Gigabyte arricchisce la linea notebook gaming con un modello di fascia alta che curiosamente non rientra nell'egida del brand Aorus, ma non per questo rinuncia a carattersitche di assoluto livello che gli permettono di inserirsi tra i portatili a cui un giocatore con esigenze di mobilità dovrebbe prestare attenzione.
Il monitor, un punto di forza
Si tratta del P57X v7, un 17" che si pone l'obbiettivo (raggiungendolo) di essere un vero e proprio desktop replacement e che forse, anche questo motivo, deve sacrificare qualche centimetro sul piatto della trasportabilità: le dimensioni sono di 420x290x28,6 mm. Partendo con la consueta ispezione degli esterni si capisce uno dei motivi per cui non sia stato promosso nella famiglia Aorus: la scocca è infatti completamente in plastica che, per quanto di buona qualità è naturalmente un materiale meno pregiato dell'acciaio che abbiamo visto utilizzato ad esempio nell'X7 da noi provato qualche mese fa e che viene però venduto a un prezzo più elevato. Le linee sono sobrie: l'unico vezzo che si son concessi i designer riguarda due piccoli triangoli in corrispondenza delle cerniere. Queste ultime continuano a non convincere pienamente dal punto di vista estetico, risultando nondimeno molto robuste ed efficaci nel delicato compito di mantenere in posizione lo schermo. Come detto si tratta di un esemplare da 17,3" di pregevole fattura: dotato di teconologia IPS, presenta una risoluzione massima QHD (ossia 2560x1440 pixel) ed un refresh rate di ben 120Hz, una vera chicca che non molti competitor riescono ad offrire. Purtroppo manca la tecnologia G-SYNC di NVIDIA, a cui si è rinunciato probabilmente in un'ottica di contenimento dei costi. Un plauso all'azienda di Taiwan, tra le prime ad accogliere le tante richieste degli utenti che, anche su queste pagine, desideravano una soluzione intermedia tra il troppo impegnativo 4K e il consueto FullHD. L'assenza di fenomeni di backlight bleeding è sicuramente uno dei punti di forza del pannello, così come il tempo di risposta grey-to-grey che si attesa sui 5ms, valore ottimale per le sessioni di gioco. La resa cromatica però non ci è sembrata così vivida come in altri schermi IPS provati in passato. Superfluo ricordare la presenza di una webcam, optional praticamente obbligatorio in qualsiasi dispositivo mobile: nel nostro caso riesce a catturare immagini in alta definzione.
Analisi esterni
La zona della tastiera è l'unico altro punto dove i progettisti hanno osato rompere gli schemi, purtroppo in modo non molto felice: i profili arancioni che corrono lungo i bordi e che dovrebbero sottolineare la vocazione gaming del P57 sembrano essere messi un po' forzatamente e soprattutto cozzano con la linea seriosa. Subito sotto il monitor, al centro, c'è il pulsante di accensione a forma di diamante, circondato dalle griglie per l'ingresso d'aria fresca. Un plauso al confort della tastiera, raggiunto grazie sia ad una buona spaziatura tra i pulsanti (la digitazione è favorita dalla retroilluminazione a LED bianchi) sia soprattutto ad un generoso poggiapolsi che garantisce un'eccellente ergonomia durante la scrittura e le sessioni di gioco prolungate. La posizione del touchpad, leggermente spostata sulla sinistra, è ottima e non si attiva accidentalmente con il palmo della mano mancina, rischio che è spesso in agguato in queste situazioni. Sul lato sinistro torviamo i due jack per ingresso e uscita audio, un comodo lettore di memorie SD, due prese USB 3.0 e una RJ45 per le connessioni di rete. Sul retro, a parte le feritoie per i flussi d'aria, non c'è nulla: una scelta di progettazione ben precisa che evita che alcune connessioni possano essere forzate quando si poggia il notebook sulle ginocchia, ipotesi peraltro abbastanza remota. Elemento di attenzione quando si lavora a cavo: se la presa elettrica si trova alla sinistra del notebook si corre il rischio di coprire parzialmente le grate con il filo della corrente. Sulla destra, oltre all'ingresso per l'alimentatore, c'è il corredo di uscite video che comprende un'evitabilissima VGA, una ben più gradita HDMI 2.0 (altro tocco di classe della produzione Gigabyte) e una miniDisplayPort. A queste si aggiunge un ingresso USB 3.1 Type-C, mentre purtroppo manca all'appello la connettività Thunderbolt che la tecnologia Intel avrebbe permesso. Un'ultima e gradita sorpresa si trova nel profilo anteriore, dove è ospitata un'unità ottica DVD: è possibile però optare anche per un masterizzatore Blu-ray. Comunque, considerando il trend che vede questo tipo di device sempre meno presenti sui prodotti di fascia alta, non possiamo che apprezzare la scelta di Gigabyte.
