Alcuni anni dopo gli eventi del primo God Eater, emerge una nuova minaccia per i sopravvissuti. I terribili Aragami sono ancora là fuori, fra le macerie di quelle che un tempo erano grandi metropoli, ma l'organizzazione Fenrir deve ora tenere in considerazione anche una misteriosa pioggia rossa, portatrice di malattie mortali.
È proprio per indagare su questo fenomeno che viene formata la squadra Blood, di cui il nostro God Eater fa parte: guerrieri d'élite capaci di utilizzare equipaggiamento di nuova generazione, nella fattispecie God Arc dotati di caratteristiche inedite, per far fronte a qualsiasi situazione. Una volta creato un personaggio, assisteremo al primo, doloroso innesto del dispositivo (che viene legato biologicamente al suo possessore) e dovremo cimentarci con alcune missioni introduttive agli ordini del capitano Julius Visconti; dopodiché starà a noi scoprire le tantissime sfaccettature di un'esperienza che, da buon action survival alla Monster Hunter, punta forte sul numero di missioni e di mostri, sulla personalizzazione delle armi (specie quelle da fuoco) e sulla possibilità di giocare in multiplayer cooperativo (funzionale ma talvolta non stabilissimo, servirebbe un aggiornamento), così da affrontare qualche sfida extra insieme a un team magari affiatato ed esperto, ottenendo ricompense di valore da impiegare nel crafting.
God Eater 2: Rage Burst è un action survival solido e duraturo, benché per alcuni versi datato
Un'impresa da dio
La trama di God Eater 2: Rage Burst fa ampio uso di espedienti narrativi tipicamente nipponici, raccontandoci la storia di alcuni personaggi in particolare attraverso set di missioni esclusive che si sbloccano dopo le prime ore della campagna.
L'uso di stereotipi da parte degli sviluppatori impedisce purtroppo a questo aspetto dell'esperienza di mettersi in luce rispetto a tante altre produzioni caratterizzate dai medesimi toni, ma gli amanti del genere non avranno problemi ad affezionarsi a Ciel e alle sue difficoltà nel relazionarsi con il prossimo, alla positivissima Nana e alla sua improbabile tenuta da combattimento, all'impacciato Romeo e al coraggioso capitano Julius. È davvero un peccato che le loro vicende vengano narrate attraverso dialoghi in inglese recitati in modo pessimo, senza peraltro la possibilità di passare all'audio giapponese. La fortezza semovente dell'unità Blood e altri luoghi, più avanti, funzionano da hub per le missioni: rivolgendoci a una (sexy) operatrice potremo selezionare il nostro obiettivo fra i livelli appartenenti alla storia e quelli extra, scegliere gli eventuali compagni e partire. La complessità degli stage aumenta in modo graduale, presentando un maggior numero di Aragami e mettendoci in situazioni difficili, in cui attaccare un mostro può contemporaneamente esporci ai colpi di un altro, ma da tale fattore vengono completamente esclusi gli scenari, che sono purtroppo sempre gli stessi, desolati, banali, privi del minimo grado di interattività e al contempo pieni di mura invisibili che delimitano i margini di mappe generalmente piccole: il prezzo da pagare per una produzione nata originariamente su PSP e PlayStation Vita, che in occasione del passaggio su PC e home console non ha ovviamente potuto subire modifiche strutturali.
Un extra da non sottovalutare
Acquistando God Eater 2: Rage Burst avremo la possibilità di scaricare gratuitamente God Eater: Resurrection, la remaster del primo episodio della serie. Si tratta di un extra di grande valore, considerato il monte ore necessario per completare questo tipo di giochi e l'importanza di un capitolo introduttivo con cui confrontarsi per un primo impatto meno spigoloso con il franchise. Nella valutazione dell'acquisto va senza dubbio messo in conto anche questo fattore.
Lo spirito del cacciatore
God Eater è la risposta di Bandai Namco a Monster Hunter, dunque è chiaro come il gioco si rifaccia alle meccaniche del blockbuster Capcom, specie per quanto concerne il sistema di combattimento. Il God Arc, l'arma di cui siamo dotati, può assumere tre forme differenti (spada, fucile o scudo) e liberare la propria natura bestiale quando teniamo premuto a lungo il tasto dell'attacco pesante, azzannando letteralmente il nemico per infliggergli danno extra e raccogliere oggetti per il crafting.
