoci) risultano necessari e determinanti, finendo per caratterizzare l'intera esperienza di gioco. Ottima, peraltro, la caratterizzazione grafica: sebbene si tratti di uno stile ormai standard per la tipologia di gioco, il tratto pulito e umoristico risulta perfettamente centrato.
Conclusioni
Per chi è abituato a vivere i videogiochi con piglio tradizionale il clicker game non è di facile interpretazione, trattandosi di un'esperienza videoludica talmente basilare e ossessiva da risultare quasi folle. Fortunatamente, giochi come Frontier Defense riescono a declinare questa particolare caratteristica secondo una forma videogioco più ortodossa, incanalando la furia dei tocchi sullo schermo in un percorso di gioco più ragionato e profondo. Si tratta sempre di strategia spicciola, ma unita al ritmo forsennato e alla progressione continua riesce a rendere la sfida impegnativa e appagante. Buono anche il bilanciamento delle ricompense che non obbliga al ricorso alle microtransazioni.
PRO
- Buon misto di elementi diversi
- Semplice e intuitivo ma con innesti strategici
- Ben bilanciato, non forza verso le microtransazioni
CONTRO
- Intrinsecamente ripetitivo
- Il "clicking" selvaggio è comunque presente
- Auspicabile una maggiore varietà di unità e sistemi difenisivi