Di tanto in tanto è bello tornare ai vecchi e ignoranti fasti degli sparatutto in prima persona, un genere che, pur continuando a riscuotere un notevole successo con alcuni dei brand più famosi (Battlefield, Call Of Duty, Far Cry, Crysis), sembra aver perso un po' di appeal rispetto all'ondata di titoli che avevano invaso i monitor dei PC a cavallo dei due millenni. Ben venga dunque il qui presente E.T. Armies, uno sparatutto la cui valenza va oltre il mondo dei videogame per rappresentare una sorta di "primavera araba", uno dei primi e tangibili frutti dell'accordo siglato nello scorso luglio tra l'Iran e l'ONU, che ha allentato le maglie dell'embargo a cui era stato costretto lo stato attualmente governato da Hassan Rouhani. In terra natia infatti l'opera di Raspina Studio è uscita lo scorso anno, dopo aver raccolto un buon consenso all'E3 del 2013: ora, grazie alla collaborazione del publisher Merge Games e un breve periodo di riscaldamento su Greenlight, è finalmente entrato a far parte della sterminata famiglia di Steam.
Nonostante le poche idee ET Armies risulta gradevole, peccato solo per l'estrema brevità
Una famiglia come tante
Le origini mediorientali del titolo non vengono affatto menzionate, non fosse per il nome degli autori che, proprio come in un film, si auto celebrano nelle sequenze introduttive. Il gioco è invece ambientato in futuro non troppo distante, in cui il pianeta Terra, teatro di violenze e distruzioni sempre più devastanti, è stato oramai abbandonato in favore di altre colonie. Non tutti però sono riusciti ad imbarcarsi alla ricerca di un nuovo domani e chi è rimasto continua a lottare per la supremazia.
Come si capisce facilmente il canovaccio narrativo serve solamente a creare il pretesto per mettere insieme una serie di livelli, poco variegati ma quantomeno coerenti tra loro. La struttura è quella classica che abbiamo imparato a conoscere dai tempi di Doom e di tutti i suoi figli: si procedere lungo corridoi (più o meno mascherati; il percorso da seguire è univoco) solitamente poco popolati, per poi arrivare a delle zone più ampie, una sorta di arene, dove bisogna sterminare le frotte di nemici che ci separano dal livello successivo. In E.T. Armies non ci sono i classici boss di fine livello: vengono sostituiti dalle situazioni di respawn in cui bisogna cercare di sopravvivere per un certo numero di secondi. L'intelligenza artificiale dei nemici è tutt'altro che sopraffina, ma ci si soprassiede volentieri considerando il buon ritmo che l'azione è in grado di proporre. Il problema riguarda semmai la comparsa dei cattivi, che più di qualche volta si materializzano dal nulla davanti agli occhi (o meglio ancora alle spalle) del giocatore creando così delle spiacevoli situazioni di frustrazione. L'interazione è al minimo sindacale: a parte qualche bomba da piazzare in punti ben indicati sulla mappa, non c'è alcuna possibilità di modificare l'ambiente circostante, magari facendo saltare in aria le solitamente immancabili casse di esplosivo. Anche questa lacuna tuttavia si perdona al titolo di Raspina che, come detto, offre una buona dose di divertimento.
Appena iniziato, già finito
Il difetto principale del prodotto è che tutto dura troppo poco: quello che viene venduto come gioco completo è di fatto una sorta di versione dimostrativa, che si riesce a completare in meno di quattro ore.
