Supercar Challenge è un prodotto coraggioso, senza alcun dubbio. È coraggioso perché accetta di misurarsi con titoli del calibro di DIRT 2, Need for Speed: SHIFT e l'eternamente atteso Gran Turismo 5, che hanno riscritto i termini di valutazione per quanto concerne la grafica nei giochi di corse. È coraggioso perché sfida i giocatori
a misurarsi fin dai primi istanti con bolidi che, nonostante controllo di trazione, ABS e tutta l'elettronica del mondo, offrono un'esperienza di guida più ruvida della carta vetrata. È coraggioso perché costruisce il proprio appeal su una curva d'apprendimento talmente ripida da sembrare verticale, con gli avversari che ci prendono a sganassoni e ci seminano alla prima incertezza, e ciò già dal livello "principiante". Vi va se analizziamo questi elementi uno alla volta? Del resto l'articolo è appena cominciato e lo spazio abbonda.
Allacciare le cinture
C'è voluto un po' di tempo, ma oggi ci troviamo nel bel mezzo di una rivoluzione tecnica che ha portato il genere dei giochi di corse verso livelli di realismo visivo del tutto inediti. GT5 girerà a 60 fps fissi in 1080p, quantomeno sulla carta, e i suoi concorrenti devono adeguarsi e ribattere in qualche modo, oppure rassegnarsi alla sconfitta. Nel caso specifico di Supercar Challenge, si nota un'ostentazione tutto sommato ingiustificata (vedi schermata di avvio, condita dal sottofondo epico della "O Fortuna" musicata da Carl Orff) di modelli poligonali che, pur riproducendo le vetture in modo fedele, appaiono piatti e poco convincenti. Il gioco propone un sistema di compravendita delle auto che ci sprona a ottenere i migliori risultati possibili nelle gare per guadagnare denaro. Le quarantaquattro fuoriserie disponibili possono essere provate (previo pagamento di
qualche centinaio di crediti) prima dell'acquisto, e una volta inserite nel garage si può personalizzarne la livrea grazie a una combinazione di vernici e adesivi. Gli sviluppatori hanno inserito la bellezza di sette visuali, insistendo in particolare su quelle interne (ce ne sono quattro), che appaiono più "rialzate" del solito e dunque ci permettono di guardare la strada e ciò che la circonda in modo molto simile a come accade nella realtà. Gli interni delle auto risultano ben fatti e dotati di un discreto livello di dettaglio. Il gioco è dotato di un sistema di danneggiamento che agisce tanto sul piano estetico quanto su quello pratico, anche se le vetture appaiono decisamente più resistenti di quanto ci si aspetterebbe: abbiamo dovuto lanciarci più volte contro le protezioni, ad altissima velocità, per ottenere il distacco di parti della carrozzeria. Prendere degli urti si traduce in malfunzionamenti di vario tipo, ma di fatto è quasi impossibile terminare la gara anzitempo perché impossibilitati a proseguire. Con gli avversari si fa spesso e volentieri a sportellate, ma è raro che si verifichi un incidente spettacolare. Il comparto tecnico, nella sua interezza, appare discreto ma incapace di competere ad alti livelli. Ci sono ventidue circuiti reali su cui correre, tutt'altro che pochi, e per la loro realizzazione sono state utilizzate riprese satellitari in grado di fornire non solo un quadro fedele dei tornanti e dei rettifili, ma anche una riproduzione degli avvallamenti per rendere la guida ancora più realistica. Una volta in pista, si nota senz'altro la cura nel design del tracciato e dei suoi immediati confini, ma basta guardare qualche metro più in là per accorgersi che il contorno non è certo quello delle grandi occasioni: tribune cariche di palline colorate, nessuna persona o veicolo oltre le recinzioni, vegetazione spesso scialba e poco definita, nuvole che si "distorcono" quando la visuale si sposta, sistema di illuminazione che non fa gridare al miracolo, effetti atmosferici nella media. Se tutto questo si muovesse a 60 frame al secondo sarebbe un conto, ma il motore grafico non supera mai i trenta fotogrammi al secondo e peraltro accusa spesso dei cali visibilissimi. Il rombo del motore cambia a seconda dell'auto e restituisce una buona sensazione, ma c'è poco altro a sostenere l'audio del titolo targato System 3.
