Sotto diversi aspetti LEGO City Undercover ha rappresentato un'esclusiva geniale per Wii U, portando su questa un'interpretazione tutta particolare, in perfetto stile LEGO, dell'action game a mondo aperto sullo stile di Grand Theft Auto (in un senso molto allargato), genere notoriamente piuttosto distante dal catalogo delle console Nintendo. A distanza di quattro anni, il titolo arriva anche su altre piattaforme ed è una cosa positiva, considerando la bontà del gioco in questione e le sue particolarità.
Warner Bros. ha legato il successo dei suoi videogiochi LEGO a partnership con nomi importanti, solitamente appartenenti all'ambito cinematografico, proponendo dunque interpretazioni a tema "costruttivo" di serie e personaggi ben noti in altri campi, da Star Wars ai super-eroi Marvel e DC Comics. La particolarità di LEGO City Undercover è invece il suo essere slegato da questo concetto, essendo basato proprio sull'universo dei giocattoli e proponendo dunque una storia e un mondo di riferimento libero da legami con licenze consolidate. Questo non significa aver perso il tipico slancio umoristico e la verve da parodia, anzi l'occasione è stata colta da Traveller's Tale per mettere insieme uno zibaldone di citazioni, da quelle esplicitamente tratte da film e telefilm polizieschi a quelle implicitamente legate alla parodia dell'action game a mondo aperto ed ambientazione criminale le cui meccaniche vengono qui riprese, smontate e rimontate per applicarle al tipico spirito LEGO. Si tratta, insomma, di un titolo importante nell'ecosistema dei mattoncini da costruzione, perché dimostra come la struttura di gioco abbia una sua validità a prescindere dai vari nomi importanti a cui viene solitamente associata, di volta in volta.
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Città di mattoncini
Anche Undercover rientra perfettamente nel canone classico dei giochi LEGO, per cui chi ha già provato uno qualsiasi dei capitoli usciti in precedenza avrà già un'idea piuttosto chiara del suo funzionamento. Si tratta di un action adventure che prevede fasi di azione e un gran numero di enigmi di varia portata, incentrati su meccaniche che hanno a che fare con le costruzioni e quindi sulla distruzione e ricomposizione di elementi di scenario o sullo sfruttamento di abilità diverse per personaggi differenti (in questo caso legate a costumi diversi per lo stesso protagonista).
L'elemento distintivo, in questo caso, è fornito dalla presenza di un vasto mondo liberamente esplorabile, che espande in maniera esponenziale le possibilità di esplorazione e interazione con lo scenario e i personaggi, consentendo anche di utilizzare un'ampia varietà di veicoli tratti dalla tradizione LEGO. Non è l'unico capitolo a presentare una soluzione del genere, che è condivisa dal quasi contemporaneo LEGO Marvel Super Heroes, ma mentre la New York di quest'ultimo sembrava più un enorme scenario in grado di spettacolarizzare e dare più libero sfogo ai poteri dei super-eroi, in questo caso LEGO City appare come un'ambientazione più densa e vivida, maggiormente coesa e ricca di segreti, missioni secondarie e centinaia di elementi collezionabili, sebbene non manchi anche in questo caso una vera e propria struttura a livelli che scandisce la progressione nella storia, inframmezzata dalle scorribande all'interno di questo grande sandbox fatto di mattoncini. Su storia e dettagli del gioco rimandiamo alla medesima recensione della versione Wii U cui abbiamo fatto riferimento in precedenza, perché sostanzialmente non è cambiato nulla da quella a queste nuove versioni, mentre facciamo il punto sulle novità introdotte.
Double Chase
Dopo quattro anni e un passaggi semi-generazionale poteva essere l'occasione di un profondo rinnovamento per LEGO City Undercover, cosa che in effetti non è avvenuta. I contenuti di gioco sono esattamente gli stessi dell'originale, con l'aggiunta di una modalità multiplayer cooperativa che costituiva in effetti una grossa mancanza su Wii U, essendo un elemento fondamentale dell'intera serie LEGO. È ora possibile far entrare in gioco un secondo personaggio in qualsiasi momento, con una semplice meccanica drop-in/drop-out, anche se l'implementazione appare estremamente semplificata: il nuovo personaggio non è altro che un clone di Chase con colori sfalsati e la sua collocazione non trova una giustificazione particolare nella storia e nelle situazioni del gioco.