Sono tre i livelli che compongono l'offerta di E.T. Armies, di cui solamente il primo, pur non essendo propriamente originale, è risultato convincente grazie ad una bella riproduzione di un deserto post-nucleare in perfetto stile Mad Max. Le rimanenti due invece (ossia l'interno di una raffineria e una cittadella) sono invece sciatte, prive di elementi architettonici che possano in qualche modo attirare l'attenzione del giocatore anche per qualche istante. La stessa palette cromatica, così vibrante nella mappa introduttiva, sembra seguire l'onda creativa degli sviluppatori che, dopo un inizio promettente, cade nella mediocrità del trito e ritrito. Anche la varietà di arsenale e nemici è più che limitata. L'armamentario del giocatore prevede una pistola laser con colpi illimitati (di fatto l'unico pregio di questo impreciso e inefficace mezzo di offesa), un mitragliatore e un fucile da cecchino. Le munizioni per questi non si recuperano dai cadaveri dei nemici ma rifornendosi da casse poste solitamente in prossimità dei checkpoint; per utilizzare i fucili con cui ci attaccano gli avversari è necessario sostituire il proprio equipaggiamento con quello lasciato cadere dai cattivi, consapevoli del fatto che in questo caso, per riempire la barra di proiettili, l'unico modo è quello di depredare i corpi a terra. Il computo complessivo delle bocche da fuoco si ferma quindi a cinque unità (non c'è la possibilità di sferrare attacchi corpo a corpo): un valore decisamente troppo basso, soprattutto considerando che nessuna di queste presenta un minimo elemento di originalità. Che dire poi delle forze di opposizione? In questo caso troviamo appena due tipologie di avversari: per la maggior parte del tempo dovremo trasformare in moquette sintetica i corpi d'elite vestiti con una tuta alla Crysis e armati con una mitragliatrice leggera, mentre di tanto in tanto ci capiterà di dover mandare al camposanto dei curiosi tizi dotati di elmo e fucile a pompa che preferiscono sfidare la sorte a petto nudo.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo Windows 7, 8, Windows 10
- Processore 3 GHz
- 6 GB di RAM
- Scheda video AMD Radeon HD 6850 o nVidia GeForce GTX 460
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows XP
- Processore 2 GHz
- 4 GByte RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce 9800 GTX o AMD Radeon HD 5670
- Spazio su disco 4 Gbyte
- Scheda audio compatibile con DirectX 9.0c
Ci pensa Unreal
In ogni caso la realizzazione tecnica, aldilà della mancanza di ispirazione, è di discreto livello: lo standard qualitativo è garantito dall'Unreal Engine che anche in questo caso fa il suo dovere, mettendo a disposizione delle librerie efficaci (per quanto abusate, soprattutto nella sezione audio), non senza qualche sbavatura.
Capita, pur saltuariamente, di rimanere incastrati tra qualche muro, ma il difetto più fastidioso è senz'altro relativo alla precisione del mirino. Succede spesso di essere convinti di colpire un nemico senza che questi venga minimamente toccato dal proiettile: una situazione frustrante soprattutto nelle fasi d'assedio in cui è necessario spazzolare il campo di battaglia nel più breve tempo possibile. Il grado di sfida non è male: già a livello normale ci sono delle situazioni che possono richiedere il caricamento veloce del checkpoint precedente, mentre in quello più elevato la scorza dei nemici si infittisce ulteriormente garantendo anche a chi mastica pane e shooter un confronto interessante. Ci sarebbe anche una modalità multiplayer che non siamo stati in grado di saggiare, avendo avuto a disposizione il titolo con qualche giorno di anticipo rispetto all'uscita. In linea teorica potrebbe rappresentare un valore aggiunto non trascurabile, ma la succitata pochezza dell'arsenale ci lascia pensare che, dopo un primo approccio, il titolo possa rapidamente cadere nel dimenticatoio. L'ultima nota di colore per il bug dei caricamenti: nonostante il titolo salvi in autonomia ad ogni raggiungimento di checkpoint, provando a recuperare il salvataggio dopo aver riavviato il gioco da desktop e selezionando Continua Partita, si viene catapultati alla sequenza finale. Fortunatamente è possibile recuperare il punto da cui ci si era interrotti dall'elenco di livelli, messo sin da subito a disposizione.
Conclusioni
E.T. Armies è, nelle intenzioni del team di sviluppo, come un piatto di amatriciana: semplice e tradizionale, con un gusto che non stanca mai. Uno sparatutto vecchia scuola come non se ne fanno più, che proprio per questo motivo sarà gradito a chi ha qualche primavera in più sul groppone e ai fanatici degli sparatutto in prima persona. Peccato però per l'estrema pochezza contenutistica, che onestamente rende difficile consigliarlo soprattutto al prezzo di 14,99€: a quella cifra è possibile recuperare non solo alcuni capolavori del recente passato, ma anche diverse chicche dei primi anni 2000 (pensiamo a Chrome o Chaser, tanto per citare i primi due che ci vengono in mente) in grado di mettere in serie difficoltà il gioco di Raspina.
PRO
- Azione immediata e coinvolgente
- Buon livello di sfida
- Molto valido il primo livello
CONTRO
- Estremamente breve
- Poca varietà di armi e nemici
- Alcuni bug con il sistema di puntamento