Selezione naturale
I lunghi e frequenti caricamenti che separano una schermata dall'altra forse anticipano un messaggio: Supercar Challenge ci chiede di essere pazienti, e lo fa perché delle tre vetture inizialmente disponibili (la Ferrari Enzo, la Pagani Zonda F e l'Aston Martin DBR9) solo una sembra possedere un minimo di tenuta di strada e non ci costringe a fermarci prima di affrontare le curve. Il discorso si estende alla totalità delle fuoriserie presenti nel gioco, e in genere vale la regola secondo cui un veicolo meno potente risulta più facilmente gestibile rispetto a un mostro da quasi mille cavalli. Il che potrebbe anche starci, non fosse per il fatto che in questo modo affrontare una gara e portarla a termine con successo si trasforma in un'impresa assurdamente complicata. Certo, ci sono tantissime regolazioni che possiamo modificare prima di partire (altezza dell'auto, rigidità delle sospensioni o addirittura la campanatura
delle gomme) per evitare di finire lunghi a ogni tornante, e ci sono inoltre gli importantissimi aiuti elettronici (anch'essi regolabili ed eventualmente disattivabili), ma quando ci si qualifica sempre ultimi e risulta impossibile raggiungere gli avversari nelle prime posizioni, allora è evidente che qualcosa è andato storto durante il bilanciamento della difficoltà del gioco. Ci sono due prove a sostegno di tale tesi: una è l'appena citata difficoltà nel controllare l'auto, soprattutto in curva e persino quando sulla pista appare la chiara indicazione della traiettoria ideale; l'altra è l'infallibilità dei piloti concorrenti, che pur dotati di un'IA misera (se vi piazzate davanti a loro coprendo la traiettoria ideale non capiscono che basterebbe girare per sorpassarvi) non sbagliano mai nulla e dunque rendono impossibile una qualsivoglia rimonta che non parta da una gestione folle degli spazi di frenata (quasi impossibile da attuare, visti i problemi nella tenuta di strada). Il sistema di controllo è ampiamente personalizzabile e ci permette di sterzare con lo stick analogico sinistro o con il d-pad, mentre l'accelerazione può essere gestita tre modi differenti: utilizzando i dorsali secondari, tramite i pulsanti X e Quadrato oppure muovendo lo stick analogico destro avanti e indietro. Molto simpatica la possibilità di cambiare le marce non solo con i dorsali primari ma anche con il già citato stick destro. Purtroppo lo stick sinistro soffre della solita scarsa sensibilità, che in questo caso specifico rende molto difficile mantenere la vettura sulla traiettoria ideale durante le curve. Volendo essere pignoli, inoltre, la risposta alle sollecitazioni del pad non è immediata come dovrebbe.
Trofei PlayStation 3
Sono trentasette i trofei messi a disposizione da Supercar Challenge. I ventidue trofei di bronzo si sbloccano completando i compiti più svariati: vincere la prima gare offline e online, portare a termine una gara perfetta, demolire una vettura, non toccare il freno per almeno quindici secondi, eccetera. I nove trofei d'argento vertono su questioni simili, ma sono generalmente più difficili da sbloccare: bisogna completare gli stage nella modalità carriera, vincere una gara sul bagnato senza riportare danni, rimontare dall'ultimo al primo posto in una corsa, ecc. I cinque trofei d'oro implicano il completamento delle singole modalità, mentre infine il trofeo di platino si sblocca quando abbiamo ottenuto tutto quello che c'era da ottenere nel gioco.
Dulcis in fundo
Abbiamo capito che Supercar Challenge è un gioco di corse selettivo per natura e decisamente atipico, che ci mette subito alla guida di bolidi che in altri titoli di solito vediamo solo dopo aver fatto gavetta su utilitarie e berline di tutti i giorni. Sul fronte delle modalità disponibili, però, il prodotto System 3 ha un approccio classico e abbastanza sostanzioso, in grado di accontentare un po' tutti anche se con le dovute riserve. La "modalità challenge", la più ricca e impegnativa, ci vede affrontare cinque
livelli costituiti da un numero crescente di gare e ambientati in varie parti del mondo. Ogni volta dovremo cimentarci con un giro lanciato di qualificazione, per poi misurarci con gli altri piloti alla ricerca del miglior piazzamento possibile. La bontà dei risultati ottenuti al termine di ogni evento si tradurrà in un numero variabile di crediti, da spendere per l'acquisto di nuove vetture. Oltre alle solite modalità "gara rapida", "sfida a tempo" e "tutorial", troviamo una modalità "torneo" che nel caso di Supercar Challenge è stata impostata come una serie di sfide che si sbloccano man mano e che richiedono il raggiungimento di determinati obiettivi per essere superate. C'è poi la "competizione arcade", una serie di gare variabili a seconda del livello di difficoltà (principiante, intermedio, esperto, leggenda) e organizzate come dei piccoli tornei. Corona il tutto la modalità multiplayer, disponibile sia in locale via LAN che online, che ci permette di creare o partecipare a partite per un massimo di sedici giocatori. La funzione di ricerca include una valutazione grafica del ping, dunque possiamo selezionare l'host in base alla bontà della connessione, anche se poi alla prova dei fatti abbiamo notato lag anche in condizioni sulla carta perfette. Rimane il solito problema delle numerosissime persone prive di headset, praticamente la maggioranza, ed è un peccato perché la chat vocale viene gestita bene dal gioco e funziona in automatico, senza richiedere la pressione di un tasto.
Conclusioni
Supercar Challenge è un gioco di corse rude, difficile, che raramente scende a compromessi e che dunque richiede un approccio particolare. È possibile limare l'esperienza di guida fino a un certo punto, grazie alle numerosissime regolazioni disponibili, ma poi sta a noi dimostrare di avere talento e precisione sufficienti per concludere le gare con un podio. L'IA degli avversari non è d'aiuto, purtroppo. Grafica e sonoro sono discreti ma non possono competere con quanto stiamo vedendo negli ultimi periodi, mentre le cifre tendono a premiare il prodotto System 3, in particolare per quanto concerne il numero dei tracciati. Dopo il discreto Ferrari Challenge: Trofeo Pirelli, System 3 gioca dunque la carta della diversificazione e cerca di ritagliarsi uno spazio laddove di spazio ce n'è ormai ben poco. Ne viene fuori un prodotto per soli puristi, che richiede un impegno ben al di sopra della media e che in cambio offre meno di quanto era lecito aspettarsi.
PRO
- Se cercate la sfida, qui ce n'è a iosa
- Buon numero di modalità, auto e tracciati
- Tante possibilità di personalizzazione
CONTRO
- Tecnicamente appena discreto
- Straordinariamente ostico
- Gli avversari sono infallibili