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Apple Watch Series 2

Il nostro giudizio sulla seconda versione dello smartwatch di Apple

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   24/10/2016

Forse ci aspettavamo troppo dagli smartwatch. Forse pensavamo che la nostra vita sarebbe cambiata grazie a un device allacciato al polso. La realtà è che i dispositivi indossabili, così come per certi versi i visori per la realtà virtuale, saranno senza dubbio protagonisti assoluti del nostro futuro tecnologico: la strada però è ancora piuttosto lunga, fatta di miglioramenti che devono passare necessariamente attraverso revisioni e nuovi modelli. E il progresso è tangibile, evidente: nel caso di Apple Watch, la seconda versione del prodotto di Cupertino propone una esperienza sensibilmente migliore e più completa rispetto a quella del predecessore, seppur ancora destinata ad una platea relativamente ristretta. Ecco le nostre impressioni dopo una settimana di uso intenso.

Apple Watch 2 è un prodotto senza dubbio migliore del predecessore con un focus più concreto sul fitness

Più sport e meno fashion

C'è una concreta e sostanziale differenza nella maniera stessa che Apple ha scelto per proporre le prime due generazioni di Apple Watch: se con il primo modello si era spinto verso una discutibile e non troppo fruttuosa associazione con il mondo del fashion, del lusso e dell'alta moda, per la seconda serie fin dalla presentazione durante il keynote di settembre si è capito che l'intenzione della compagnia era quella di virare verso il più concreto ambito dei fitness tracker, non fosse altro se non per il motivo molto semplice che era quella la maniera in cui la maggior parte dell'utenza aveva concepito e utilizzato il device. Scomparso quindi l'improbabile modello in oro da quasi 20.000€, stavolta la versione più costosa diventa l'Edition con cassa in ceramica da 1.519€.

Apple Watch Series 2

Ovviamente tutto quanto appena descritto va oltre ad un semplice discorso di marketing: sono le stesse novità hardware di Apple Watch 2 che contribuiscono in maniera determinante a sostenere questo nuovo approccio, dando quindi vita così ad un prodotto più interessante per gli sportivi e per gli appassionati di fitness. Dal punto di vista del design, non ci sono praticamente differenze rispetto al passato, fatta eccezione per un irrisorio aumento di spessore di 0,9mm: questo significa da un lato che nessuno riuscirà a distinguere il nuovo modello vedendolo al polso, ma dall'altro che viene garantita la continuità estetica e la totale compatibilità con accessori e soprattutto con i cinturini già acquistati. Apple Watch 2 resta quindi uno smartwatch contraddistinto da un aspetto sobrio e pulito, capace di adattarsi all'uso in differenti contesti, sia durante una corsa in mezzo ai prati o il sabato sera per locali. La cassa in alluminio o in acciaio inossidabile offre poi un senso di solidità e robustezza notevole, fondamentale per un prodotto destinato ad un uso quotidiano. Le novità principali di Apple Watch 2 partono dallo schermo: pur essendo lo stesso OLED delle medesime dimensioni e risoluzione del primo modello, con 326 ppi per 272x340 sul 38mm e 312x390 su quello da 48mm, è stata migliorata notevolmente la luminosità del pannello, già comunque più che valida in passato, passata quindi da 450 nit a 1000 nit. La differenza è apprezzabile soprattutto in condizioni di piena luce, dove il nuovo orologio si conferma pienamente leggibile senza alcuno sforzo. Più incisiva è senza dubbio la tanto richiesta resistenza all'acqua dello smartwatch, che rispetta gli standard ISO 22810:2010 ovvero fino a 50 metri di profondità, che non sono certamente pochi. Ciò nonostante Apple consiglia un uso in acque poco profonde e per sport come il nuoto in piscina o in mare, evitando immersioni subacquee o impatti ad alta velocità. Per la maggior parte dell'utenza, questo sarà più che sufficiente per consentire un uso molto più spensierato del proprio Apple Watch anche durante le attività acquatiche.

Un tuffo in acqua

La soluzione scelta dalla casa di Cupertino per proteggere le componenti interne mantenendo attive le funzioni anche in tali condizioni è piuttosto ingegnosa: dato che l'acqua è un ottimo conduttore di elettricità e questo potrebbe essere letto come un input sul touch screen capacitivo, quest'ultimo viene disattivato in tali condizioni. Per riattivarlo è necessario ruotare la Digital Crown, azione che determina anche l'emissione di suoni dallo speaker in maniera tale da liberare dal liquido, attraverso le vibrazioni, l'alloggio dell'altoparlante. Abbiamo provato in prima persona, nella nostra routine di modestissimi nuotatori amatoriali, la funzione di tracking del nuoto in piscina: la precisione del rilevamento è buona, il conteggio delle bracciate piuttosto accurato e i dati raccolti possono senza dubbio fornire un ulteriore stimolo a migliorare le proprie prestazioni.

