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Un mondo da inventare

Il fortunatissimo "clone 2D" di Minecraft sbarca anche sul portatile Nintendo!

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   23/12/2015
Terraria
Terraria
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All'appello mancavano soltanto le console Nintendo e, mentre su Wii U Terraria è previsto per i primi mesi dell'anno nuovo, i possessori di Nintendo 3DS possono finalmente mettere le mani su uno dei casi videoludici più clamorosi degli ultimi anni. Uscito qualche mese prima della versione definitiva di Minecraft, nel maggio 2011, ma chiaramente ispirato a quello che si era potuto vedere in oltre due anni di beta pubblica del fenomeno di Markus Persson, il gioco di Andrew Spinks, Finn Brice, Jeremy Guerrette e della loro Re-Logic fu all'inizio sottovalutato come uno smaccato clone del titolo Mojang al quale era semplicemente stata tolta la terza dimensione. Ben presto però critica e pubblico dovettero ricredersi: Terraria aveva una personalità e delle caratteristiche proprie che lo rendevano, seppure chiaramente appartenente allo stesso filone, un'ottima e sensata alternativa al prodotto che si è inventato un intero genere, tanto che, pur senza mai raggiungere il successo della concorrenza, la community che vi si è sviluppata attorno è nutritissima e appassionata, anche grazie ad un supporto costante e consistente nel tempo.

Terraria sbarca su 3DS, con la sua eccellenza nel campo dei sandbox ma anche alcuni compromessi

Cosa craftiamo oggi?

Un mondo da inventare

Il mondo in cui veniamo proiettati una volta personalizzato il nostro avatar è generato proceduralmente, prevede un ciclo giorno/notte, una serie di creature ostili da cui difendersi, è completamente distruttibile, edificabile e modificabile e ovviamente contiene in sé tutti quei materiali e mezzi che possono essere usati per creare mobili, armi, materiale da costruzione, pozioni e medicinali vari e chi più ne ha più ne metta. Esattamente come in Minecraft, solo che laddove Minecraft è tutto in tre dimensioni, Terraria adotta l'approccio bidimensionale e nella grafica e nel gameplay. Ciò comporta tutta una serie di peculiarità che, insieme a precise scelte di design, lo distaccano come dicevamo dal proprio padre putativo, peculiarità che analizzeremo nel dettaglio non prima però di aver affrontato le basi. Con lo scopo preciso di stimolare la creatività del giocatore, un sandbox game inizia con pochi limiti e poche indicazioni: uno dei difetti principali della versione PC di Terraria era proprio la mancanza di un tutorial, fortunatamente invece presente su console, per quanto si limiti a spiegare esclusivamente le basi. Non ha neanche un obiettivo fisso. Per quanto praticamente tutto deve passare dalla fase di raccolta dei materiali (legno, pietra, minerali e così via), qualche giocatore potrebbe dedicarsi all'esplorazione pura e semplice, qualche altro alla costruzione di una dimora sempre più grande e composita da trasformare poi in un villaggio e poi ancora in una vera e propria città, e qualche altro ancora invece adottare un piglio più da avventuriero e andarsene in giro per dungeon e caverne eliminando nemici e mostruosi boss.

Un mondo da inventare

Crearsi un rifugio è un'operazione necessaria sia per difendersi dalle creature che di notte diventano parecchio aggressive, sia per avere una base nella quale creare gli oggetti più sofisticati, per i quali servono attrezzature particolari quali un banco di lavoro o una fornace: ma si può, e in questo personalmente abbiamo trovato grande godimento, andare ben oltre le necessità di base e sviluppare la propria abitazione sia in larghezza che in altezza, e dotarla di diverse stanze di cui curare anche la componente estetica. Nulla vieta poi di creare più case fino a fondare una sorta di centro abitato, e tutto questo ha impatti concreti sul gameplay: case sufficientemente dotate attraggono diversi personaggi non giocanti ognuno dei quali col proprio ruolo, dal classico negoziante al medico, le transazioni coi quali avvengono con un sistema monetario abbastanza complesso. E le monete si guadagnano, principalmente, ammazzando mostri. Proprio nell'enfasi posta sulla componente adventure e platform sta la principale differenza di Terraria rispetto a Minecraft, vuoi per una precisa volontà dei programmatori, vuoi per l'utilizzo del 2D che ben si presta a situazioni del genere. Il fatto che gli scenari si presentino come quelli di un platform dell'era dei 16 bit è relativo, vista la loro totale modificabilità; più importante è la presenza di veri e propri dungeon, da scoprire magari seguendo un filone di minerale prezioso, dove si nascondono le ricompense più ambite, ma anche le creature più fameliche e i più pericolosi boss. Non esiste una vera e propria storyline, piuttosto una serie di singole storie e obiettivi, per quanto non manchi una premessa interessante: il mondo è composto da diversi scenari ognuno con le sue caratteristiche, tra cui due "oscuri" e uno "buono" che tendono a espandersi ai danni di quelli neutri. Decidere da che parte stare e intervenire in questa sorta di battaglia potrebbe essere ancora un altro approccio a un gioco che è la vera e propria epitome del sandbox.

