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Erano meglio le 500 lire

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers arriva su Switch tra mille dubbi e noi abbiamo cercato di trovare una risposta tra un hadoken e un calcio in faccia

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   24/05/2017
Ultra Street Fighter II: The Final Challengers
Ultra Street Fighter II: The Final Challengers
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Per un appassionato di picchiaduro il nome Capcom ha assunto una dualità impensabile fino a qualche anno fa. Da una parte la leggendaria casa nipponica è ad oggi forse quella che supporta maggiormente la sua scena competitiva, coltivando i migliori giocatori del mondo con tornei ben organizzati, premi in denaro notevoli e un degno supporto al suo titolo di punta nel genere. L'altra faccia della casa si è però oscurata dopo una serie di politiche commerciali poco furbe, una spiacevole tendenza a speculare sui suoi marchi storici, nonostante con Resident Evil 7 abbia fatto oggettivamente un bel lavoro, e uno sfruttamento dei suoi nomi principali per "fare cassa" che, seppur sensato in tempi di magra, risulta alle volte alquanto degradante. Che la si ami o la si odi, comunque, Capcom rimane sinonimo di picchiaduro, in quanto casa che il genere lo ha praticamente creato. E proprio il gioco da cui è nato tutto è stato forse quello che ha visto in assoluto più riedizioni nella libreria della casa, tanto da non essere sparito nemmeno in questa generazione di console. L'ultimo "Street Fighter II" ad arrivare sul mercato non è però diffuso su ogni piattaforma possibile e immaginabile: si chiama Ultra Street Fighter II, è al momento un'esclusiva Nintendo Switch ed è stato presentato dal buon Yoshinori Ono come "la versione definitiva del gioco". Noi, che ovviamente siamo cinici nell'anima, abbiamo pensato bene di mettere alla prova le sue parole buttandoci per qualche giorno sul titolo, e oggi vi diremo se effettivamente per gli amanti di questo classico è il caso di passare alla console ibrida di Nintendo o meno.

Ultra Street Fighter II è davvero la versione definitiva del capostipite dei picchiaduro?

Polemica Marziale

Partiamo dalle prime polemiche legate a questo "port", visto che Ultra Street Fighter II altro non è che la trasposizione di Super Street Fighter II Turbo HD Remix, un remake risalente al 2009, noto per esser stato ridisegnato da Udon Entertainment. Già questa scelta ha scatenato qualche critica, perché, oltre ad essere un lavoro piuttosto vecchio, HD Remix viene da sempre criticato per la qualità altalenante della sua grafica, piacevole nelle schermate fisse ma tutt'altro che una bomba in movimento.

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Non solo, molti appassionati considerano la versione realmente definitiva del gioco la Super Turbo - non proprio facilissima da trovare - e si aspettavano quindi di vedere un remake di quella dopo così tanto tempo; Capcom è stata dunque attaccata per essersi seduta sugli allori e aver semplicemente fatto un copia incolla vecchio stile. La verità, tuttavia, è ben diversa: vero che dal punto di vista grafico non è stato fatto nulla, ma Ultra Street Fighter II non è HD Remix in tutto e per tutto, anzi, contiene dei sensibili cambiamenti al sistema, che lo rendono un titolo differente dal suo predecessore. Non stiamo parlando di contenuti, bensì di meccaniche: lo Street Fighter II per Switch permette di sfuggire dalle prese, una cosa assente dai titoli originali che cambia completamente gli equilibri del gioco, eliminando svariate opzioni offensive da tanti personaggi. Come se questo non bastasse, il titolo contiene dei cambiamenti significativi anche al bilanciamento di alcuni combattenti, che ridimensionano lo strapotere di alcuni e ne migliorano altri. Insomma, Capcom su questo prodotto ha effettivamente messo le mani, evitando il port secco e tentando in effetti di rimaneggiare il sistema di combattimento; gli scontri sono ad esempio più lenti rispetto a quelli di HD Remix (e del velocissimo Super Turbo), e l'esecuzione delle mosse è leggermente semplificata. È stato praticamente riavvicinato agli Street Fighter moderni, anche se solo marginalmente.

Il vecchio conio

La prima critica al gioco muore quindi sul nascere, perché il remake è modificato al punto da mutare parte degli equilibri interni del sistema. I problemi però permangono, e sono ben altri. Per capire il primo bisogna proprio tornare sul lavoro di bilanciamento, che è sì difficile da valutare al momento, ma presenta sviste abbastanza impressionanti: Akuma - personaggio bandito dalla maggior parte dei tornei - è rimasto quasi invariato e risulta sempre assolutamente devastante; molti guerrieri indeboliti dai cambiamenti alle prese non hanno ricevuto miglioramenti in grado di rimetterli al livello di altri; infine i nuovi personaggi inseriti non sembrano aver migliorato poi molto la varietà del roster.