Analisi interni
Passiamo ora ad analizzare cosa si cela sotto il cofano di questo interessante notebook: per la sezione CPU i tecnici hanno fatto affidamento sul processore Intel Core i7-7700HQ che si trova nella parte molto alta della classifica tra le unità più performanti della casa di Santa Clara. Dotato di 4 core fisici (che diventano 8 con la teconolgia multi-thread), dispone di una frequenza base di 2.8GHz che col Turbo Boost possono salire sino a 3,8GHz (in scenari single core) o a 3,4GHz (se vengono utilizzati tutti e quattro). Non manca l'IGP 630 che, a differenza di altre volte, è rimasto abilitato, permettendone così l'alternanza con la GeForce GTX 1070 di NVIDIA, il mostriciattolo a cui è deputato il lavoro in ambito gaming. Dotata di 8 Gbyte di GDDR5 dedicata, questa GPU presenta 2048 CUDA Cores (addirittura di più rispetto alla controparte desktop) con un clock rate che, nelle impostazioni standard, è pari a 1443 MHz: tuttavia grazie all'utility dedicata, Smart Manager, è possibile portare questo valore a 1533 Mhz, naturalmente mettendo come contrappeso un bel po' di decibel dovuti all'incremento del regime di rotazione delle ventole. Abbiamo già ampiamente tessuto le lodi della nuova tecnologia Pascal che sembra aver trovato il suo ambiente ideale proprio in ambito portatile: non resta che verificarne le capacità elaborative alla risoluzione QuadHD, più impegnativa di circa un 30% rispetto alla classica FullHD in cui l'abbiamo vista comportarsi più che egregiamente. La memoria installata è del tipo DDR4 a 2400 Mhz e se ne contanto 16 Gbyte, il quantitativo ideale in ogni condizione. Per il sottosistema storage si è optato per la consueta soluzione doppia: da un lato c'è il veloce SSD marchiato Plextor che sfrutta la connessione M.2 PCIExpress 3 Gen4 per garantire un transfer-rate pari a 2000 Mbyte/sec. I 256 Gbyte di capacità certo sono sufficienti per il sistema operativo e qualche videogame, mentre per tutto il resto ci si può rivolgere alla tradizionale unità meccanica che nel nostro sample era di un 1 Tbyte, quantità che sarà sicuramente raddoppiata per il mercato retail. Qualora anche questa non dovesse bastare è importante notare che, senza dover per forza smontare l'intero sistema, si può aggiungere un secondo HDD da 2,5", sacrificando in questo caso però il lettore DVD. Molto utile perché l'operazione è tool-less e supporta la tecnologia hot-swap. Parlando di connettività il P57 non si fa mancare nulla: le connessioni WiFi (del tipo ac) e quella Bluetooth 4.1 sono affidate all'ottimo modulo di Intel 8260, mentre la Gigabit LAN 10/100/1000 è governata da un chipset Realtek.
Dotazione software
Fortunatamente Gigabyte non ha appesantito il sistema con tante ed inutili suite di cui a volte non ci si accorge nemmeno dell'esistenza, ma ha preferito concentrarsi su poche utility peraltro molto leggere. La parte da leone è interpretata da quelle proprietarie, contraddistinte dal prefisso Smart. SmartUSB permette di realizzare un backup dei dati più significativi del sistema su dispositivo rimovibile; Smart Update completa una verifica delle ultime versioni di bios e driver: come spesso capita però meglio non affidarsi ciecamente alle indicazioni del programma perché gli aggiornamenti software non vengono recuperati dal sito del produttore ma da quelli caricati dall'azienda sui propri server che non sempre sono aggiornati con puntualità. Smart Manager è invece l'utilità più interessante perché regola diversi aspetti del portatile: dall'attivazione di Bluetooth, WiFi e trackpad, alla luminosità dello schermo. Le voci più importanti riguardano la velocità di rotazione delle ventole che, in modalità quiet, sono davvero inudibili: già al livello di default però si fanno sentire, per non parlare poi della rumorosità, difficilmente sostenibile, qualora si decida di impostare il profilo più aggressivo, destinato al gaming. A differenza dei modelli Aorus nel P57 non è possibile agire sulle frequenze di clock della CPU, ma ci sono comunque 5 profili per la scheda video che, nella modalità più spinta, è impostata con un base clock di circa 100 Mhz in più rispetto ai valori reference. Completano il corredo software l'utility per la Webcam (Amcap), quella per la gestione delle connessioni ethernet (LAN Optimizer) e ovviamente la suite XSplit Gamecaster per mostrare il proprio faccione mentre si trasmettono le partite in streaming. Il sistema operativo preinstallato è Windows 10 Home.