Ci sono le tradizionali combo, la possibilità di effettuare scatti laterali (manovra che preferiamo di gran lunga alla parata, durante gli scontri) e finanche attivare spettacolari special che vanno caricate gradualmente, nell'ottica di un albero delle abilità dal chiaro e solido senso di progressione. Per eliminare gli Aragami più forti bisogna necessariamente memorizzarne i pattern di movimento, quindi approfittare dei momenti di vulnerabilità per colpirli nei punti "sensibili", distruggendone a lungo andare la corazza e perseverando finché la battaglia non è vinta. Sparare può essere una tattica valida, ma solo se i nostri compagni si occupano di distrarre il mostro a distanza ravvicinata e se abbiamo modo di recuperare l'energia oscura che alimenta il cannone. Lanciarsi a testa bassa in uno scontro e ignorare le manovre difensive si tradurrà in uno spreco di tempo e di medkit, dunque occhio. Utilizzando i crediti guadagnati in battaglia è possibile acquistare God Arc differenti, ma ogni elemento va attentamente valutato: le spade più grosse o le armi da botta richiedono tempi d'attacco lunghi e non si sposano bene con avversari rapidi e sfuggenti, ad esempio, mentre sul fronte delle armi da fuoco si può optare per fucili che sparano piccoli colpi a raffica o cannoni dalla carica esplosiva. In tale ambito le regolazioni di fino si sprecano, visto che dopo qualche ora potremo accedere a un editor per la personalizzazione dei proiettili che consente di fare davvero di tutto, determinando la forza d'impatto, la curvatura della traiettoria, le implicazioni all'esplosione, gli effetti incendiari o congelanti e tanto altro ancora. È un peccato che ci si ritrovi praticamente da soli ad affrontare questo arduo percorso, visto che il gioco non va oltre i tutorial di base e sperimentare armi e soluzioni richiede un bel po' di tempo, al di là dell'orientarsi all'interno di un'interfaccia che sarebbe potuta essere decisamente più amichevole. Capita dunque di rinunciare a tale ricco substrato in favore di approcci più istintivi: il fatto che portino agli stessi risultati è un limite con cui il gameplay di God Eater 2: Rage Burst deve fare i conti.
L'aspetto tecnico
Il comparto sonoro rappresenta l'elemento più debole nell'offerta tecnica del gioco, anche se per motivi differenti. Dei dialoghi in inglese abbiamo già parlato: recitati male, con voci odiosamente impostate, riescono a far perdere entusiasmo di fronte a vicende peraltro ben poco originali, a situazioni ampiamente stereotipate.
L'accompagnamento musicale, di contro, è molto valido, con brani orchestrali dal grande potenziale: peccato che alcuni di essi vengano ripetuti così tante volte da venire a noia e che la regia non li sfrutti nel migliore dei modi per enfatizzare determinati momenti narrativi. Su PC le regolazioni grafiche sono ben poche, com'era lecito attendersi da una produzione del genere, ma a 1080p e con tutti gli effetti al massimo il titolo di Shift schizza a sessanta frame al secondo senza mai la minima incertezza. Non è però merito di chissà quali sforzi di ottimizzazione, bensì di una modellazione poligonale che paga dazio alle origini del progetto, come detto nato su PSP e PlayStation Vita tre anni or sono: il design dei personaggi è valido, per quanto talvolta fuori luogo nel suo essere così "giapponese", ma si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto di vecchia generazione in termini di texture ed effettistica, mentre le animazioni ci sono sembrate valide. I controlli sono reattivi, sia che si usi il controller (perfettamente supportato e sinceramente consigliato) che il binomio mouse/tastiera, sebbene in quest'ultimo caso la maggior precisione di tiro venga accompagnata da una macchinosità dei movimenti che si manifesta soprattutto durante le situazioni più confuse.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD FX 8320 @ 4 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core 2 Duo E7500, AMD Athlon 64 X2 5600+
- Scheda video: NVIDIA GeForce 9800 GT, AMD Radeon HD 6670
- Memoria: 3 GB di RAM
- Hard disk: 15 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i3 4130, AMD FX 4100
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560, AMD Radeon HD 6850
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 15 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10
Conclusioni
God Eater 2: Rage Burst è un titolo che non riesce a nascondere le sue origini "portatili" né la mancanza di idee innovative rispetto al genere di appartenenza, un gioco che si odia o si ama a seconda di quanto si gradiscano gli action survival alla Monster Hunter. Va però detto che i numeri dell'offerta sono di tutto rispetto, la già corposa campagna principale viene coadiuvata da tantissime missioni secondarie, c'è l'eccellente bonus della remaster God Eater: Resurrection e il multiplayer cooperativo aggiunge un ulteriore elemento di interesse all'esperienza, specie se potete organizzarvi con qualche amico.
PRO
- Tante missioni, tanta personalizzazione
- La remaster del primo God Eater inclusa nel prezzo
- Un action survival solido e consistente...
CONTRO
- ...con tutti i pregi e i difetti del genere
- Ambientazioni spoglie, ripetitive, banali
- Pessimi i dialoghi in inglese