Apple Watch Series 2
Apple Watch Series 2

Detto questo, è evidente come Apple Watch 2 sia adattato, e non pensato in prima battuta per questo genere di situazioni: i touch screen non si prestano molto bene alle condizioni di tracking in acqua, e infatti la maggior parte dei dispositivi di questo tipo usano bottoni fisici. La necessità poi di sbloccare il device per poter avere accesso all'interfaccia rende il processo un po' troppo macchinoso per chi abbia qualche ambizione maggiore rispetto al semplice nuotatore "della domenica". A confermare il maggiore agio dello smartwatch sulla terraferma c'è l'inclusione, altra novità di questa versione, del GPS integrato: una caratteristica che consente finalmente di "slegare" l'Apple Watch dall'accoppiata obbligata con iPhone per il rilevamento dell'attività fisica, in maniera tale da garantire la possibilità di uscire a fare una corsa lasciando il cellulare a casa mantenendo la sicurezza di un tracking preciso e dettagliato di percorso e velocità. Ovviamente una volta rientrati, i dati vengono trasferiti e sincronizzati in maniera tale da poterli consultare con maggiore completezza di particolari sullo smartphone. Ma Apple Watch 2 non sarebbe una vera nuova generazione se non portasse con sé anche un rinnovato processore: l'S2 è infatti un SoC dual-core che Apple dichiara essere il 50% più potente e veloce dell'S1. Il miglioramento nelle prestazioni è in effetti tangibile, e la fluidità evidentemente maggiore, seppur non enormemente distante da quanto visto sulla prima generazione dello smartwatch: in questo senso l'esperienza d'uso con il nuovo device è analoga, ovvero più efficace nell'uso "passivo" della ricezione di notifiche e messaggi piuttosto che nello sfruttamento diretto delle applicazioni. Certamente ci sono delle eccezioni, con alcuni programmi che effettivamente sono stati ben adattati all'ambiente dell'Apple Watch e alle restrizioni inevitabili legate alle dimensioni del display. Oltre a quelle dedicate al fitness, come Runkeeper e Runtastic, ci sono soluzioni effettivamente utili come CalConvert, che pone rimedio all'assenza di una calcolatrice stock, o Parcel per tenere traccia delle spedizioni, o Shazam, o Facebook Messenger che permette di rispondere ai messaggi direttamente dal polso. Anche esperienze difficilmente condensabili in uno schermo così piccolo possono dare qualche soddisfazione, vedi Instagram, Euronews per le notizie o l'ottimo Outlook per le mail. L'autonomia di questo nuovo modello è in buona parte analoga a quella del predecessore, sebbene sia largamente influenzabile sulla base delle funzioni utilizzate: per esempio nell'uso normale, non particolarmente intensivo, è possibile superare ampiamente il giorno intero di durata della batteria. Ma nel caso in cui entri in gioco il GPS, si è destinati a veder molto rapidamente diminuire la percentuale di carica residua.

L'importanza di WatchOS 3

Al di là delle caratteristiche aggiuntive di Apple Watch 2, ciò che ha senza dubbio contribuito in maniera fondamentale al miglioramento dell'esperienza d'uso con lo smartwatch di Apple è il nuovo WatchOS 3. La terza versione del sistema operativo è infatti quella della maturità, capace di rendere il device anzitutto più rapido e reattivo, ma anche di modificare alcune delle scelte di design dell'interfaccia che si erano rivelate poco felici. Tra le più rilevanti c'è senza dubbio la rimozione della lista contatti legata in passato al Tasto Laterale, la cui pressione ora richiama invece il dock in cui sono raccolte le app preferite e quelle usate più recentemente: ciò consente il loro accesso con tempistiche molto più rapide, riducendo di una buona fetta i lunghi tempi di attesa che in precedenza erano necessari per lanciarle.

Apple Watch Series 2

Assolutamente apprezzata anche la decisione di eliminare interamente la quasi inutile sezione Sguardi, a cui si accedeva con uno slide verso l'alto: ora tale gesto richiama invece a un pannello di controllo per funzioni come la modalità aereo, la modalità silenziosa, la percentuale di batteria e la possibilità di far suonare il proprio iPhone per poterlo trovare più facilmente. Per il resto, Apple Watch 2 conferma tutte le caratteristiche e capacità offerte dalla prima generazione, come il sensore che rileva il battito cardiaco, il Taptic feedback che segnala le notifiche con una leggera vibrazione sul polso, la possibilità di scegliere un gran numero di quadranti da personalizzare ulteriormente per quanto riguarda colori, funzioni e complicazioni. La gestione dell'orologio passa per la maggior parte attraverso l'apposita app su iPhone, in realtà piuttosto pesante e decisamente migliorabile per quanto riguarda semplicità d'uso e intuitività. Per quanto riguarda il prezzo, si parte da 439€ e 469€ rispettivamente per i quadranti da 38mm e 42mm nella più economica versione in alluminio con cinturino Sport. Per chi non avesse bisogno del GPS e della resistenza all'acqua, Apple ha scelto di riproporre anche il primo modello aggiornando il processore, e in tal caso si scende a 339€/369€. Apple Watch 2 è quindi un tangibile passo in avanti per quanto riguarda la linea di device indossabili della casa di Cupertino, con un miglioramento delle prestazioni e nuove caratteristiche che indirizzano il prodotto verso un più sensato ambito fitness. All'interno di un mercato che ancora non ha trovato un focus ben preciso e una killer application capace di rendere gli smartwatch realmente interessanti al grande pubblico, la proposta di Apple rimane quindi una tra le più solide, versatili, concrete e appetibili, sebbene offerta a un prezzo senza dubbio impegnativo.