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In particolare questi due, Evil Ryu e Violent Ken, sono semplici varianti degli "shoto classici" (ed Evil Ryu è pericolosamente vicino ad Akuma in quanto ad efficacia), quindi non personaggi ridisegnati, ma puri reskin con modifiche marginali dei soliti Ryu e Ken. Un tipico esempio di massimo risultato con il minimo sforzo, senza nemmeno dover richiamare Udon a disegnare qualcun altro. Certo, va detto che le modifiche al bilanciamento verranno completamente ignorate dal grosso del pubblico, ben poco interessato all'equilibrio del gioco, ma per l'utenza meno esperta c'è un'altra magagna non ignorabile: il prezzo. Ultra Street Fighter II costa quaranta euro, una mazzata per un titolo di quest'età, e del tutto ingiustificata se si contano gli extra contenuti in questa edizione. La possibilità di ricolorare i personaggi? Carina, ma roba davvero da poco. La galleria di artwork? Insignificante. La possibilità di giocare in cooperativa contro la CPU? Anche questa trascurabile. Persino le tante difficoltà inserite nel classico arcade mode valgono pochino, perché si parla di programmazione delle intelligenze artificiali basilare: l'avversario al massimo livello di sfida non reagisce come farebbe un umano, si limita a rispondere automaticamente a certi input, e risulta pertanto battibile non appena si comprende a quale azione corrisponde una reazione. Detta senza giri di parole... si sono sforzati il minimo anche qui.

La via dell'hado è una scorciatoia

L'unica novità vera è pertanto rappresentata dalla modalità Way of the Hado, che però è davvero di una mestizia rara. No, non ci si può girare attorno, perché è un contentino che sfrutta i motion control di Switch in una sorta di minigioco arcade in cui - nei panni di Ryu - si eliminano agenti di Shadaloo a forza di Hadoken, Shoryuken e Tatsumaki Senpukyaku (potete pure urlare "attackensplugen", vi capiamo); solo che finché queste mosse vengono eseguite nel tutorial tutto funziona benino, non appena vanno invece applicate insieme nel gioco vero e proprio tutto si mescola malamente, ed è difficilissimo far partire la mossa desiderata.

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Per la cronaca, la colpa è solo di Ultra Street Fighter, dato che i Joy-Con Switch sono più che precisi: basta testare ARMS una trentina di secondi per accorgersene. L'unica cosa che non abbiamo potuto provare a dovere, purtroppo, è l'online, ancora inattivo al momento della nostra recensione (verrà attivato al lancio con una patch). Ora, sarà sicuramente una modalità classica con partite classificate e non, ed è davvero difficile aspettarsi un disastro al lancio, vista l'età del gioco coinvolto e la mole tutt'altro che enorme di dati da tenere in considerazione durante le partite, quindi per la valutazione abbiamo deciso di partire dall'assunto che tutto funzioni a dovere. In caso di problemi la situazione sarebbe gravissima, poiché presi in esame i contenuti appena descritti il gioco vive praticamente solo di online e pura nostalgia. E sia chiaro, Street Fighter II è ancora un classico senza tempo. Sarà semplice rispetto ai picchiaduro odierni, sarà limitato, sarà vecchio e visivamente crudo, ma ha sempre un fascino incredibile, e la possibilità di riattivare sonoro e grafica originali sono un facile modo per riaccendere quella fiamma che bruciava ai bei vecchi tempi dei cabinati. Però è in pratica solo la qualità del gioco su cui questo remake si basa a sorreggere l'intero pacchetto; il resto, obiettivamente, ci ha convinto poco.

Conclusioni

Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (13)
8.2
Il tuo voto

Street Fighter II era e rimane un classico immortale, e indipendentemente dall'anno rivederlo su una nuova piattaforma fa sempre un gran piacere. Ultra Street Fighter II però vive un po' troppo del fascino del titolo su cui è basato, perché non ci è sembrato tanto una sua versione definitiva, quanto un lavoro abbastanza affrettato, con modalità extra di poco conto e modifiche al bilanciamento e ai sistemi che ci lasciano perplessi. Il prezzo di quaranta euro non aiuta, specie se si considera che ci sono in commercio picchiaduro sensibilmente più moderni e validi a prezzi simili o più bassi. Non possiamo bocciare il progetto, perché resta comunque spassoso e valido nel complesso, ma Capcom deve fare molto più di questo per sorprenderci.

PRO

  • Street Fighter II rimane un classico divertentissimo
  • La portabilità di Switch è una manna per un gioco simile

CONTRO

  • Modifiche al gameplay e al bilanciamento discutibili
  • I nuovi contenuti sono a dir poco trascurabili
  • Prezzo elevato