Le missioni e gli enigmi sono gli stessi della versione originale, pertanto non c'è una struttura pensata effettivamente per il gioco multiplayer cooperativo, che allarga in questo modo il divertimento a due giocatori nel senso più basilare, senza soluzioni studiate in maniera specifica. Trattandosi di un prodotto rivolto a un pubblico allargato, tuttavia, rappresenta un'aggiunta particolarmente gradita per le classiche dinamiche familiari di gioco genitori-figli o tra più bambini. Da notare che la versione Switch, qui recensita, richiede due controller "completi" per far partire il multiplayer, ovvero non è compatibile con l'utilizzo dei due Joy-Con come coppia di mini-controller. Da buona esclusiva Wii U, la versione originale era fortemente incentrata sull'uso del GamePad, che in effetti compare ancora nel gioco come dispositivo speciale fornito a Chase, e nel passaggio alle altre console è scomparsa la caratteristica del doppio schermo con una buona riorganizzazione dell'interfaccia che ha reso tutto più fluido e comodo, sebbene ovviamente meno particolare. A tale proposito, si nota la totale mancanza di utilizzo dei sensori di movimento di Switch: nonostante le situazioni di gioco siano state trasposte direttamente da Wii U e potessero dunque in alcuni casi sfruttare accelerometro e giroscopio anche sulla nuova console Nintendo, gli sviluppatori hanno deciso per un utilizzo esclusivo degli stick analogici.
Strade ripulite
Il gioco è stato ovviamente tirato a lucido e appare ora più consono agli standard di PC, PlayStation 4, Switch e Xbox One anche se la distanza dalla sua versione originale non è abissale. La risoluzione è stata portata a 1080p e l'arricchimento di elementi sullo schermo è visibile con un incremento generale dei dettagli e inquadrature di più ampio respiro che restituiscono un'immagine più vivace e movimentata di LEGO City, ma certo non possiamo aspettarci che questo rappresenti una sorta di benchmark sugli hardware più moderni.
Il lavoro svolto per rendere attuale un gioco di quattro anni fa uscito su una console dalle caratteristiche più basse è visibile e LEGO City Undercover risulta perfettamente godibile in queste nuove versioni, ma essendo rivenduto praticamente a prezzo pieno sarebbe stato apprezzabile un impegno aggiuntivo, volto magari alla soluzione di un paio di problemi che affliggevano già l'originale tra fluidità e tempi di caricamento. Permangono vari cali di frame-rate ben visibili nelle sezioni a mondo aperto, che su Switch risultano più frequenti in versione portatile, segno di un adattamento non semplice del codice originale visto che la mole poligonale non dovrebbe essere gravosa per gli hardware. Ridotti, ma comunque ancora sensibilmente presenti, anche i lunghi caricamenti nei passaggi da esterni a interni e viceversa, anche se nel vasto sandbox all'aperto il gioco scorre senza interruzioni. Per chi ha giocato all'originale su Wii U non ci sono ovviamente motivi sufficienti per prendere in considerazione una nuova immersione in LEGO City, visto che i contenuti sono identici al di là del multiplayer e delle modifiche tecniche apportate, che comunque non stravolgono l'aspetto e l'esperienza del gioco uscito nel 2013. Si conferma inoltre l'ottima localizzazione in italiano, sia per quanto riguarda i testi che i dialoghi, particolare da tenere in considerazione visto che non tutti i giochi LEGO ne sono provvisti.
Conclusioni
LEGO City Undercover meritava di essere messo a disposizione di un pubblico più ampio, rappresentando l'accezione più particolare dell'universo videoludico LEGO vista finora. Libero da qualsiasi fardello legato a licenze altisonanti, questo capitolo dimostra come le meccaniche di gioco elaborate da Traveller's Tales abbiano raggiunto una maturità importante e possano sorreggere una storia completamente inedita e ambientata proprio nell'universo delle costruzioni, che in effetti offre ampie possibilità di approfondimento. L'occasione è stata ben sfruttata per prendere un po' in giro sia il crime action televisivo e cinematografico che quello videoludico, rendendo ancora più godibili le scorribande per le strade di LEGO City. Al di là dell'aggiunta del multiplayer, comunque piuttosto semplicistica, il lavoro di adattamento avrebbe potuto essere più profondo, visto anche il prezzo a cui viene venduto.
PRO
- Ottima fusione tra mondo aperto e dinamiche LEGO
- Il solito umorismo appare qui anche più libero
- Multiplayer apprezzabile, specialmente in contesti familiari
CONTRO
- Nessuna modifica ai contenuti originali
- Adattamento tecnico un po' superficiale tra frame-rate instabile e caricamenti