Di Axiom Verge abbiamo già parlato in passato, dal momento che questa versione per Switch arriva praticamente due anni e mezzo dopo l'uscita originale su PC e PlayStation 4. Non si tratta nemmeno di un nome nuovo per l'utenza Nintendo in senso assoluto, perché una delle conversioni ha riguardato anche il poco fortunato Wii U. Ma in un catalogo di titoli indie in continua espansione come quello della console ibrida di Kyoto, che sta dando grandi soddisfazioni alla sua utenza, un gioco come Axiom Verge ci sta non solo bene, ma benissimo. Breve riassunto: stiamo parlando di una vera e propria dichiarazione d'amore per il genere cosiddetto dei metroidvania, un lavoro appassionato e certosino portato avanti incredibilmente da una sola persona, tale Thomas Happ, durante il tempo libero nel corso di 5 anni. Sia chiaro, Happ non è certo uno sprovveduto, visto che a curriculum ha lavori ben più mainstream come Tiger Woods e NFL Street prodotti da Electronic Arts; ma giocare ad Axiom Verge e pensare che ogni area, sprite, brano musicale e menu sia stato realizzato da un unico autore è un qualcosa di stupefacente.
Trace Aran
Più che una dichiarazione d'amore per il genere dei metroidvania, Axiom Verge è una dichiarazione d'amore per Metroid. Le citazioni sono così tante che immaginare Samus al posto del protagonista, il dottor Trace catapultato all'interno di un mondo alieno in seguito a un esperimento finito male, è quasi automatico per chiunque abbia vissuto l'epoca degli 8/16-bit. I riferimenti sono soprattutto legati a Super Metroid, seppure alla fatica di Happ non manchi una attenta e personale caratterizzazione: il senso di sconfortante spaesamento dei primi momenti di gioco ricorda quello vissuto in Another World, sebbene il proprio alter ego in questo caso sia decisamente meglio equipaggiato. Fin dall'inizio infatti si ha a disposizione un cannone da braccio che è possibile potenziare, così come si possono guadagnare nuove abilità tramite le quali raggiungere zone altrimenti inaccessibili. Tutto come da regolamento, insomma. La curva di apprendimento è però abbastanza rigida, perché Axiom Verge è un titolo dedicato espressamente ai giocatori esperti, gli hardcore che sono cresciuti a pane e frustrazione per la difficoltà ben più probante dei videogiochi di un tempo rispetto ad ora. In questo caso non siamo a livelli tali da lanciare la console fuori dalla finestra, ma comunque ci vuole un certo impegno per poter proseguire. Rispetto al titolo Nintendo che omaggia, Axiom Verge offre una gradita aggiunta nel sistema di combattimento, ovvero la possibilità di sparare da fermi tenendo premuto un tasto, come accadeva in Contra. Tra i momenti più interessanti dell'esperienza di gioco vanno inclusi senza dubbio gli scontri coi boss, che dimostrano in maniera cristallina le capacità di Happ per quanto riguarda l'elemento del game design: impegnativi, vari, divertenti e capaci di restituire una concreta sensazione di appagamento una volta messo a segno il colpo finale. Ma più in generale in Axiom Verge si percepisce il valore e l'importanza del level design, e di quanto questo sia assolutamente determinante per decretare le sorti di un prodotto, a maggior ragione se appartenente a questo genere.
Switchato
Tutta la qualità a livello di gameplay si affianca ad una componente grafica straordinariamente caratterizzata nonostante i limiti imposti dallo stile adottato, che si colloca idealmente a metà tra le capacità delle console 8-bit e quelle 16-bit: un 12-bit diremmo, con sprite e ambientazioni dai dettagli limitati ma dalle dimensioni spesso generose, accompagnati da effettistica e livelli di parallasse tipici del Super Nintendo. I colori acidi con la palette cromatica dominante sul viola e sul nero tratteggiano poi un mondo organico vivo, pulsante, inquietante e ostile, che entra sotto la pelle del giocatore coinvolgendolo in maniera totale. Bug e glitch sono usati come elementi grafici per tratteggiare meglio l'aspetto cyberpunk, e il risultato si può dire riuscito. Eventualmente una critica si può fare alla direzione artistica, che presenta personaggi e nemici lontani dal valore iconico di quelli di Metroid. Ottima anche la colonna sonora, a tema retro. Per quanto riguarda questa conversione su Switch, ovviamente non persistono particolari problematiche tecniche: la console Nintendo gestisce quindi tutto con disinvoltura, e i contenuti sono praticamente gli stessi delle precedenti edizioni. Axiom Verge si sposa poi perfettamente con l'utilizzo da portatile dell'hardware di Kyoto, garantendo una godibilità senza compromessi anche in mobilità. L'assenza di nuovi contenuti rende però l'acquisto consigliabile solo a chi ancora non ha avuto modo di giocare al titolo in precedenza.
Conclusioni
Axiom Verge arriva su Switch confermando pienamente tutto quanto di buono è stato detto in merito a uno degli indie più riusciti degli ultimi anni. Si tratta quindi di un metroidvania che omaggia i grandi classici del genere, su tutti Super Metroid, con un rispetto assoluto derivante dalla evidente passione dell'autore Thomas Happ. Pur senza alcuna velleità di reinventare la ruota, Axiom Verge è quindi l'ennesimo titolo indipendente di grande spessore che entra a far parte del catalogo della console Nintendo: se non l'avete già giocato altrove, è senza dubbio un acquisto consigliato.
PRO
- Un metroidvania di altissima qualità
- Level design molto ben riuscito
- Impegnativo e gratificante
CONTRO
- Design di personaggi e nemici non molto incisivo
- Non introduce nessuna innovazione al genere