Benchmark
Valutiamo ora le prestazioni della nostra bestiola in scenari particolarmente impegnativi. Abbiamo impostato tutti i dettagli al massimo (AntiAliasing compreso) alla risoluzione nativa del monitor. Siamo partiti con un titolo molto un po' agée, ma comunque ancora impegnativo, ossia Lords Of The Fallen: in questo caso il frame rate massimo dell'action di Deck13 è di 60 fps e il P57 non ha avuto nessuna difficoltà ad impattarli costantemente. Riavvolgendo rapidamente il nastro siamo passati all'imprescindibile The Witcher 3, una bella gatta da pelare anche per molti sistemi desktop. Ancora una volta il notebook di Gigabyte si è comportato splendidamente perché è riuscito a restituire un valore medio di fotogrammi al secondo pari a 54. Abbiamo poi lanciato Doom, più per dovere di cronaca che per pesantezza dell'engine id Tech 6: con le librerie Vulkan non siamo mai scesi sotto gli 80 fps. Non ci siamo fatti mancare nemmeno l'ultimo tactical shooter di Ubisoft: Ghost Recon Wildlands è davvero impegnativo e difatti il contatore si è fermato a 41 frame al secondo, un valore che comunque permette ancora una buona giocabilità. Chiudiamo la carrellata con Crysis 3: passano gli anni ma continua ad essere molto impegnativo l'FPS di EA, che il P57 elabora con una media di 59 fps. Il notebook di Gigabyte è "caricato", come direbbero i colleghi d'oltreoceano, con componentistica di primissimo livello e riesce perfettamente nel compito di sostituirsi ad un computer fisso. Le doti negli scenari gaming sono eccellenti, e si possono misurare alcuni lievi cali solo con i titoli più recenti ed impegnativi, come abbiamo dimostrato poco sopra. Una considerazione: la densità di punti per pollice è talmente elevata che è meno forte la necessità dei filtri AntiAliasing (quantomeno di quelli più spinti). Disattivandoli si possono ottenere significativi benefici in termini di performance senza che la qualità visiva ne risenta drasticamente.
Prove di utilizzo
La batteria, un'unità a 76Watt, garantisce un'autonomia prossima alle 3 ore e mezza in scenari di utilizzo leggeri, come videoscrittura e navigazione web: in questi casi la luminosità del pannello scende al 45%, pur mantenendo un ottimo contrasto e non risultando affaticante per gli occhi. Dal punto di vista multimediale il P57X si difende molto bene, grazie al plus rappresentato dal lettore DVD. Il comparto audio non è particolarmente brillante, con le frequenze medie che appiattiscono un po' lo spettro.
Uno dei difetti più penalizzanti del portatile è senza dubbio il riscaldamento che coinvolge anche la tastiera. Durante le sessioni di gioco la zona in prossimità delle lettere I, O, P scalda a tal punto da non permettere la digitazione. Solitamente i videogame si controllano con i tasti WASD che si trovano dalla parte opposto, e quindi il problema è relativamente limitato, ma non è assolutamente sorvolabile, soprattutto nelle giornate estive dove gli ambienti sono mediamente più caldi. La portabilità è buona: il peso di circa 3kg non è affatto elevato, è un po' difficile poggiarlo sulle ginocchia: gli sfoghi d'aria calda nella parte inferiore richiedono sempre una buona areazione.
Conclusioni
Il P57X è probabilmente il 17" col miglior rapporto performance/prezzo: quello consigliato dal produttore parla di 1969,00 euro, ma c'è da scommettere che non appena arriveranno esemplari in quantità possa scendere di circa 150 euro, rimpiazzando così anche come costi la 6 versione di cui prende il posto. Manca inevitabilmente qualche fronzolo tipico dei fratelli maggiori (speaker, materiali di costruzione, ecc) ma la sostanza c'è tutta ed è arricchita da un eccellente monitor 2K che risulta essere il perfetto compagno d'azione per la potente GeForce GTX 1070. Molto grave però l'eccessivo riscaldamento della tastiera
PRO
- Componentistica di prim'ordine
- Eccellente pannello IPS 2K
- Peso contenuto
CONTRO
- Scalda tantissimo
- Realizzato esclusivamente in plastica
- Colorazione che potrebbe non piacere