L'effetto 3D

Non c'è molto di cui parlare visto che è completamente assente. Una scelta tutto sommato comprensibile vista la natura grafica del gioco: inserire il 3D avrebbe forse valorizzato l'estetica contribuendo però, probabilmente, ad alimentare una certa confusione già di fondo presente.

Crafting portatile

Questo in pratica è Terraria, e la versione Nintendo 3DS presenta quasi tutti gli elementi dell'update 1.2 su PC, più qualcuno dell'1.3 con la promessa di aggiornamenti futuri.

Un mondo da inventare

Ovviamente il team di sviluppo ha dovuto adattare in qualche modo il proprio pargolo alla piattaforma e alle sue peculiarità, e purtroppo dobbiamo riportare come i cambiamenti adottati siano praticamente tutti peggiorativi e rendano questa versione, ben lungi dall'essere inguardabile, sicuramente un'alternativa non preferibile all'originale PC, ai fratelli per console da casa e anche alle edizioni per tablet. Iniziamo col mondo di gioco, che ha dimensioni ridotte rispetto alle altre iterazioni. Resta comunque grande e pieno di cose da fare, ma è già una prima cosa in meno. Poi, la grafica. Non che il Nintendo 3DS abbia problemi a gestire un motore che, sebbene dettagliato e colorato, ricorda apposta i grandi classici per 16 bit (anche se si è completamente rinunciato alla stereoscopia e il frame rate è ancorato a 30 fotogrammi al secondo, che diventano 60 su New Nintendo 3DS), ma le dimensioni ridotte dello schermo rendono alcuni elementi, tra cui diverse creature ostili, quasi invisibili, contribuendo a creare una maggiore confusione nell'azione; e se le cose da questo punto di vista migliorano con le versioni XL del portatile Nintendo, non così la gestione dell'interfaccia, che ovviamente ricorre al touch screen. Selezionare i vari elementi col pennino è facile e intuitivo, ma anche qui lo schermo piccolo fa sì che si debba scorrere l'inventario, che può essere molto esteso, per raggiungere l'oggetto desiderato, il che può richiedere diverso tempo. Il touch screen è anche utilizzabile per una modalità di precisione utile per le operazioni più chirurgiche, e cambiare tra una modalità e l'altra pure richiede un po' d'abitudine. Tutto questo può creare una certa confusione e lasciarci vittima dei numerosi nemici presenti, magari mentre si sta effettuando tutta un'altra operazione e non si ha, per esempio, un'arma pronta in mano. Manca anche del tutto la modalità cooperativa online, per qualcuno uno dei principali punti d'attrazione di Terraria, mentre è presente quella in locale, fino a quattro giocatori ognuno dei quali dev'essere però dotato della propria copia del gioco. Invariati infine il sonoro, anch'esso legato agli anni '90, e la buona traduzione in italiano.

Conclusioni

Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (3)
7.4
Il tuo voto

Pur essendo una versione a metà tra la 1.2 e la 1.3, laddove su PC si è arrivati alla 1.5, anche su Nintendo 3DS Terraria è il solito, ottimo sandbox che alcuni preferiscono addirittura a sua maestà Minecraft per via di alcune peculiarità, come l'enfasi maggiore posta su avventura e azione. Purtroppo sul portatile Nintendo si è dovuti venire a qualche compromesso: alcuni, come la maggior confusione dettata dalle ridotte dimensioni e la difficoltà perlomeno iniziale nella gestione dell'inventario, sono comprensibili; altri, quali l'assenza di qualsivoglia elemento online, meno. In ogni caso un ottimo gioco, visto anche il prezzo, che però resta preferibile godersi su altre piattaforme.

PRO

  • Un ottimo sandbox game con le sue peculiarità
  • Tantissime le cose da fare, da creare, da costruire
  • Prezzo onestissimo

CONTRO

  • Una certa confusione nell'azione
  • Assenza totale dell'online
  • In generale una serie di compromessi